Gerhard Berger ha rilasciato alcune dichiarazioni sul perché ha venduto il DTM ad ADAC per la prossima stagione.
L’ex pilota di F1 Gerhard Berger ha voluto fare chiarezza sulla vendita dell’intero pacchetto del DTM ad ADAC che gestisce anche il GT Master e la GT3 Formula.
Erano infatti sorti alcuni dubbi sull’acquisizione del DTM come il fatto che il Campionato tedesco non generasse abbastanza profitto o che ci fossero ostacoli insormontabili da un punto di vista finanziario per ITR, società con a capo lo stesso Berger che ha gestito il passaggio alle GT3 nel 2021.
Lo stesso Berger ha voluto quindi fare chiarezza sulla mossa di mercato.
Le dichiarazioni di Gerhard Berger sulla vendita del DTM
Intervistato da Motorsport-Total.com, Gerhard Berger ha dichiarato: “I ricavi del DTM andavano anche bene, nell’ultimo anno abbiamo generato un buon incasso mettendo solide basi per il futuro. Non posso quantificare quanto guadagnerà ADAC con il DTM in futuro, ma da un punto di vista imprenditoriale era il momento adatto per vendere il pacchetto completo; è stata un’ottima mossa.”
Gerhard Berger ha anche dichiarato che c’erano ulteriori ostacoli da dover superare per il futuro: “Nel 2023 il DTM lancerà il Campionato Elettrico; avere ADAC come partner avrebbe aiutato il campionato ad avere case automobilistiche coinvolte nel progetto, ma allo stesso tempo il budget per questa nuova serie sarebbe stato un rischio difficilmente calcolabile. Posso dire che il prototipo del DTM Electric Championship è in fase avanzata di sviluppo oltre al fatto che lascio il Campionato con accordi già siglati con Varta, Schaeffler e Mahle per quanto riguarda le batterie.”
Riguardo al futuro del DTM in mano ad ADAC, Gerhard Berger si è rivelato ottimista: “ADAC ha l’esperienza e le conoscenze necessarie per far risplendere il Campionato anche nel futuro; hanno tutto quello che serve, anche le infrastrutture adatte all’obiettivo. Da quello che so, già prima del mio arrivo nel 2017 avevano provato ad acquisire il DTM ma si è finalizzato il tutto solo adesso; inoltre la stessa ADAC non ha voluto prendere sotto di se ITR lasciandoci modo di comunicare liberamente con i nostri partners.”