Ian Cole, l’NHL ha dichiarato di non aver trovato prove a sostegno delle accuse che gravavano sul difensore, e di aver concluso le indagini.
Questa, forse, la fine del calvario del difensore dei Tampa Bay Lightning, Ian Cole, che era stato accusato tramite social di violenza sessuale verso una minorenne.
La lega ha reso noto di non essere riuscita a contattare la fonte anonima del post del 7 ottobre sui social media, nell’ambito dell’indagine condotta dai suoi dipartimenti di sicurezza e dai suoi legali.
Ian Cole, fine del calvario?
“Sono grato per l’opportunità di rispondere e confutare le accuse anonime che mi sono state rivolte e che smentisco categoricamente“, ha dichiarato Ian Cole in un comunicato diffuso dalla
squadra per annunciare il suo reintegro, “non vedo l’ora di tornare sul ghiaccio con i miei compagni di squadra e non farò ulteriori commenti su questa vicenda“.
I Lightning avevano sospeso Cole in via precauzionale il 9 ottobre, in attesa che le indagini sull’accusa di aver abusato sessualmente di una donna quando era questa era ancora minorenne
facessero il loro corso.
Diverse le accuse pubblicate anonimamente su Twitter da un account creato il mese scorso, dove una persona affermava che Cole l’avesse costretta a fare sesso in più circostanze quando lei
era ancora minorenne, mentre lui era già un giocatore di NHL.
L’accusa che veniva mossa nel post era di abusi e violenze emotivi e sessuali.
La NHL ha dichiarato che l’indagine ha incluso due colloqui separati con Cole, oltre a colloqui con personale di club della NHL e altre persone con informazioni potenzialmente rilevanti, ed ha
inoltre incluso un esame dettagliato dei media online e social, dei dati pubblici, dei registri giudiziari e dei controlli delle forze dell’ordine.