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Giorgio Petrosyan racconta il match contro Buakaw

Giorgio Petrosyan racconta il match contro Buakaw

Giorgio Petrosyan è tornato a parlare, di recente, del suo storico match con Buakaw Banchamek nel 2007, che segnò positivamente la sua carriera.

Il 30 novembre, assisteremo al ritorno del leggendario kickboxer italiano nel main event del nuovo PetrosyanMania, in cui difenderà il titolo mondiale WAKO Pro contro il francese Nasser Boungab.

In vista di questo suo prossimo impegno sul quadrato, Giorgio Petrosyan ha rilasciato un’intervista sul canale YouTube del podcast Gurulandia, dove ha raccontato la sua vita e la sua carriera dall’inizio.

Nel corso di quest’intervista, Giorgio ha raccontato anche il match avuto contro il leggendario Buakaw Banchamek all’evento K-1 tenutosi a Stoccolma il 19 maggio 2007. Fu anche la prima volta in cui “The Doctor”, allora già campione intercontinentale, combatté per il titolo mondiale.

Giorgio Petrosyan sul pareggio con Buakaw Banchamek

Nell’intervista, Giorgio Petrosyan ha appunto introdotto l’argomento del suo match contro Buakaw Banchamek, che si svolse quando lo stesso italo-armeno era ancora un giovane prospect di 21 anni, con alle spalle la vittoria di diversi titoli, tra cui quello intercontinentale:

“A 21 anni mi hanno proposto la leggenda Buakaw. Avevo già battuto tantissima gente (Petrosyan è giunto all’incontro con 25 vittorie, 1 sconfitta e 1 pareggio, ndr.), già mi conoscevano, avevo già combattuto in Francia, già uscivo…

I thailandesi sono i migliori, ma lui specialmente era il campionissimo, era imbattuto, aveva 280 incontri.

Io accettai subito l’incontro, e tutti quella volta su internet scrivevano: ‘Ecco, è arrivata la fine di Petrosyan’, ‘Lo bruceranno subito’, ‘Troppo presto questo match’… Non c’è problema, mi allenavo 2 volte al giorno e sapevo quello che dovevo fare.”

Giorgio Petrosyan ha poi parlato dell’incontro, di come ha ribaltato la situazione a sua favore e di come è andato a finire:

“Salito sul ring, appena fanno il mio nome, nessuno applaude. Chiamano il suo nome, e in 10 mila tutti in piedi ad applaudire. Questo mi ha dato ancora più forza.

Nella prima ripresa ho perso di poco, nella seconda ripresa, di nuovo, ho perso. All’angolo, il mio maestro e mio fratello mi hanno detto ‘Qua devi cambiare la marcia, perché sennò andiamo a perdere’.

Mi è scattato qualcosa dentro la testa e ho cominciato a vincere (le riprese successive). Nella quinta ripresa, la gente applaudiva e incitava il mio nome.

L’incontro alla fine è finito in parità, non poteva vincere uno sconosciuto contro un campione dei campioni. Io ero contento perché sapevo che non potevano darmi la vittoria. Se hanno dato pareggio vuol dire che meritavo qualcosina in più.”

Quell’incontro è servito molto al nostro Giorgio Petrosyan come trampolino di lancio per le sue avventure su scala internazionale. Come se non bastasse, una settimana dopo lo stesso Giorgio era di nuovo in azione sul ring:

“La settimana dopo ho fatto un altro incontro, non avevo nessun dolore. Lui (Buakaw) zoppicava”

 

 

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