Due podi consecutivi a Imola e Spa: l’Alpine A424 arriva alla sua gara di casa a Le Mans con un vento favorevole in poppa. Eppure, nel garage dei “Bleus”, l’ottimismo è temperato dal ricordo di un 2024 da incubo: un doppio ritiro disastroso che ha segnato profondamente la prima avventura dell’A424 nella “grande classica”. Quest’anno, la parola d’ordine è affidabilità, prima di tutto.
“Tutto quello che abbiamo fatto su ammortizzazione, parte meccanica, software, la fa sembrare una macchina così diversa,” ha dichiarato a il pilota della numero 35, Ferdinand Habsburg. E l’aria che si respira ai box è, di conseguenza, ben più serena.
Alpine, dal disastroso 2024 alla consapevolezza del 2025
Un anno fa, la tensione era palpabile. C’era un’ansia latente mentre il team si preparava a lanciare l’A424 nella sua prima 24 ore. Timori che si rivelarono fondati, con entrambi i prototipi costretti al ritiro anticipato per problemi al motore.
Ora, dopo mesi di lavoro instancabile, con un approccio che ha coinvolto “tutte le mani sul ponte” per migliorare la vettura nella seconda metà del 2024 e durante la pausa invernale, la fiducia è indubbiamente cresciuta. Ma l’entusiasmo è cauto.
“Sarei molto più a mio agio a porre quella domanda (sull’affidabilità ndr) alla fine della gara. A Le Mans, può succedere di tutto,” ammette Habsburg, consapevole della durezza della corsa. “Tutto ciò che abbiamo ritenuto di dover migliorare, lo abbiamo fatto, e tutto ciò che dovevamo cambiare in termini di affidabilità, lo abbiamo cambiato. Il problema è che questa gara è così dura per le vetture che non sappiamo davvero cosa aspettarci. Tutto ciò che sappiamo è di aver dato il massimo.”
Questo sforzo non è casuale, è un investimento nel futuro: “Il lavoro che abbiamo fatto è un segno che Alpine non è qui per il breve termine, è qui per il lungo termine.”
La priorità? Finire la 24 ore di Le Mans
Di conseguenza, l’obiettivo principale del team è chiaro: portare entrambe le vetture al traguardo. Chi si aspetta che l’Alpine possa sorprendere e conquistare la prima vittoria assoluta per un prototipo LMDh a Le Mans, dovrà ricalibrare le proprie aspettative.
“Siamo così orgogliosi del lavoro svolto da tutti per raggiungere il livello a cui siamo,” ha dichiarato il team principal dell’Alpine Endurance Team, Philippe Sinault. “Ma è difficile dire quanto siamo fiduciosi, perché siamo stati un po’ feriti l’anno scorso, e questo resta nella mente, mi resterà per tutta la vita. Dobbiamo resettare. Non siamo i favoriti; siamo qui per finire la gara per primi e poi ottenere il miglior risultato possibile.”
Nonostante entrambe le vetture siano riuscite a qualificarsi per la sessione di Hyperpole di oggi, la squadra Francese non ha ancora “acceso” le schermate dei tempi nelle sessioni di test e nelle prime prove.
“Penso che dobbiamo capire un po’ di più sul carico aerodinamico, a essere onesti,” ammette Habsburg. “Penso che dobbiamo concentrarci sulle nostre curve, perché alla fine, la velocità massima è la stessa per tutti, proprio a causa della doppia fascia di potenza. Quindi dobbiamo fare un altro passo avanti nelle curve per poter competere con tutti. Essere in grado di affrontare i dossi e i cordoli e tutto il resto è vitale.”
In sintesi, l’Alpine è a Le Mans con umiltà e determinazione. L’obiettivo primario è dimostrare la solidità e l’affidabilità del lavoro svolto, costruire una base solida per il futuro e, solo dopo, puntare al miglior risultato possibile.
The iconic group shot ✨ Every Le Mans machine in one frame, and our blue rockets looking right at home. 💙 pic.twitter.com/8loTLmA4fX
— Alpine Endurance Team (@SignatechAlpine) June 11, 2025