I 33 eroi dei Giochi Olimpici, gli atleti che alle Olimpiadi hanno dominato. Scopri la nostra lista degli atleti divenuti divinità Olimpiche.
I Giochi Olimpici sono terminati domenica scorsa con il passaggio di consegne a Los Angeles fra 4 anni, ne 2028.
L’edizione numero 33 delle Olimpiadi si è svolta in Francia, nella sua capitale Parigi per la terza volta nella storia dopo le edizioni del 1900 e 1924. Un’edizione che ha fatto molto discutere per diverse iniziative dall’organizzazione che poco hanno a che fare con lo sport, ma che, ad ogni modo, non ci ha privato dello spettacolo offerto dagli atleti.
Gli atleti, infatti, sono al centro di ogni edizione olimpica che si rispetti con tanti campioni che cercano di rubare la scena ad altri. In questo pezzo andremo a vedere proprio quali sono quegli atleti che hanno dominato, che, quando pensi ad un’edizione in particolare, ti viene in mente subito il loro nome avanti a tutti (un esempio nel calcio è Maradona nel Mondiale 1986).
Quali sono gli eroi delle 33 edizioni delle Olimpiadi?
Le Olimpiadi moderne sono frutto della mente e dalla passione del barone francese De Coubertin, un aristocratico appassionato di sport convinto che il movimento fisico fosse utile alla crescita dei ragazzi.
Il barone francese inizia nella difficile missione di riportare in vita gli antichi Giochi Olimpici che si disputavano in Grecia. Diverse persone in passato avevano provato a raggiungere tale scopo, ma fallirono.
Pierre De Coubertin ci mette anima e corpo, inizia a viaggiare in giro per il mondo per cercare di convincere i paesi nel suo progetto. Nel 1894 riesce nella sua impresa fondando il CIO e ufficializzando le Olimpiadi moderne.
La prima edizione prende vita nel 1896 ad Atene, città in cui venivano svolte in antichità i Giochi e da qui nasce la fantastica e incredibile storia delle Olimpiadi.
Atene 1896 – Carl Schuhmann
Il primo eroe olimpico moderno è il tedesco Carl Schuhmann, atleta in grado di cimentarsi in molti sport profondamente diversi tra loro: lotta, ginnastica, sollevamento pesi, equitazione, atletica.
Nel 1896 vinse 4 ori olimpici trionfando nella ginnastica e nella lotta. In più, un ottimo quinto posto nel sollevamento pesi e buoni piazzamenti anche nel salto in lungo e nel getto del peso.
Parigi 1900 – Albert Ayart
I francesi si prendono tutto il tempo per organizzare per filo e per segno la rassegna a quattro cerchi e danno vita ad un gran spettacolo.
Tuttavia, in questa edizione non sono presente le medaglie come premio in palio, ma vengono assegnati diverse coppe e trofei di varia natura. In questo scenario è l’atleta di casa Albert Ayart a spiccare sopra gli altri trionfando nettamente nella scherma in due discipline. Ayart ricevette anche 3000 franchi come premio.
St Louis 1904 – George Eyser
Gli Stati Uniti organizzano la prima delle cinque edizioni delle Olimpiadi moderne (6 con la prossima di Los Angeles 2028). La terza manifestazione olimpica vede registrare il probabile record imbattibile di medaglie sia d’oro che totali per un paese.
Infatti, i padroni di casa degli Stati Uniti conquistano 78 medaglie d’oro (la seconda nazione è solo a 4 ori) con 239 medaglie totali.
George Eyser è l’assoluto eroe di questa edizione dato che riesce a vincere ben 6 medaglie di cui 3 d’oro, 2 d’argento e una di bronzo nella ginnastica. Ma a stupire è il fatto che Eyser le ha vinte con una protesi alla gamba sinistra a causa di un incidente avvenuto in passato. Di fatto, è il primo atleta paralimpico di sempre e che atleta!
Londra 1908 – Dorando Pietri
La Gran Bretagna organizza per la prima volta le Olimpiadi in un’edizione che andranno a stravincere con oltre 50 ori (56 per l’esattezza) superando persino gli Stati Uniti d’America fermi a 23 ori.
