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L’arrampicata maschile azzurra è già fuori a Tokyo 2020

L'arrampicata maschile azzurra è già fuori a Tokyo 2020

L’arrampicata maschile azzurra termina già l’avventura olimpica con Michael Piccolruaz e Ludovico Fossali fuori al primo giorno di gare.

Era un giorno atteso da oltre un anno, e martedì 3 agosto è successo davvero: l’arrampicata sportiva ha fatto il suo debutto alle Olimpiadi di Tokyo. I più fortunati hanno avuto modo di seguire in diretta le qualifiche maschili, primo appuntamento di questa maratona di sfide che per 4 giorni vedrà gli appassionati sudare davanti allo schermo, sperando di vedere il tricolore sul podio olimpico.

Un sogno purtroppo già sfumato sul fronte maschile. L’avventura a 5 cerchi dei giovanissimi Ludovico Fossali e Michael Piccolruaz è infatti già terminata. Saranno in ogni caso tante le emozioni che porteranno a casa. Sono tante quelle che ci hanno regalato. Ora si punta tutto su Laura Rogora, che vedremo in parete mercoledì 4 agosto.

L’arrampicata maschile azzurra in gara

L’arrampicata maschile azzurra è apparsa in scena da subito con la qualificazione della combinata maschile, in cui si sono andate a sommare le performance nelle tre specialità, quella dello speed, del boulder e del lead.

Nella prima, Piccolruaz si classifica al nono posto, dando speranze all’Italia visto che, al termine delle tre prove, erano i primi otto a centrare il pass per la finale.

Tredicesimo invece Fossali, che purtroppo fatica tantissimo al boulder in cui chiude diciannovesimo, con il bolzanino che invece si ritrova tredicesimo in questa specialità e dunque adesso può nutrire chance nel lead per entrare tra i migliori otto.

L'arrampicata maschile azzurra è già fuori a Tokyo 2020
L’arrampicata maschile azzurra è già fuori a Tokyo 2020

A questo punto serviva un’impresa e questa non è avvenuta: Piccolruaz si ritrova dodicesimo e chiude al quindicesimo posto complessivo con 1.248 punti totali; Fossali evita quantomeno il ventesimo e ultimo posto, risultando diciannovesimo nel complesso con 4.563 punti.

I primi otto, dunque qualificati, sono i fratelli francesi Mickael e Bassa Mawem, il giapponese Narasaki, lo statunitense Duffy e il connazionale Coleman, l’austriaco Schubert, il ceco Ondra, lo spagnolo Gines Lopez.

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