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Denver Broncos, ottimismo dopo la sconfitta agrodolce

Denver Broncos, ottimismo dopo la sconfitta agrodolce

I Denver Broncos e i suoi tifosi sono rimasti con l’amaro in bocca dopo la sconfitta all’ultimo respiro per 16-14 contro i Kansas City Chiefs.

Nel finale ad Arrowhead, i Broncos erano riusciti a posizionarsi per un field goal decisivo, apparentemente facile per il veterano Will Lutz. Tuttavia, la difesa dei Chiefs ha risposto prontamente, bloccando il calcio con tre giocatori e vanificando l’opportunità di vittoria per Denver.

L’errore dello Special Team dei Denver Broncos è stato determinante. Una vittoria avrebbe portato la squadra a un record di 6-4, un traguardo significativo, soprattutto considerando che Bo Nix ha spesso faticato a trovare il ritmo in questi primi due mesi di stagione, alternando prestazioni insufficienti ad altre decisamente solide.

Nonostante la delusione, la gara nel complesso potrebbe infondere ulteriore fiducia a una squadra in piena crescita e sulla quale in pochi avrebbero scommesso fino a qualche settimana fa.

I Denver Broncos possono competere questa stagione? Ecco come sta andando la difesa

Il successo dei Denver Broncos in questa stagione passa soprattutto dalle prestazioni dominanti della difesa, attualmente classificata quarta per punti subiti, seconda per sack e tredicesima per intercetti.

La capacità della squadra di esercitare una costante pressione sui quarterback avversari si è rivelata decisiva, rallentando efficacemente gli attacchi avversari.

In particolare, il quartetto difensivo formato da Zach Allen, Nik Bonitto, John Franklin-Myers e Jonathon Cooper ha accumulato un totale di 23,5 sack in appena 10 partite (con rispettivamente 5.0, 6.5, 5.0 e 7.0 sack), un numero che sarebbe impressionante anche se attribuito all’intero reparto difensivo.

Se questi giocatori riuscissero a mantenere il ritmo attuale, tutti e quattro potrebbero terminare la stagione con un numero di sack tra gli 8.5 e i 12 ciascuno, consolidando la difesa dei Denver Broncos come una delle più aggressive e produttive della NFL.

Questa costante pressione sul quarterback permette di alleggerire il carico difensivo sulla secondaria, che beneficia di un maggiore supporto dal front seven. Tuttavia, con Pat Surtain II a guidare la secondaria, la squadra può contare su una marcatura di alto livello in tutte le zone di campo.

A Surtain, uno dei migliori cornerback della lega, è assegnato il compito di neutralizzare i ricevitori più pericolosi avversari (contro i Chiefs era DeAndre Hopkins), aggiungendo solidità e versatilità alla strategia difensiva di Denver.

Grazie a questa combinazione di talento e leadership difensiva, i Broncos concedono solo 17.7 punti di media a partita, il che significa che, a livello teorico, alla squadra bastano meno di 3 touchdown per vincere una gara.

 

Denver Broncos: come sta performando l’attacco questa stagione?

Se la difesa dei Denver Broncos è tra le migliori della NFL, l’attacco continua a mostrare prestazioni altalenanti. Bo Nix si è rivelato un quarterback più preparato di quanto molti si aspettassero per il suo primo anno in NFL, ma non ha ancora raggiunto il livello sperato da Sean Payton al momento del Draft.

Oltre a tessere le lodi di Nix, Payton aveva sottolineato poco dopo il Draft come il successo di un quarterback, soprattutto giovane, dipenda molto dal tipo di supporto che riceve: un buon gioco di corsa e una difesa solida possono rendere meno gravoso il peso delle responsabilità.

Mentre la difesa dei Broncos si sta dimostrando all’altezza, il gioco di corsa resta indietro, con Denver solo ventesima in NFL. Javonte Williams guida le statistiche con appena 388 yard e 2 touchdown in 10 partite.

Negli ultimi incontri, il rookie Estime ha iniziato a contribuire in modo più consistente, offrendo alternative in attacco anche se senza prestazioni particolarmente esplosive.

Tuttavia, le prestazioni nel gioco aereo dei Broncos evidenziano le difficoltà di Nix: dopo Courtland Sutton, che ha collezionato 569 yard e 2 touchdown, il secondo miglior ricevitore per yard è proprio Williams, con poco più di 200.

