Serata di grandi emozioni quella vissuta al CS Cavina di Bologna, per la finalissima del Campionato Europeo U19 di Gruppo B tra Italiae Finlandia. Una sfida che evoca ricordi che risalgono a ben 23 anni fa, ai Mondiali di Palermo del 1999, quando l’Italia batté la Finlandia per la prima e unica volta nella storia del nostro football. Sulla panchina, ieri come questa sera, sedeva Giorgio Longhi, HC di una Nazionale entrata di diritto nell’Albo d’Oro della nostra Federazione. E’ con questa premessa che ci apprestiamo a raccontarvi l’avventura dei giovani Azzurri, usciti brillantemente vincenti dalla semifinale contro la Spagna di mercoledì scorso e pronti a combattere per conquistare il Gruppo A ed entrare, quindi, di diritto nell’élite del football europeo.
Così come sabato scorso, in occasione del XLI Italian Bowl giocato al Dall’Ara, il kick off celebrativo è affidato a Roberta Li Calzi, Assessora allo Sport del Comune di Bologna, ex calciatrice e ormai tifosa affezionata del nostro football. Il rito degli inni nazionali finlandese ed italiano, preceduti da quello europeo, si ripete con la solita grandissima partecipazione del pubblico. Tribuna piccola, quella del Cavina, ma piena in ogni ordine di posto per una festa che è cominciata presto, oggi, con la prima partita in programma, la finalina per il terzo posto vinta dalla Gran Bretagna sulla Spagna per 28 a 14.
Kick off Finlandia, che parte subito con un trick play e un onside kick che però non viene eseguito in modo corretto, cosa che consente all’Italia di partire dalle 43 difensive. La difesa finlandese però è molto aggressiva, rifila un gran sack ad Alessandro Zerbo, respingendo l’Italia indietro e costringendola al punt. Calcio di allontanamento eseguito magistralmente, con il ritornatore placcato sulle proprie 10 yard e, dunque, con la Finlandia costretta a dover risalire tutto il campo. L’esordio della difesa azzurra non è altrettanto efficace, soprattutto contro i lanci lunghi del QB finnico Jerry Silomaa, partito fortissimo in questa finale. Arrivati sulle 30 yard, tuttavia, l’unica possibilità offerta è quella di un field goal, che però non va a buon fine.
Riparte l’attacco azzurro e lo fa con le corse di Filippo Finali e Davide Leoni, ma di nuovo la sfida tra linee la vince quella difensiva della Finlandia che mette enorme pressione su Zerbo e costringe ad un nuovo calcio di allontanamento. E’ la Finlandia a segnare per prima, ancora una volta sorprendendo il backfield difensivo azzurro, con un lancio preciso di Silomaa su Luukas Eerola che si invola in endzone. Eetu Mäki-Maunus trasforma su calcio e la Finlandia passa in vantaggio: 7-0.
Grossi problemi in linea d’attacco per l’Italia, sempre soverchiata da quella difensiva della Finlandia: Zerbo viene nuovamente placcato, perde palla e il turnover mette la Finlandia sulle 40 yard difensive. La difesa azzurra sale in cattedra, placca il QB facendogli perdere parecchio terreno e costringendo subito al punt anche i finnici. Punt che, però, fa ripartire l’Italia praticamente dalla endzone. Anche questo drive termina senza la chiusura del down e la palla torna nelle mani dell’attacco finlandese. Continuano le schermaglie sulla linea di scrimmage, con le difese protagoniste in campo. Ad infiammare il pubblico sugli spalti arriva la splendida ricezione di Roberto Zanovello che porta l’attacco azzurro sulle 20 yard difensive e poi riceve in endzone un bel lancio di Zerbo. Andrea Girardi trasforma su calcio e l’Italia pareggia: 7-7.
Inizia il secondo quarto, la Finlandia non riesce a rompere il muro difensivo azzurro e il cambio di possesso arriva rapidamente, ma un fumble alla prima azione rovina il ‘momentum’ ridando energia e spinta offensiva alla Finlandia. Sono ancora i lanci lunghi di Silomaa a far male all’Italia, unico neo di una difesa sin qui molto ben organizzata. Il secondo TD finlandese arriva con una corsa di 5 yard di Henri Kasinen. La trasformazione su calcio porta il punteggio sul 14 a 7.
