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La grande storia degli Internazionali di Roma

La grande storia degli Internazionali di Roma

Gli Internazionali di Roma hanno un’edizione particolare che non può che essere scolpita nella mente di qualsiasi appassionato. L’edizione del 2005. Quella finale infatti, la più lunga che il Foro abbia mai visto, cambierà per sempre le sorti del torneo di Roma ma, in un certo senso, anche quelle del Tennis in generale.

Stiamo parlando dell’incredibile vittoria al quinto set di un giovanissimo Rafael Nadal contro l’argentino Guillermo Coria. Un successo, questo, ottenuto addirittura dopo più di cinque ore e solamente al tie-break del quinto set. Il maiorchino, nel parziale decisivo era in svantaggio addirittura per 3-0 (doppio break). Non è assolutamente sbagliato parlare dell’inizio di un’Era Nadal. Come potrebbe esserlo, se pensiamo che il campione spagnolo, dopo questo trionfo, s’imporrà sui campi del Foro Italico per ben quattro volte in cinque anni.

L’unica “macchia” sarà rappresentata dall’ edizione del 2008 degli Internazionali di Roma, anno in cui Rafael esce addirittura al primo turno nel clamore generale, battuto dal connazionale Juan Carlos Ferrero. Motivo di questo però? Un’ enorme vescica al piede destro che praticamente gli impediva qualsiasi movimento.

Una melodia particolare suona però già da tempo agli Internazionali di Roma

Una melodia particolare è raccontata da ogni punto del campo, per ognuno in maniera diversa. Per un italiano l’intero campo in terra rossa suona un nome per il quale s’ha da risalire al 1976. Non si può non partire infatti da Adriano Panatta e da quel mitico 1976, anno in cui trionfa agli Internazionali di Roma battendo al tie-break del quarto set l’argentino Guillermo Vilas.

Rimarrà per sempre nella storia questo successo dell’azzurro, unico italiano nell’ Era Open (per adesso) ad essere riuscito a primeggiare al Foro Italico. La vittoria però di Adriano contro il tennista albiceleste è importante soprattutto per un altro motivo. Innescherà, infatti, una sorta di effetto domino in base al quale ci saranno nuovamente due italiani a giocarsi le due finali successive.

Il triennio 1976-1978 viene definito non a caso quello “d’oro” per i colori azzurri. Il 1977, infatti, sarà l’anno di Antonio Zugarelli, che esce però sconfitto dopo una finale di quattro set contro l’americano Vitas Gerulaitis. L’anno dopo, invece, sarà ancora la volta di Adriano Panatta. Il tennista romano, tuttavia, viene beffato al quinto set dallo svedese Bjorn Borg, alla sua seconda vittoria al Foro. Nessun italiano, dopo questo triennio, riuscirà più a raggiungere l’ultimo atto agli Internazionali di Roma.

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