Questo utilizzo di Williams nei giochi di lancio riflette una scarsa profondità nello schema di passaggi dei Broncos e probabilmente una limitata fiducia del coaching staff nei confronti dei ricevitori, fatta eccezione per Sutton.

Inoltre, Sutton ha ricevuto quasi il doppio dei target rispetto a Williams, una dipendenza che potrebbe diventare problematica nel lungo periodo. Tuttavia, con l’esperienza crescente di Nix, l’attacco dei Broncos sta pian piano evolvendo, distribuendo maggiormente i passaggi e migliorando nel complesso.

 

Denver Broncos, ottimismo dopo la sconfitta agrodolce
Jonathon Cooper con un sack su Patrick Mahomes nella partita di domenica persa dai Broncos per 16-14 ad Arrowhead (Photo Credits: Denver Broncos)

 

Perché la sconfitta dei Denver Broncos lascia ben sperare?

Competere con Kansas City è l’obiettivo dell’intera AFC West da 8 anni a questa parte. Dal 2016 a oggi infatti i Kansas City Chiefs hanno dominato la Division vincendola tutti gli anni e ricordando il dominio avuto a Est, sempre in AFC, dai Patriots nel periodo Tom Brady (e più recentemente dai Bills).

Per quanto Denver abbia perso la sfida con Kansas City, l’approccio alla partita è stato metodico ed è apparso subito evidente come la costruzione del roster e del gameplan dei Broncos fosse orientata a sconfiggere proprio i primi della classe.

La buona notizia per Denver è che era a una giocata spettacolare dello Special Team Chiefs dal vincere con un QB rookie contro un degli accoppiamenti QB-Coach più forti di sempre.

La strada sarà ancora lunga e la sconfitta elimina definitivamente i Broncos dalla corsa per la Division con un record di 5-5, contro il 9-0 dei Kansas City Chiefs, però, per quanto non conti nulla, è facile vedere Denver come vincitrice morale della sfida.

Inoltre il livello del girone sembra essersi riequilibrato: al netto che l’attuale stagione, al contrario di quanto mostri il record, sembra per Kansas City la più ostica e meno fluida degli ultimi anni, in cui la squadra è sempre parsa in controllo del proprio destino, i Chargers sembrano aver accelerato parecchio il processo di rebuild annunciato dalla franchigia e gli stessi Broncos sembrano in rampa di lancio con un Bo Nix ancora alle prime armi e capace di destreggiarsi dignitosamente contro avversari di questo calibro.

Cosa dice questa vittoria sui Denver Broncos per i Kansas City Chiefs?

Per Kansas City, d’altro canto, l’ennesima vittoria all’ultimo respiro sembra un nuovo mancato allarme. I Chiefs da un lato ricordano proprio i Patriots nelle annate Brady-Belichick, capaci di non stupire a livello statistico ma di dominare con una solidità e un cinismo innati nell’arco di tutta la stagione, playoff compresi.

Tuttavia, la squadra di Reid è sembrata finora più fortunata che meritevole: in più occasioni, dal debutto contro i Ravens, alla vittoria di un punto con i Bengals, a quella di settimana scorsa in OT con i Bucs e a questa settimana con i Broncos, i Chiefs hanno goduto della grazia della Dea bendata.

A prescindere da come proseguirà la stagione dei Chiefs, a partire dallo scontro diretto al vertice coi Bills di questa domenica, Kansas City sarà un avversario scomodo ai playoff per chiunque, basti soltanto il fatto di avere Mahomes.

Allo stesso tempo, però, se tutte le inefficienze – principalmente offensive – non saranno state sistemate in tempo per la post-season (e attualmente sembra che le sconfitte ne stiano proprio distogliendo l’attenzione) il loro percorso potrebbe rivelarsi molto più breve delle aspettative.

I Broncos e i Chiefs si rincontreranno per l’ultima partita di regular season e Kansas City potrebbe riposare addirittura i titolari in vista dei playoff.

Se l’ascesa di Denver dovesse continuare in modo lineare, o quasi, i Broncos potrebbero giocarsi un posto ai playoff proprio all’ultimo incontro della stagione. In tal caso i Kansas City Chiefs potrebbe trovarsi a fare i conti su quale avversario preferisca incontrare: i Broncos potrebbero per allora aver ingranato a pieno regime ed essere, a tutti gli effetti, la bestia nera dei Chiefs.