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Gheba – Intervista al rapper appassionato di fighting

Gheba - Intervista al rapper appassionato di fighting

Gheba, il giovane rapper trentino appassionato di sport da combattimento, ci ha parlato della sua vita e delle sue passioni.

Ad alcuni giorni dall’uscita del suo nuovo brano, “Wild”, che come il precedente “Boxer” è espressone dello spirito libero e combattivo di Gheba, il cantante ha ribadito il ruolo che lo sport e le sue radici hanno avuto nel definire la sua personalità e la grinta che emana dalle sue rime.

Tra boschi, pugni sul ring e l’ammirazione per Conor McGregor, ne esce il ritratto di un ragazzo e di un artista che non ha voluto accettare la mediocrità al quale sembrava essere destinato e ha trovato la rivalsa nel rimanere fedele alla sua essenza selvaggia.

La nostra intervista esclusiva a Gheba

TSOS: “Sei originario di Rovereto, vicino Trento. Sicuramente è diverso partire da lì rispetto che da una grande città come Roma o Milano, puoi raccontarci il tuo percorso che ti ha portato fin dove sei ora?”

GHEBA: Nascere in Trentino e passarci l’infanzia e l’adolescenza non è stato facile per me. E’ una regione della quale si ha una percezione molto buona dall’esterno ma che, a mio modo di vedere, offre poco ai giovani anche a causa del suo paesaggio fatto di piccoli paesi collegati male. Ci sono poche opportunità lavorative ed è facile perdersi in droghe a alcol a causa della mancanza di prospettive.”

“Io, per fortuna, non sono caduto in quelle trappole, ho iniziato a lavorare da minorenne dopo aver lasciato la scuola ed ho sempre sognato di potermi dedicare o agli sport da combattimento o alla muscia che sono le mie passioni. Un anno fa un mio pezzo è finalmente divenuto virale e mi ha permesso di spostarmi a vivere vicino Milano ampliando i miei orizzonti e dedicandomi a ciò che voglio fare.”

“Tuttavia mi dispiace essermi dovuto allontanare dai miei pochi veri amici e dalla famiglia che, appena posso, torno a visitare nonostante le 6 ore di treno necessarie e del cui significato la distanza mi ha fatto apprezzare maggiormente l’importanza.”

TSOS: “Il Nord Italia, in particolare Milano, è una piazza caldissima per la musica ed ormai anche per gli sport da combattimento. Stai cercando di rimanere ben inserito in entrambi i mondi. Come procede fino ad oggi questo tuo percorso? Ci sono state delle particolari difficoltà?”

GHEBA: Una delle soddisfazioni più grandi che il firmare un contratto discografico mi ha fornito è stata la possibilità di pagarmi finalmente dei corsi di allenamento di sport da combattimento. Poterli praticare, infatti, era da sempre il mio sogno, ma non ne avevo la possibilità finanziaria perché le quote da pagare e le attrezzature da comprare troppo costose.

Ho iniziato con il Kung Fu che mi aveva sempre attratto, ma poi ho cambiato perché volevo una disciplina dove si facesse sparring e vera simulazione di combattimento. Sono, quindi, passato alla boxe, alla quale mi sono dedicato con molta costanza per un periodo prolungato, migliorando molto fisicamente, apprezzandone la durezza e allenandomi con compagni più bravi tecnicamente per arrivare a poter disputare dei match, forte sempre della grinta che mi contraddistingue.”

“Ho praticato anche le MMA che amo per la presenza della lotta a terra, che è una dimensione nella quale mi trovo a mio agio, però ora devo dedicarmi solo alla musica, devo darle assoluta priorità perché rappresenta il mio progetto di vita quindi ho accantonato temporaneamente lo sport e tornerò a dedicarmici quando avrò più tempo.”

TSOS: “C’è un fighter in particolare con il quale ti piacerebbe collaborare? Perché?”

GHEBA: “Un fighter che stimo e con cui vorrei poter collaborare è Conor McGregor. Mi piace non solo per le sue doti tecniche e per i successi che ha ottenuto nello sport, ma anche per il suo enorme carisma e personalità che ne fanno un personaggio speciale anche fuori dallo sport anche nella sua vita privata e in tutto quello che fa. Sono attratto da quel tipo di personalità e, collaborare con lui, vorrebbe dire essere arrivato ad un livello internazionale e, quindi, ti dico Conor McGregor.”

TSOS: “Dopo il tuo ultimo singolo ‘Boxer’, che ha ottenuto un ottimo riscontro, è uscito ‘Wild’. Cosa rappresenta per te il nuovo brano? Questo titolo ti rappresenta?”

GHEBA: “Sono cresciuto in Trentino nei boschi facendo parkour, arrampicandomi, e la mia essenza è quella, Wild, selvaggia. Quando, lavorando in contesti che mi sperzonalizzavano, ho avuto bisogno di ritrovare me stesso, sono sempre tornato nei boschi a lavorare sul mio corpo e sul mio spirito libero.

Voglio sentirmi così, una bestia imbattibile, voglio concentrarmi solo sulla percezione che ho di me stesso e credo che troppo spesso ci si lasci, invece, condizionare da ciò che pensano o dicono gli altri di noi, io non voglio più farlo. Soprattutto in un mondo duro come quello della musica, io voglio coltivare il mio essere unico e selvaggio.

Se qualcuno ha un problema con me, gli altri dicono ‘Ci vediamo in strada’. Io dico ‘Ci vediamo nel bosco’!”

TSOS: “Hai già dichiarato che la musica ti ha salvato. Invece che ruolo hanno avuto gli sport da contatto nel tuo vissuto?”

GHEBA: “Gli sport da combattimento aiutano ad avere fiducia in se stessi, a non aver paura ad affrontare ogni tipo di situazione. Ho sempre osservato sin da piccolo che i praticanti di sport da combattimento sono coloro che riescono a districarsi meglio nelle occasioni di pericolo o di difficoltà e io ambivo a quello.

Mi è capitato di trovarmi coinvolto in risse, seppur non scatenate da me, anche con molte persone contro e ho capito che è importante sapersi difendere, saper resistere ai colpi, avere delle basi e non avere bisogno, magari, di possedere un’arma ma, piuttosto, di essere noi stessi un’arma affilata.

Per questo, quando avrò un figlio, mi piacerebbe che praticasse uno sport da combattimento per acquisire quella sicurezza in se stesso, che è importante nella vita.

 

 

 

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