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Giro delle Fiandre 2023: L’anteprima

Giro delle Fiandre 2023: L'anteprima

Il Giro delle Fiandre, con i suoi Muur, le brevi salite in pavé, regala sempre grande spettacolo, e anche quest’anno ci aspetta un grande show.

Il prossimo due aprile la primavera delle classiche belghe arriva al suo culmine, e la stagione di ciclismo attraversa una delle giornate migliori, che gli appassionati aspettano per tutto l’anno: si correrà infatti la 107esima edizione della Ronde Van Vlaanderen.

La presentazione del Giro delle Fiandre è a cura del nostro partner “Angliru: Ciclismo all’insù”, nella figura del suo autore Carlo Giustozzi.

Tutto quello che c’è da sapere sul Giro delle Fiandre 2023

La storia del Giro delle Fiandre

E’ la primavera del 1913 e Karel van Wijnendaele, giornalista dello Sportwereld, decide di organizzare una corsa ciclistica nella regione delle Fiandre. Il nome non è dei più creativi, si chiama Ronde van Vlaanderen (Giro delle Fiandre), ma aspira a diventare un evento celebrativo per quella metà del Belgio che parla, scrive e pensa in olandese, e che al tempo non avrebbe disprezzato l’indipendenza da Bruxelles.

L’edizione inaugurale va al belga Paul Deman, ma la corsa rischia di chiudere già nei primi anni. L’invasione tedesca ha gettato il paese in una grave crisi, e anche dopo la fine del conflitto i problemi finanziari continuano ad assillare gli organizzatori.

Col tempo, però, finisce per entrare sempre di più nel cuore e nell’animo dei fiamminghi, che ormai considerano la Ronde van Vlaanderen un giorno di festa nazionale quanto e forse più dell’11 luglio. E domenica si ritroveranno in milioni sulle strade battute dalla corsa, pronti a gustarsi l’edizione numero 107 del Giro delle Fiandre.

Paul Deman, il primo vincitore del Giro delle Fiandre (Crediti: sleutelgatloeren.wordpress.com)
Paul Deman, il primo vincitore del Giro delle Fiandre (Crediti: sleutelgatloeren.wordpress.com)

Il percorso del Giro delle Fiandre 2023

La partenza di quest’anno è posizionata a Bruges, città famosa per il suo centro storico medievale e i numerosissimi reien, i canali. L’arrivo sarà invece a Oudenaarde, nel cuore delle Fiandre. Il percorso è quello classico degli ultimi anni, tanto duro per i corridori quanto amato da tifosi, fiamminghi e non. Sono previsti 19 muur, salite di breve lunghezza ma con pendenze pesanti, la maggior parte in ciottolato, che sono il simbolo della Ronde.

Saranno probabilmente decisivi i due muri più duri e più famosi, cioè l’Oude Kwaremont e il Paterberg. Il primo misura 2200 metri e ha una pendenza media del 4,2%, con punte all’11%. Verrà affrontato per tre volte durante il percorso: la prima a 152 chilometri dalla conclusione, mentre la seconda a poco più di 50 km dall’arrivo. Il Paterberg ha una lunghezza più limitata (solo 400 metri), ma ha delle pendenze durissime con media del 12,5% e massima del 20%.

Verrà affrontata una prima volta ai cinquanta dall’arrivo, ma è negli ultimi chilometri che potrebbe decidersi la corsa. Il gruppo, o meglio i pochi che saranno rimasti davanti, dovranno affrontare prima l’Oude Kwaremont ai -16 km e, subito dopo, il Paterberg. Se qualcuno avrà ancora la forza, è lì che dovrà dare il colpo decisivo per poi involarsi verso il traguardo di Oudenaarde.

 

Chi sono i favoriti del Giro delle Fiandre 2023?

Tutti o quasi i migliori ciclisti di questa generazione saranno a Bruges per provare a rendersi protagonisti nel 107esimo Giro delle Fiandre. I tre grandi favoriti saranno, ancora una volta, Mathieu Van der Poel, Wout Van Aert e Tadej Pogacar.