Il personaggio di Londra è Dorando Pietri, un piccolo maratoneta italiano che vince la gara più importante dei Giochi Olimpici tagliando il traguardo finale grazie all’aiuto di un medico che lo trascina negli ultimi metri finali.
Stoccolma 1912 – Jim Thorpe
Se all’epoca non era raro vedere atleti vincere in sport completamente differenti, Jim Thorpe ha alzato ulteriormente il livello. Prima di avere successo nel Football Americano e nel Baseball, il giovane americano scrisse una pagina importante delle Olimpiadi.
Nei Giochi Olimpici svedesi Thorpe trionfa nel Pentathlon, nel Decathlon, sfiora la medaglia di bronzo nel salto in alto e arriva settimo nel salto in lungo.
Durante la cerimonia finale dei Giochi, in cui venivano assegnate le medaglie, sembra che il Re Gustavo V di Svezia gli disse: “Signore, Lei è il più grande atleta al mondo” con Thorpe che, imbarazzato rispose semplicemente con un grazie.
Al rientro negli Stati Uniti venne accolto da una splendida parata in cui migliaia di fan urlavano il suo nome. Jim Thorpe non poteva credere ai suoi occhi e disse: “Sentivo urlare il mio nome dappertutto, non credevo che una persona potesse avere così tanti amici”.
Anversa 1920 – Nedo Nadi
Le Olimpiadi del 1920 sono i primi Giochi Olimpici in cui la nostra Italia si fa notare nelle prime posizioni del medagliere grazie ai ben 13 ori ottenuti.
La rassegna a cinque cerchi in Belgio vede grandi protagonisti come il nuotatore americano Duke Kahanamoku in grado di riconquistare i 100 metri stile libero dopo 8 anni da Stoccolma 1912. Oppure, pensiamo all’inizio della leggenda del mezzofondista finlandese Paavo Nurmi con 3 ori.
Tuttavia, il più grande protagonista di Anversa 1920 è lo schermitore Nedo Nadi che vince 5 medaglie d’oro nel fioretto e sciabola individuale più le 3 prove a squadre. Nadi viene celebrato persino dai suoi stessi avversari che si inchinano di fronte alla grande abilità dell’italiano.
Parigi 1924 – Johnny Weissmuller
Dopo 24 anni si torna a Parigi, prima città ad ospitare le Olimpiadi due volte. Nella capitale francese si assiste al primo grande torneo internazionale calcistico considerato dagli storici come il primo vero mondiale di calcio.
A vincere è l’Uruguay che bisserà il successo nel ’28 per completare in seguito l’opera con il primo Mondiale nel 1930.
Riguardo i singoli atleti, continua la leggenda di Paavo Nurmi con 5 medaglie al collo di cui 2 ori; il francese Roger Ducret lo eguaglia con 5 podi, ma 3 d’oro.
Ad ogni modo, l’atleta che diventerà il più famoso di quella edizione olimpica è senza ombra di dubbio il nuotatore americano Johnny Weissmuller. Successi nei 100, 400 metri sl, più la staffetta 4×200 e bronzo nella pallanuoto.
Soprattutto, Weissmuller in futuro sarà un’icona del cinema conosciuto in tutto il pianeta diventando il volto di Tarzan! 12 film girati nelle vesti di Tarzan rendono Weissmuller immortale tanto che ancora oggi viene considerato il Tarzan più iconico e famoso.
Amsterdam 1928 – Paavo Nurmi
I terzultimi Giochi Olimpici prima della Seconda Guerra mondiale andate in onda in un clima di serenità senza la preoccupazione della Germania nazista che era ancora una repubblica.
Tra le 46 nazioni presenti delusero gli Stati Uniti che videro conquistare meno delle metà ottenute quattro anni prima e l’Italia con un Benito Mussolini infuriato che licenziò il presidente del Coni.
Sul fronte degli atleti singoli occorre celebrare finalmente a eroe delle Olimpiadi Paavo Nurmi capace di vincere e scrivere il record olimpico nei 10000 metri alla veneranda età di 31 anni. Si ritira con il nono oro olimpico in 3 edizioni, immenso.
