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IndyCar, la nuova vettura rinviata al 2028

IndyCar, la nuova vettura rinviata al 2028

La rivoluzione tecnologica della IndyCar Series dovrà attendere. La serie americana ha ufficialmente posticipato l’introduzione del nuovo telaio e dei motori di nuova generazione dal 2027 al 2028. Una decisione forse non del tutto inaspettata, ma dettata dalla necessità di dare più tempo ai costruttori di motori, e che apre nuove sfide per la serie.

La notizia, confermata da Penske Entertainment, è frutto di un’analisi approfondita: se il nuovo telaio Dallara è nei tempi, i regolamenti per i propulsori a combustione interna e i sistemi di recupero dell’energia (ERS) sono ancora in fase di definizione.

E qui sta il punto cruciale: Honda e Chevrolet hanno bisogno di almeno 18 mesi per sviluppare, testare e rendere disponibili i nuovi motori in numero sufficiente per l’intero schieramento. Considerando che siamo già a metà del 2025, un’introduzione nel 2027 sarebbe stata troppo rischiosa.

Il buco Indycar per il 2027

Il rinvio al 2028 crea però un “anno di gap” per il 2027. Attualmente, Chevrolet e Honda hanno contratti per fornire i loro motori attuali fino alla fine del 2026. La IndyCar ora dovrà trovare una soluzione per estendere questi accordi per un’altra stagione.

Chevrolet, campione in carica tra i costruttori, dovrebbe proseguire senza problemi, coprendo anche il 2027 con i motori attuali in attesa del 2028. La vera incognita è Honda: il fornitore di motori più longevo della serie non ha ancora comunicato le sue intenzioni per il dopo 2026.

Se Honda decidesse di lasciare (con voci che la vedono interessata alla NASCAR), Chevrolet rimarrebbe l’unico fornitore per il 2027, con Roger Penske (proprietario di IndyCar) che co-possiede anche Ilmor Engineering, l’azienda dietro i motori Chevy.

In caso di permanenza di entrambi, si ipotizza un congelamento dello sviluppo per i motori da 2.2 litri nel 2027, così da permettere ai costruttori di concentrare risorse e finanze sui propulsori del 2028.

Nuovi nomi all’orizzonte?

Nonostante i continui colloqui di Penske Entertainment con diversi produttori, e le voci su possibili ingressi di Nissan, Porsche e Toyota, nessun nuovo marchio si è ancora impegnato. La serie spera che la finalizzazione dei regolamenti sui propulsori possa invogliare nuovi costruttori a valutare costi, appeal marketing e rilevanza tecnologica per le loro auto di serie.

Il rinvio al 2028 è una scelta obbligata, ma potrebbe rivelarsi un’opportunità per garantire che la prossima generazione di vetture e motori sia davvero pronta, solida e competitiva. La IndyCar ha un anno in più per affinare i dettagli, ma il conto alla rovescia per il 2027, e per le decisioni dei suoi attuali partner, è già iniziato.