L’Italia vola ancora sull’asse Zerbo-Zanovello-Petrillo, ma gli arbitri negano il TD a Zanovello, rimettendo la palla sulla goal line. La pesantissima linea difensiva della Finlandia blocca i nostri, respinti indietro anche da un fallo e l’Italia decide di andare sul sicuro con un field goal, ben calciato tra i pali da Filippo Petrillo per il 14 a 10.
La partita si accende, in campo e sugli spalti, la Finlandia viene punita con 25 yard di penalità, ma basta un’azione e Lukas Eerola si fa tutto il campo di corsa fino in endzone. Bellissima azione, vanificata però dall’ennesimo fallo che fa ripartire la Finlandia dalle proprie 10 yard. Il terzo TD, però, arriva poco dopo, ancora su un lancio profondo, questa volta per Matias Tuominen, che si invola intoccato in endzone. La Finlandia prova la trasformazione da due punti, ma la difesa azzurra fa buona guardia e il punteggio si fissa sul 20 a 10.
Niente da fare per l’attacco azzurro, che questa volta restituisce subito la palla a causa di un intercetto alla prima azione offensiva. Il vento soffia deciso dalla parte dei finlandesi, quando mancano meno di due minuti all’half time. Il cronometro corre, l’Italia riesce a sventare un’ulteriore segnatura e le squadre vanno negli spogliatoi a punteggio invariato.
Il secondo tempo di questa finale inizia con la Finlandia in attacco e la difesa azzurra ad aumentare a pressione sul QB e ad annullare nuovamente la minaccia di una nuova segnatura. Cambio di regia in casa Italia: Giacomo Troni sostituisce Alessandro Zerbo ma l’attacco continua a soffrire e su un passaggio di Filippo Petrillo, dopo aver ricevuto l’ovale da Troni, la Finlandia intercetta e torna di nuovo in campo con il proprio attacco in posizione ghiottissima, anche perché un fallo personale di face mask mette la Finlandia sulle 18 yard difensive. Un lancio di Silomaa in endzone per Eerola e la Finladia allunga 27 a 10, dopo il calcio di Mäki-Maunus tra i pali.
L’Italia, però, non è ancora disposta a gettare la spugna: Troni trova una serie di bei lanci, chiude con coraggio diversi down e, complice un paio di falli difensivi, porta l’attacco azzurro sulle 24 yard difensive. Ancora passing game e ancora guadagno, questa volta per le mani di Petrillo. La tribuna esplode sul TD pass di Troni, sotto pressione, per Niccolò Formosa. Mauro Girardi trasforma e l’Italia accorcia le distanze, tornando in partita: 27 a 17.
La partita entra nell’ultima frazione di gioco, 12 minuti da giocare tutti d’un fiato, con l’Italia costretta a recuperare 10 punti e a farlo in fretta. Ancora una volta il QB classe 2005 dei Seamen Milano, Troni, conduce la squadra in un lungo e prolifico drive, arriva con una serie di corse personali in red zone, poi però perde palla su un duro placcaggio e la Finlandia torna a guidare il gioco. La difesa fa buona guardia, costringendo la Finlandia al calcio di allontanamento e la manovra offensiva azzurra può riprendere dalle proprie 45 yard. E’ Riccardo Duranti (Giaguari Torino) a prendere il testimone da Troni, uscito per infortunio, ed è proprio lui a far esplodere nuovamente di gioia il Cavina, con una “bomba” sparata in endzone e magistralmente ricevuta da Filippo Petrillo. Coach Longhi chiama la trasformazione da due punti, ma l’azione non riesce e l’Italia resta a 4 punti di distanza, quando mancano 5’30 alla fine della partita.
L’azione che mette fine ai sogni dell’Italia è il TD su corsa di Lassi Parjaninen a 3’16 dalla fine del match. La Finlandia non trasforma, ma i 10 punti di distacco scavano un solco profondo tra le due squadre, che l’Italia non ha più la forza, fisica e mentale, per riuscire a colmare. La partita finisce 33 a 23 per la Finlandia che, dunque, meritatamente viene promossa nel Gruppo A.
Onore alla giovane Italia di coach Longhi, che ha tutto il talento e le carte in regola per crescere ancora. Troppi gli errori commessi questa sera e troppa la differenza fisica tra le due formazioni, ma l’Italia esce da questa competizione europea a testa altissima, con la medaglia d’argento al collo.
MVP del torneo, il QB finlandese, Jerry Silomaa, premiato da Elena Gaggioli, Presidente del Quartiere Borgo Panigale-Reno, dove ha sede il bellissimo impianto che ha ospitato l’Europeo.
Ph. Credits: @Giulio Busi