Los Angeles 1932 – Babe Didrikson-Zaharias
Le Olimpiadi tornano negli Stati Uniti in un momento storico drammatico per il paese che stava in piena crisi economica con la Grande Depressione del 1929. Proprio per tale motivo la manifestazione viene svolta in due settimane (che diventerà una prassi) contrariamente dal passato in cui duravano anche due mesi.
Los Angeles porta bene all’Italia dove si classifica per la prima e unica volta nella storia in seconda posizione nel medagliere finale con 36 medaglie distribuite in: 12 ori, 12 argenti e 12 bronzi.
Per la prima volta della storia dei Giochi Olimpici è una donna a prendersi la scena da leader. Si tratta di Babe Didrikson-Zaharias, atleta americana in grado di vincere gli 80 metri ostacoli, il lancio del giavellotto e una prestigiosa medaglia d’argento nel salto in alto stabilendo i primati mondiali nelle prime due specialità.
La Didrikson è diventata famosa anche per il suo atteggiamento durante le interviste in cui si mostrava arrogante, sicura di sé e si faceva beffa dei giornalisti presenti.
Berlino 1936 – Jesse Owens
Il mondo è ad un passo dalla Seconda Guerra Mondiale. La tensione è alta in tutte le parti del mondo. I Giochi Olimpici sono stati voluti fortemente da Hitler per manifestare la superiorità della razza ariana.
Il fuhrer non bada spese costruendo impianti all’avanguardia, coinvolge il pubblico anche attraverso il cinema con il film di scopo propagandistico ‘Olympia’. Sono le prime Olimpiadi riprese dalle telecamere in cui i cittadini potevano guardarle comodamente in tv oppure nei punti autorizzati delle autorità.
Nonostante lo strapotere tedesco che si aggiudicò il medagliere con 33 ori conquistati, sono le Olimpiadi di un americano, per di più, di origine africana.
Jesse Owens ammutolisce tutto lo stadio di Berlino, compreso Hitler, diventando il primo nell’atletica leggera a conquistare 4 medaglie d’oro in un’unica edizione olimpica trionfando nei 100 m, 200 m (con record del mondo), salto in lungo (record e primo atleta sopra gli 8 metri) e nella staffetta.
La storia narra che Hitler si complimentò con Owens con un cenno, mentre in patria ci fu l’indifferenza da parte del presidente Roosevelt. Jesse Owens entra nella leggenda dello sport mondiale.
Londra 1948 – Fanny Blankers-Koen
Dopo due edizioni olimpiche rinviate a causa della guerra, le Olimpiadi tornano a distanza di 12 anni, a Londra. Non vengono ammesse Germania e Giappone a causa della guerra.
Pessimo dal punto di vista dei risultati l’Olimpiade per la Gran Bretagna che vince soltanto 3 ori piazzandosi tredicesima nel medagliere finale che vede i soliti USA in prima posizione.
L’eroina dei Giochi Olimpici di Londra 1948 è Fanny Blankers-Koen, atleta olandese che partecipa e vince 4 medaglie d’oro nei 100 m, 200 m, staffetta e 80 ostacoli allattando nella pausa tra le gare.
In più Blankers scrisse 3 record olimpici nella manifestazione. Al suo rientro viene accolta calorosamente dal pubblico che gli regalarono delle biciclette.
Helsinki 1952 – Emil Zapotek
Per la prima volta nella storia l’Unione Sovietica e Israele partecipano alle Olimpiadi. Vengono allestiti tre villaggi olimpici: uno per i paesi alleati degli USA, uno per i paesi alleati dell’URSS e uno per le donne.
Gli storici di calcio considerano Helsinki ’52 come l’ultima olimpiade di grande livello calcistico che vede trionfare la grande Ungheria di Puskas, la squadra nettamente più dominante al mondo.
Sul fronte dei singoli atleti Carlo Pedersoli, meglio noto come Bud Spencer, diventa il primo nuotatore italiano a scendere sotto il minuto nei 100 m stile libero. L’assoluto protagonista è però Emil Zapotek mezzofondista e maratoneta.
L’atleta cecoslovacco trionfa nei 5000 m, 10000 m e persino nella maratona stabilendo in tutte e 3 le occasioni il record olimpico. La maratona la vince presentandosi all’ultimo senza alcuna preparazione migliorando il record mondiale di ben 6 minuti. Un atleta fuori dal comune e un’impresa difficilmente eguagliabile.
