Joan Laporta risposto alla lettera fatta dall’ex presidente del club catalano Josep Bertomeu, accusandolo di falsità e della responsabilità sulla crisi della squadra in ambito economico.
Laporta: “Abbiamo perdite di 481 mln. Ricavi a 655 mln e costi a 1136 mln. Abbiamo un costo stipendi pari al 103% del fatturato, sono 617 mln. Il Real è a 342. Abbiamo trovato pagamenti a intermediari assurdi. 8 mln ad un osservatore in Sudamerica” pic.twitter.com/PqSIflZCwY
— Daniele Mari (@marifcinter) August 16, 2021
Accuse di Joan Laporta all’ex presidente Bertomeu sulla crisi del Barcellona
In una conferenza stampa, l’attuale presidente del Barcellona Joan Laporta, al suo secondo mandato con il club, ha risposto alle accuse fatte dall’ex tifoso numero uno del club blaugrana, Josep Bertomeu, parlando della situazione economica della società.
“La gestione precedente è ingiustificabile e ci ha lasciato una realtà finanziaria drammatica. Al 21 marzo 2021 il debito del club era di 1350 milioni di euro. Chiuderemo il bilancio con una perdita di 481 milioni. Abbiamo anticipato di due anni il post Messi, per lui eterna gratitudine.
Quando siamo arrivati, tanto per cominciare, abbiamo dovuto chiedere un prestito ponte a Goldman-Sachs perché altrimenti non avremmo potuto neppure pagare gli stipendi. Oltretutto dovevamo per forza fare dei lavori al Camp Nou per questioni di sicurezza altrimenti non avremmo potuto tornare a ospitare i nostri tifosi già in estate“. Così ha iniziato il suo j’accuse Joan Laporta, che ha accusato Bertomeu di essersi arrampicato sugli specchi in una situazione pessima per la società.
“La gestione è ingiustificabile: gli stipendi sono saliti alle stelle con la motivazione di voler competere con la Premier League, ma la politica è stata disastrosa, con contratti brevi a giocatori giovani e lunghi ai più anziani. Abbiamo inoltre trovato spese incredibili per gli intermediari, addirittura 10 milioni per un affare da 40 milioni.
Anche la gestione della cessione di Neymar al PSG per 222 milioni di euro è stata disastrosa. Si sono spesi i soldi incassati in modo spropositato e alla velocità della luce, facendo salire il monte ingaggi senza seguire una logica di investimenti sportivi mirati“, ha continuato Joan Laporta, parlando del disastro economico lasciato dalla vecchia gestione.
Poi, sulla cessione di Leo Messi al Paris Saint Germain, ha aggiunto: “È stata una relazione di molti anni che si è deteriorata e questa è la legge della vita. Abbiamo anticipato di due anni il post Messi. Messi è il miglior giocatore del mondo e ha le sue aspirazioni, come è normale che abbia avuto offerte, come si è visto, da club disposti a pagare cifre importanti.
La sua presentazione al PSG? Sensazioni contraddittorie, come tutti i tifosi del Barcellona. Avrei preferito vederlo al Barça, anche se sono convinto che abbiamo preso la decisione giusta perché il club è al di sopra di tutti. La situazione era drammatica, se fosse successo dopo avremmo avuto uno o due anni in più di Messi”.
Così ha concluso la sua conferenza stampa Joan Laporta, che ha denunciato lo stato di crisi del club Blaugrana, che ha obbligato alla cessione della sua stella più importante, Lionel Messi, passato da poco al Paris Saint Germain, e al taglio dello stipendio di alcuni giocatori, come per esempio Gerard Piqué, per permettere la registrazione in rosa di altri membri della prima squadra.