Leah Letson ha annunciato il ritiro dalle MMA: in un lungo post su Instagram, la fighter statunitense ha parlato degli ostacoli superati in carriera.
Letson, ex lottatrice UFC, si ritira definitivamente all’età di 30 anni. Conclude la propria carriera con 5 vittorie, di cui 3 per knockout e 2 per decisione, e 2 sconfitte.
Nel 2018 ha preso parte alla stagione 28 del reality The Ultimate Fighter.
In un lungo post pubblicato sul proprio profilo Instagram, Leah ha spiegato ai fan i motivi della propria decisione.
Problemi di salute fisica e psicologica per Leah Letson
Leah Letson avrebbe dovuto affrontare Chelsea Chandler il 1° ottobre 2022, in occasione di UFC Fight Night: Dern vs. Yan.
Tuttavia, Letson si è ritirata a fine agosto per motivi personali ed è stata sostituita da Julija Stoliarenko.
Le parole condivise su Instagram dalla statunitense mettono in evidenza l’enorme stress fisico e mentale che grava sugli atleti professionisti. Leah Letson ha raccontato con sincerità alcuni dei momenti più difficili della propria carriera.
“È con emozioni contrastanti che annuncio il mio ritiro ufficiale dalle MMA. Anche se è un po’ triste dire addio allo sport che è stato parte di me per così tanto tempo, è qualcosa a cui ho pensato per un po’ e che so di dover fare. Ho realizzato ciò che mi ero prefissata“
Era stata la numero 9 al mondo nel 2017: “Al mio apice, ero la n. 9 del mondo e sono orgogliosa di aver avuto una carriera di successo. Tuttavia, è importante sapere quando dire basta. Per me, quel momento è adesso.”
L’ormai ex fighter del Wisconsin afferma di aver rischiato addirittura il decesso: “Dopo anni di allenamento eccessivo, alimentazione insufficiente e abusi emotivi, ho sviluppato problemi di salute così gravi che ho rischiato di morire.
Tante le difficoltà superate grazie al supporto medico: “Ci sono voluti 3 anni interi di estrema dedizione alle indicazioni del mio dottore e innumerevoli spese mediche per rimettere in sesto la mia salute. Sono riuscita a superare e a raggiungere non solo un livello di salute normale, ma anche a rimettermi in forma e a sopportare un intero combattimento.
Nello sport professionistico la testa incide almeno quanto il corpo: “I combattimenti sono tanto mentali quanto fisici; quindi, se non si ha più la testa a posto, i combattimenti possono essere uno sport davvero pericoloso. Non ho rimpianti. Le arti marziali saranno sempre una parte di ciò che sono, ma non combatterò più per vivere.
Voglio ringraziare tutti i miei fan che mi hanno sostenuto a lungo.”
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