Melbourne 1956 – Al Oerter
È la prima Olimpiade in Australia, cresce sempre di più il numero delle donne alle Olimpiadi (quasi 400). L’URSS supera gli Stati Uniti nel medagliere finale con l’Italia in quinta posizione.
Diverse donne si prendono la scena olimpica con l’australiana Betty Cuthbert vincitrice di 3 medaglie d’oro nell’atletica leggera e Larisa Latynina inizia la sua leggenda nella ginnastica con 3 medaglie d’oro.
L’eroe di Melbourne è l’americano Al Oerter dove conquista a 20 anni la medaglia d’oro nel lancio del disco stabilendo il record olimpico. Oerter trionferà nelle successive 3 edizioni diventando uno degli atleti più vincenti della rassegna a cinque cerchi.
Roma 1960 – Muhammad Ali
I Giochi Olimpici tornano a disputarsi a Roma, città in cui per secoli si sono svolti gli antichi giochi fino al vieto dell’imperatore Teodoro nel 393 D.C. L’Italia riesce così a organizzare le prime e finora uniche olimpiadi moderne in casa, in pieno boom economico.
Vengono ricordate come una delle edizioni più belle di sempre grazie soprattutto ai molti atleti capaci di fare cose sensazionali, a cominciare dall’impresa di Abebe Bikila che vinse la maratona a piedi nudi stabilendo pure il record olimpico.
Pensiamo allo schermidore ungherese Aladar Gerevich in grado di vincere la medaglia d’oro a squadre nella sciabola a distanza di 28 anni dal primo successo di Los Angeles 1932. Chiude la carriera olimpica a Roma con un palmarès di 7 ori e 10 medaglie che potevano essere di più se non fosse stato per il rinvio di 2 Olimpiadi a causa della guerra.
Sono i Giochi di Wilma Rudolph, soprannominata ‘La Gazzella Nera’ in grado di vincere 100, 200 e staffetta 4×100. Ma sono anche i Giochi del nostro Livio Berrutti, atleta in grado di trionfare nei 200 metri piani precedendo gli afroamericani.
Infine, sono i Giochi Olimpici del giovane Cassius Clay, meglio noto in futuro come Muhammad Ali. Il giovane americano vince l’oro nei mediomassimi diventando una delle star di Roma ’60.
Tokyo 1964 – Larisa Latynina
Sono le prime Olimpiadi organizzate in Asia, precisamente in Giappone. Tokyo vuole ripulire l’immagine negativa della Seconda Guerra Mondiale e organizza un Olimpiade con strutture all’avanguardia e tanta tecnologia.
Tra i principali protagonisti individuali si segnala il bis di Abebe Bikila (questa volta corre con le scarpe), i quattro ori nel nuoto di Don Schollander, ma soprattutto l’ultima edizione olimpica per la sovietica Larisa Latynina.
La ginnasta conclude in modo magnifico la sua avventura con due ori, due argenti e due bronzi portando così il bottino a ben 18 medaglie totali stabilendo il record prima dell’avvento di un certo nuotatore americano…
Mexico 1968 – Bob Beamon
Esplode il fenomeno ‘Black Power’ anche grazie ad uno dei gesti più iconici della storia dello sport: il pugno con il guanto nero al cielo in segno di protesta contro il razzismo di Tommie Smith e John Carlos durante la premiazione dei 200 metri piani in cui arrivarono rispettivamente primo e terzo.
Dick Fosbury rivoluziona il salto in alto inventando il movimento Fosbury, tecnica di salto utilizzata tuttora, che gli permetteva di saltare più in alto rispetto agli avversari classificandosi persino come primo, nonostante non era uno dei favoriti.
L’eroe di Mexico ’68 è Bob Beamon in cui trionfa nel salto in lungo facendo registrare uno straordinario record del mondo di 8,90 metri, +55 cm rispetto al precedente record. Tale misura oggi è stata superata soltanto da Mike Powell nel ’91.
