Tommaso Finadri, wide receiver dei Panthers Parma, è il Man of the Week eletto a seguito della qualificazione alle semifinali.
Fan di The Shield of Sports, bentornati nella nostra rubrica Man of The Week. Questa settimana, la prima della fase finale della IFL, vi proponiamo l’intervista a Tommaso Finadri, che nella partita coi Frogs ha ricoperto il ruolo di capitano dei suoi Panthers Parma.
Finadri, veterano della squadra, è fra i nomi più importanti del team nero argento e della nostra nazionale, ed è stato scelto da noi per due motivi. In primis per via del suo TD nella partita coi Frogs, ma anche e soprattutto per il suo ruolo di leader dello spogliatoio Panthers.
Dopo una regular season più complicata rispetto agli scorsi anni, i Panthers hanno vinto la partita con i Frogs (che nella prima parte del campionato, ricordiamo, avevano perso) e si troveranno di fronte ad un impegno sulla carta difficilissimo: affrontare gli Skorpions Varese fuori casa.
Gli Skorpions, attualmente in Perfect Season, hanno chiuso il campionato in 1° posizione, e ora come non mai sembrano proiettati verso una finale storica per loro. Senza dirvi altro, infine, lasciamo la parola a Tommaso.
La nostra intervista a Tommaso Finadri
TSOS: Ciao Tommaso, grazie per averci risposto. Benvenuto! Il tuo TD è stato uno dei momenti chiave della partita. Come l’hai vissuto?
Tommaso Finadri: “Già nel primo quarto avevamo parlato con Sandro e Robbie di quello schema e di come avrebbe potuto funzionare.
Quando è arrivata la chiamata sapevo già cosa fare. In realtà ho pensato a prendere il primo down perché era un quarto e ci giocavamo il vantaggio, poi devo ringraziare le mie chiappe per avermi sostenuto nell’evitare Salum e segnare.”
TSOS: Sei uno dei veterani della squadra e il ruolo di capitano è la dimostrazione del tuo attaccamento alla maglia. Cosa vuol dire essere capitano di una squadra così ambiziosa come i Panthers?
Tommaso Finadri: “Veterano? Cosa stai dicendo? È la prima volta che gioco in difesa con i Panthers, quindi tecnicamente sono un rookie. Ho ancora molto da imparare.
Stavo scherzando. Alinovi è un veterano, io sono vecchio.”
TSOS: La Regular Season per voi è stata leggermente più complicata rispetto agli altri anni. Cosa non è andato?
Tommaso Finadri: “La Regular Season è importante, soprattutto per trovare le proprie debolezze, affrontarle e risolverle prima dei playoffs.”
TSOS: In Regular Season avevate perso il confronto con i Frogs. Cosa è cambiato questa volta?
Tommaso Finadri: “In Regular Season contro i Frogs avevamo sicuramente tante defezioni in difesa. Non siamo stati fortunatissimi nei tanti episodi che hanno determinato il finale della partita. Salum e Guiseppi hanno fatto una partita stellare. Infine non abbiamo giocato una partita corale, mettendo insieme tutte e tre le fasi di gioco.
Abbiamo preparato la wild card consapevoli che avremmo dovuto mettere insieme tutta la squadra, giocare attacco per difesa e viceversa. Credo sia stata la nostra miglior partita della stagione dal punto di vista della squadra. A Parma teniamo in altissima considerazione questo aspetto, ci da confidence sul lavoro fatto.”
TSOS: La partita che vi aspetta con gli Skorpions, sulla carta, è la più difficile di tutte. Quali sono secondo te le chiavi per batterli e come vi state preparando?
Tommaso Finadri: “L’attacco di Varese con Griffin è clutch, e la loro difesa è molto versatile. Caratteristiche rare nel campionato italiano. Aggiungiamo che in Regular Season abbiamo perso la partita con gli Special Teams. Credo che abbiamo tantissimo su cui lavorare questa settimana.”
TSOS: La stagione, in ogni caso, si concluderà nella migliore delle ipotesi fra due partite. Quali sono i tuoi prospetti per il futuro? Vuoi giocare ancora tanti anni, anche e ovviamente considerando la nazionale, o ti vedi nel coaching stuff?
Tommaso Finadri: “La mia carriera di giocatore si è sempre basata sulla preparazione, e quindi finirà quando non sarò più in grado di stare in campo ai massimi livelli. Sono già nello staff della nazionale con cui stiamo preparando i raduni estivi pre-europeo.
Come tanti giocatori della mia generazione (Fanti, Carroli, Forlai, Malpeli e altri) ci avrebbe davvero fatto piacere giocare il mondiale che abbiamo inseguito e conquistato meritevolmente per un decennio. Purtroppo ci è sfuggito per qualche anno.
Sono super carico perché ho l’opportunità e la responsabilità di poter contribuire e vivere questa sfida come allenatore!”
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