Van der Poel è il campione uscente del Giro delle Fiandre, e ha trionfato in due delle ultime tre edizioni. L’olandese della Alpecin-Deceuninck è l’atleta perfetto per la corsa di domenica: in grado di fare la differenza sia sui muri in pavè sia allo sprint, lo scorso anno ha resistito ai continui attacchi di Pogacar e poi, con grandissima tattica, lo ha bruciato nel finale.

Mathieu Van Der Poel conquista il Giro delle Fiandre 2022 (Crediti: WielerFlits)
Mathieu Van Der Poel conquista il Giro delle Fiandre 2022 (Crediti: WielerFlits)

Van der Poel viene da un periodo di grande forma, coronato dal trionfo alla Milano-Sanremo di due domeniche fa, e in questi anni ha dimostrato di sapersi esaltare nei giorni che più contano. Un aspetto che viene sottolineato troppo poco dell’olandese, ma che spesso si rivela decisivo, è la sua intelligenza ciclistica, che lo porta ad attaccare sempre – o quasi – al posto giusto e nel momento giusto.

Per replicare il successo dello scorso anno, Van der Poel dovrà nuovamente battere Tadej Pogacar. Nell’ultimo Fiandre lo sloveno di Komenda era sembrato a lungo il più forte, e ancora una volta aveva dimostrato di essere l’unico ciclista degli ultimi 50 anni a poter imporsi sia nei grandi giri e sia in tutte le classiche monumento. In questa stagione ha già raccolto nove vittorie tra Francia (Parigi-Nizza) e Spagna (Giro dell’Andalusia e Jaen Paraiso Interior), e ha chiuso quarto alla Milano-Sanremo. Alla E3 Saxo Classic ha dimostrato di poter fare la differenza sul Paterberg, ma domenica dovrà fare un ulteriore passo in avanti per vincere la sua prima Ronde.

Nelle classiche di un giorno più importanti, Wout Van Aert ha finora faticato a trovare i successi che meriterebbe un talento purissimo come lui, e l’unica monumento in bacheca è ancora la Sanremo del 2020. Forse i suoi tanti giorni di corsa di ogni anno gli impediscono di trovare il picco di forma quando più conta, ma Van Aert è il ciclista più completo del nuovo millennio e merita di arricchire il palmares. Nelle ultime settimane ha faticato alla Sanremo (chiudendo comunque sul podio), ma poi ha mostrato un’ottima gamba battendo gli altri due alieni nella E3, che viene considerata l’antipasto del Giro delle Fiandre.

In quella occasione è sembrato meno forte dei diretti avversari sui muri, ma si è gestito bene e ha trionfato allo sprint. Nella Gent-Wevelgem poteva cogliere la seconda vittoria della stagione, ma dopo una lunghissima fuga col compagno Laporte ha preferito lasciare la vittoria al gregario. Sono gesti importanti, e che, come ha detto Cancellara, pesano in una squadra: ora i compagni si impegneranno ancora di più per aiutarlo nelle giornate che contano veramente.

La Jumbo-Visma è la squadra più forte al via, e può contare su tanti talenti oltre al capitano Van Aert. Ci sarà appunto Christophe Laporte, passista veloce che ha vinto alla Gent e alla Dwars Door Vlaanderen. Ci saranno Dylan Van Baarle, campione uscente della Parigi-Roubaix, Tiesy Benoot, Nathan Van Hooydonck e il virgiliano Edoardo Affini.

Al servizio di Pogacar ci saranno veterani esperti come Matteo Trentin e Tim Wellens, mentre nella Alpecin-Deceuninck spicca il nome del danese Soren Kragh-Andersen, quinto alla Sanremo.

Il quarto nome più quotato è quello dell’inglese Tom Pidcock, protagonista di un grande inizio di stagione con la vittoria dominante alle Strade Bianche. La Soudal Quick-Step negli ultimi anni ha faticato a trovare successi nelle classiche di primavera, che hanno sempre rappresentato il loro obiettivo stagionale. Julian Alaphilippe ha raccolto una vittoria alla Faun-Ardeche Classic, ma sembra ancora lontano dalla sua migliore versione. Kasper Asgreen ha già vinto la Ronde nel 2021, ma a due anni di distanza è molto difficile un suo bis.