Monaco 1972 – Mark Spitz
Le Olimpiadi vengono tristemente ricordate per il massacro da parte di alcuni terroristi palestinesi ai danni di 9 sportivi israeliani.
Tornando a parlare di sport, sono i Giochi Olimpici di Mark Spitz, nuotatore americano che riesce nell’impresa di diventare il primo atleta a conquistare 7 ori in un’unica edizione. Successivamente Spritz si prese gioco di diversi nuotatori sovietici in cui spiegava che il suo segreto per andare forte era in quei baffi lunghi che deviavano l’acqua.
Molti nuotatori russi credettero a Spitz e si presentarono ai successivi appuntamenti con i baffi lunghi, ma senza ottenere grandi miglioramenti.
Montreal 1976 – Nadia Comaneci
Fu l’inizio dei boicottaggi che segnò anche le successive edizioni olimpiche. 27 nazioni si rifiutarono di partecipare compresi praticamente tutti i paesi africani per ragioni politiche.
Disastro dal punto di vista economico e organizzativo con i canadesi che completano le strutture negli ultimi giorni disponibili spendendo decisamente troppo denaro.
Sul fronte sportivo sono le Olimpiadi di Nadia Comaneci, ginnasta romena di 14 anni vincitrice di 3 medaglie d’oro e una d’argento. A stupire, oltre la giovane età, è la perfetta esecuzione degli esercizi che gli permise di ottenere un punteggio di 10, fatto senza precedenti.
Mosca 1980 – Pietro Mennea
Le Olimpiadi continuano a calare dal punto di vista sportivo a causa dello scenario politico. Gli Stati Uniti si rifiutano di partecipare a Mosca ’80 trascinando un buon numero di paesi, tra cui il Giappone.
L’Italia partecipa soltanto con atleti non militari e diventeranno i Giochi Olimpici di Pietro Mennea che, dopo tanti sacrifici e medaglie ottenute, riesce a vincere i 200 metri in una rimonta clamorosa entrata nella leggenda dello sport italiano e mondiale. Immensa anche Sara Simeoni che trionfa nel salto in alto con ben 1,97 m.
Nonostante i molti atleti assenti, si registrano in Russia ben 36 record mondiali, 39 europei e 74 olimpici.
Los Angeles 1984 – Carl Lewis
Siamo ancora alle prese con il boicottaggio, questa volta da parte dell’Unione Sovietica.
Los Angeles continua a portare bene agli azzurri che stabiliscono il record di 14 medaglie d’oro con il primo oro dei fratelli Abbagnale, Alessandro Andrei vince nel getto del peso, Alberto Cova nei 10000 m e Sara Simeoni si porta a casa un argento saltando ben 2,00 metri.
A livello internazionale, l’assoluta star dei Giochi americani è ovviamente Carl Lewis. ‘Il figlio del vento’ eguaglia i 4 ori conquistati nell’atletica in una singola edizione, impresa riuscita solo al connazionale Jesse Owens nel ’36.
Seoul 1988 – Florence Griffith-Joyner
Finalmente il boicottaggio è quasi scomparso e le Olimpiadi tornano a incentrarsi quasi totalmente sullo sport.
Tuttavia, sono i Giochi Olimpici che vedono il massimo utilizzo di doping con molti atleti che vengono squalificati tra cui il vincitore dei 100 metri Ben Johnson (medaglia d’oro che passa così a Carl Lewis).
Nel nuoto si segnalano le 6 medaglie d’oro della tedesca Kristin Otto e le 5 dell’americano Matt Biondi. A brillare però più di tutti è l’americana Florence Griffith-Joyner che incantò il mondo vincendo e stabilendo i record del mondo, tuttora presenti, dei 100 e 200 metri piani femminili.
Barcellona 1992 – Michael Jordan
L’Unione Sovietica è caduta, la rivalità tra USA e URSS è terminata, ma ha lasciato degli strascichi. La finale persa nel Basket maschile dagli Stati Uniti contro L’URSS ha convinto gli americani a far partecipare i cestisti professionisti alle Olimpiadi, visto che fino ad allora erano solo i dilettanti a giocare.
