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De Vries spiega perché la Toyota 7 non è riuscita a qualificarsi

De Vries spiega i problemi dalla Toyota 7 nelle qualifiche

La 24 Ore di Le Mans non finisce mai di stupire, e l’edizione 2025 ha già regalato il primo, inaspettato colpo di scena. La Toyota GR010 Hybrid numero 7, l’iconica vettura con la livrea che omaggia la leggendaria GT-One, è stata clamorosamente eliminata dalla sessione di qualifica di mercoledì sera, non riuscendo a staccare il pass per la cruciale Hyperpole di giovedì.

Al volante della vettura in quel momento c’era Nyck de Vries, che ha chiuso la sessione con un deludente 17° tempo tra le 21 Hypercar presenti. Un risultato ben al di sotto delle aspettative per un team abituato a dominare le qualifiche e a lottare costantemente per la vittoria assoluta.

La Toyota non è stata abbastanza veloce?

Il miglior giro dell’olandese, un 3:25.062, è stato significativamente più lento del 3:22.847 fatto segnare da Alex Lynn sulla Cadillac numero 12 del team Hertz JOTA, che ha conquistato la pole provvisoria. Questa differenza di oltre due secondi ha relegato la #7, condivisa da de Vries con i mostri sacri Kamui Kobayashi e Mike Conway, tra le sei vetture eliminate dalla contesa per la Hyperpole.

Una lista che include anche una Aston Martin Valkyrie, le due Peugeot 9X8 e la Porsche 963 del Proton Competition.

La sfortuna e il “giallo” di De Vries

Dopo la sessione, un rammaricato de Vries ha spiegato le circostanze che hanno portato all’eliminazione. “Generalmente siamo molto al limite per passare con un margine confortevole,” ha ammesso il pilota olandese. “Oggi non abbiamo quel margine confortevole.”

La sfortuna ha giocato un ruolo cruciale nel suo giro decisivo: “Sul mio giro abbiamo avuto una bandiera gialla alle Porsche Curves con l’Alpine, e nel secondo giro si perde il picco delle gomme. Stavo ancora facendo un giro decente ma ho raggiunto l’altra Alpine troppo velocemente, entrando nell’ultima chicane. L’ho raggiunta, mi sono avvicinato e ho bloccato le ruote.”

De Vries ha poi aggiunto un dettaglio chiave: “Non farai mai il giro al primo tentativo, quindi in pratica hai solo un tentativo al secondo run. Penso che il primo giro sarebbe stato confortevole, intorno alla P10 o P11. Ma ovviamente ho beccato la bandiera gialla e ho dovuto rallentare.” Un’occasione persa per pochissimo.

La #8 salva l’onore, ma la preoccupazione in casa Toyota è tanta

Mentre la #7 si lecca le ferite, la “sorella” numero 8, con Brendon Hartley al volante, è riuscita a qualificarsi, seppur con un 11° tempo (3:23.988), anch’esso ben distante dalla vetta. De Vries ha indicato che quel tempo è probabilmente più rappresentativo di dove avrebbe dovuto essere la sua vettura. “Intorno alla P10 o P11 era possibile, ma più di questo, chiaramente no” ha ribadito.

Ma le preoccupazioni di de Vries non si fermano al giro secco. Il pilota ha infatti espresso il timore che la Toyota stia mostrando una mancanza di passo anche sulla distanza di gara, un aspetto ben più critico a Le Mans.

“Non siamo stati veloci,” ha dichiarato senza mezzi termini. “Questa sarà la nostra priorità e il nostro focus principale, perché in fin dei conti la qualifica non è rilevante per una gara così lunga, come abbiamo visto l’anno scorso partendo dal fondo, ma dobbiamo in qualche modo trovare il passo per la gara. Al momento, non credo che siamo abbastanza veloci per lottare con i vertici.”

Le parole di Nyck de Vries risuonano come un campanello d’allarme nel garage Toyota. Sebbene la qualifica a Le Mans sia solo una piccola parte dell’equazione per la vittoria, partire dalle retrovie e con dubbi sul passo gara per la vettura #7 significa che il team dovrà lavorare duramente per trovare la chiave di volta e risalire la china nella classicissima francese.