Tra i ciclisti da seguire con attenzione ci sono anche velocisti bravi a resistere su percorsi molto difficili, come l’ex campione del mondo Mads Pedersen e l’espertissimo australiano Michael Matthews. Alberto Bettiol ha già vinto a sorpresa nel 2019, e se la sorte non dovesse mettersi di mezzo potrebbe puntare a un buon piazzamento. Un altro nome da tenere d’occhio per la top 10 e non solo è quello di Matej Mohoric, ciclista di grande talento e grandissimo coraggio e generosità.

Tra le possibile sorprese, occhio a Girmay (che è però sembrato appesantito in questo inizio di stagione), il tedesco della Bora Nils Politt, lo spagnolo Ivan Garcia Cortina e il belga Sep Vanmarcke, corridore di enorme esperienza e con podi alla Ronde e alla Parigi-Roubaix.

Una squadra da seguire con particolare attenzione è la Groupama-FDJ, che avrà due capitani: il passista Stefan Kung e il puncheur Valentin Madouas, che ha chiuso secondo alla Strade Bianche e che l’anno scorso aveva rischiato l’impresa al Giro delle Fiandre, chiudendo terzo.

Per concludere, un nome di un giovane di grandissimo talento: Matteo Jorgenson. Il giovane americano della Movistar ha chiuso quarto alla E3 Saxo Classic (primo dei non alieni, quindi), e da inizio anno ha sempre mostrato una grandissima forma.

 

Chi vincerà il Giro delle Fiandre femminile 2023?

Lo stesso giorno del Fiandre maschile si correrà anche la ventesima edizione del Giro delle Fiandre femminile. Il percorso misura 158 km, e le sedi di partenza e arrivo sono entrambe posizionate nella città di Oudenaarde. Nonostante la lunghezza più limitata, sono previste molte asperità.

Il gruppo affronterà infatti 13 muri, e saranno probabilmente decisivi l’Oude Kwaremont e il Paterberg. Anche nella gara femminile le due asperità saranno affrontate in coppia alla fine della gara, e 13 km dividono lo scollinamento del Paterberg dall’arrivo nel centro di Oudenaarde.

Sarà presente al via la campionessa dell’ultima edizione, la belga Lotte Kopecky. La 27enne del Team SD Worx ha già raccolto due successi alla Nokere Koerse e alla Omloop, mentre alle Strade Bianche si è dovuta arrendere alla compagna, l’olandese Demi Vollering. Vollering ha vinto la Dwars door Vlaanderen e la classica toscana, ma al Giro delle Fiandre potrebbe mettersi al servizio del suo capitano. La SD Worx può inoltre schierare la campionessa europea Lorena Wiebes, forse la migliore velocista del gruppo.

Lotte Kopecky vince il Giro delle Fiandre femminile 2022 (Crediti: De Morgen)
Lotte Kopecky vince il Giro delle Fiandre femminile 2022 (Crediti: De Morgen)

Nonostante l’età, Annemiek van Vleuten rimane una delle migliori atlete del gruppo, e al Giro delle Fiandre potrebbe sbloccare un 2023 ancora privo di successi. Tra i nomi delle favorite da segnalare anche Cecilie Uttrup Ludwig, campionessa nazionale danese in forza alla FDJ-SUEZ, e la giovanissima Zoe Backstedt.

Tra le italiane, le speranze maggiori ricadono sulle spalle di Elisa Balsamo, che ha raccolto una serie di podi nelle classiche di inizio stagione, e la compagna di squadra alla Trek, Elisa Longo Borghini, che dovrebbe però mettersi a suo servizio. L’età avanza anche per Marta Bastianelli, ma in questa stagione la ciclista originaria di Velletri ha vinto il Le Samyn e ha fatto terza alla Nokere Koerse, e potrebbe puntare a un buon piazzamento.