Ed ecco che l’attrazione principale di Barcellona 1992 diventa il ‘Dream Team’, la nazionale di Basket – e forse dell’intero sport – più forte e dominante di sempre. Michael Jordan, Larry Bird, Magic Johnson e compagnia vengono fermati in ogni angolo della Spagna dai fan.
Non bisogna però dimenticare gli altri fenomeni come il ginnasta Vitali Scherbo che diventa il primo ginnasta a vincere 6 ori in un’unica edizione olimpica. Continua la leggenda di Carl Lewis con due ori, gli stessi del grande nuotatore russo Aleksandr Popov.
Atlanta 1996 – Michael Johnson
A distanza di soltanto 12 anni si torna per la quinta volta negli Stati Uniti d’America. Le Olimpiadi si aprono con Muhammad Ali ultimo tedoforo che accende la torcia in preda al tremore del morbo del Parkinson facendo commuovere il mondo.
Sul piano sportivo a stupire sono due americani su tutti. Il primo è Carl Lewis che chiude la carriera olimpica in bellezza vincendo la nona medaglia d’oro, la quarta nel salto in lungo.
Il secondo è Michael Johnson dove domina i 200 e 400 metri stabilendo un record del mondo sensazionale destinato a durare per molti anni.
Da ricordare anche l’impresa del nostro Jury Chechi che vince la medaglia d’oro nella specialità degli anelli con un punteggio di 9887, la votazione più alta mai registrata in una finale.
Sydney 2000 – Cathy Freeman
I Giochi Olimpici del nuovo Millennio fanno tappa in Australia, precisamente a Sydney. Le Olimpiadi vedono un’organizzazione tanto da essere considerate da molti come le migliori di sempre dal punto di vista degli impianti e un’audience di quasi 4 miliardi di persone.
La nazionale italiana di nuoto vede raccogliere il massimo bottino con 6 medaglie tra cui spiccano i 2 ori di Domenico Fioravanti, primo nuotatore italiano a vincere un oro olimpico (impresa raggiunta recentemente da Ceccon e Martinenghi).
L’eroina di Sydney 2000 sembrava essere Marion Jones grazie alle cinque medaglia conquistate nell’atletica leggera (3 ori), ma successivamente è stata squalificata per doping. Il titolo astratto di miglior atleta di Sydney 2000 va a Cathy Freeman, atleta aborigena australiana vincitrice dei 400 metri piani diventando l’unico caso di ultimo tedoforo a vincere un oro nella stessa edizione.
Atene 2004 – Michael Phelps
A distanza di 108 anni le Olimpiadi tornano nella sua terra d’origine, in Grecia. La romantica edizione di Atene 2004 porta purtroppo con sé diversi problemi economici e sociali che gettano le basi per la grave crisi economica di qualche anno più tardi.
In ambito sportivo si segnala l’impresa straordinaria del nostro Stefano Baldini nella maratona, la gara più iconica dei Giochi Olimpici.
Sono però i Giochi di Michael Phelps, il celebre nuotatore statunitense che inizia la sua leggenda vincendo 6 medaglie d’oro sfiorando il record di Mark Spitz.
Pechino 2008 – Michael Phelps
Le Olimpiadi per la prima volta sbarcano in Cina, paese in cui da diverse edizioni si inserisce nelle primissime posizioni del medagliere. La Cina perde il confronto diretto con gli USA nelle medaglie totali (100 a 110) ma si aggiudica la prima posizione grazie ai 51 ori.
L’eroe di Pechino 2008 è ancora Michael Phelps che, deluso per aver mancato l’impresa 4 anni fa, si rifà con gli interessi conquistando tutte e 8 le gare in cui ha partecipato. Record difficilmente eguagliabile di 8 medaglie d’oro in un’unica edizione.
Sul fronte dell’atletica leggera nasce la leggenda di Usain Bolt, il più grande velocista della storia che incanta Pechino vincendo 3 medaglie d’oro nei 100, 200 e staffetta 4×100 stabilendo due record del mondo.
Londra 2012 – Usain Bolt
La trentesima edizione dei Giochi Olimpici si disputa in Gran Bretagna e per la prima volta una città la ospita per 3 volte.
La Gran Bretagna non tradisce le aspettative concludendo la spedizione in terza posizione. Ci furono diverse critiche all’organizzazione tra cui la polemica dell’ammissione di Oscar Pistorious ai 400 metri piani.
Michael Phelps prosegue la sua carriera vincendo medaglie su medaglie anche se di meno rispetto al passato. L’eroe delle Olimpiadi questa volta è però Usain Bolt. Il giamaicano sembra non essere in perfette condizioni fisiche e la competizione è alle stelle con tutti i più grandi velocisti di sempre.
Ad ogni modo, Bolt vince i 100 m, 200 m e la staffetta 4×100 dimostrando ancora una volta di essere lui il più grande sprinter sul pianeta.
Rio 2016 – Simone Biles
L’America Latina si aggiudica la sua prima edizione olimpica e avviene in Brasile, paese che riuscirà a conquistare ben 7 medaglie d’oro, soprattutto in sport di squadra come pallavolo, beach volley e calcio (unico trofeo che mancava alla Selecao).
L’Italia vede la pallavolo maschile emozionare 60 milioni di italiani con le bordate dell’italo russo Ivan Zatysev; la medaglia d’oro nel nuoto di Gregorio Paltrinieri; i successi di Niccolò Campriani e l’oro nel Judo di Fabio Basile.
Sono le Olimpiadi del ritiro di due leggende come Usain Bolt e Michael Phelps che concludono in bellezza la loro storia trionfando entrambi con diverse medaglie d’oro al collo.
La stella numero uno è però la diciannovenne Simone Biles, la ginnasta che ha rivoluzionato lo sport tanto da essere paragonata a Nadia Comaneci e Larisa Latynina. 4 ori e un bronzo per lei alla sua prima Olimpiade.
Tokyo 2020 – Marcell Jacobs
Per la prima volta nella storia le Olimpiadi si disputano in un anno dispari a causa dello scoppio della pandemia del COVID-19. Inoltre, per la prima volta gli atleti sono costretti a gareggiare senza pubblico per via delle restrizioni.
In uno scenario atipico vede emergere la nazionale italiana che ottiene il record di medaglie conquistate in una singola edizione (40), ma soprattutto scopre un fenomeno.
Il fenomeno in questione è Marcell Jacobs, uno sprinter di 26 anni fino ad allora non tanto popolare nel panorama internazionale. Eppure, l’italiano sorprende il mondo intero vincendo i 100 metri stabilendo il record europeo di 9”80.
In più, Jacobs insieme a Lorenzo Patta, Fausto Desalu e Filippo Tortu, porta all’Italia la staffetta 4×100 per la prima volta nella storia. Il volto di Tokyo 2020 è lui, nonostante le imprese di Caeleb Dressel (5 ori), Yulimar Rojas oro e record del mondo nel salto triplo femminile.
Parigi 2024 – Leon Marchand
A distanza di soli 3 anni dall’ultima edizione, ecco tornare le Olimpiadi e si fanno in Francia, a Parigi. Ad aprire l’evento c’è una cerimonia d’apertura che ha fatto molto discutere, più la delicata situazione geopolitica visto le guerre tra Russia – Ucraina e Israele – Palestina.
L’eroe dell’ultima edizione dei Giochi Olimpici è l’atleta di casa Leon Marchand che riesce a vincere incredibilmente 4 medaglie d’oro nel nuoto, più un bronzo a squadre. Inoltre, si registra il primato di Mijain Lopez che riesce ad essere il primo atleta a vincere l’oro in cinque occasioni in un’unica specialità individuale.
Applausi anche per il ritorno della regina della ginnastica Simone Biles; per il tennista Novak Djokovic che vince a 37 anni l’unico trofeo che mancava al suo palmarès e per Katie Ledecky che continua a collezionare ori.
Conclusione
Questa è stata la lunga carrellata soltanto di alcuni dei personaggi più iconici di tutte e 33 le edizioni dei Giochi Olimpici moderni. Personaggi che hanno fatto la storia dello sport e che resteranno per sempre impressi nella memoria.
As we begin the Closing Ceremony, we say “Merci Paris”! 🇫🇷🙏
A magical city! A magical Olympic Games! ✨#Paris2024 #ClosingCeremony pic.twitter.com/xZUcUswYq2
— The Olympic Games (@Olympics) August 11, 2024