Leclerc spiega l’eccessiva usura del fondo piatto nella Sprint Race: “Colpa delle sconnessioni e del poco tempo per le prove nel formato sprint”
Charles Leclerc fa luce sulla squalifica che gli è costata la Sprint Race del Gran Premio di Cina nella stagione 2025. Il pilota monegasco della Ferrari ha rivelato che l’esclusione dalla classifica, dovuta all’eccessiva usura del “plank” (il fondo piatto in legno/resina sotto la vettura), fu il risultato di un tentativo deliberato del team di spingersi al limite con l’assetto della SF-25, in particolare con l’altezza da terra, su un circuito notoriamente impegnativo come quello di Shanghai.
Intervistato sull’episodio, Leclerc ha spiegato la dinamica che ha portato al consumo anomalo del componente. “Shanghai è una pista molto sconnessa”, ha ricordato il pilota della Rossa. “Per cercare la massima performance, si tende a tenere la macchina più bassa possibile. Facendo così su quel tipo di asfalto, abbiamo semplicemente ‘giocato troppo con il limite’ e l’usura del fondo è stata superiore a quanto consentito dal regolamento”.
Il regolamento tecnico della Formula 1 impone infatti un limite massimo di usura del plank per controllare le altezze minime da terra ed evitare vantaggi prestazionali eccessivi, oltre che per ragioni di sicurezza. Superare tale limite comporta la squalifica automatica.
Charles Leclerc: “Abbiamo valutato male e in poco tempo”
Leclerc ha inoltre sottolineato come il formato del weekend Sprint abbia contribuito a complicare la situazione. Con una sola ora di prove libere (FP1) a disposizione prima dell’entrata in vigore del regime di parco chiuso (che blocca le modifiche all’assetto per qualifiche sprint, gara sprint, qualifiche GP e gara GP), il tempo per trovare il bilanciamento perfetto tra prestazione (altezza ridotta) e rispetto delle regole (usura del plank) su una pista così critica era minimo.
“Nel formato Sprint hai pochissimo tempo per valutare tutti i parametri e reagire dopo la prima sessione”, ha spiegato Leclerc. “Abbiamo preso un rischio calcolato sull’assetto per essere competitivi, ma le sconnessioni della pista hanno amplificato l’usura più del previsto”.
Nonostante la delusione per l’accaduto e i punti persi in quell’occasione, Leclerc ha mostrato di aver metabolizzato l’episodio, inquadrandolo come parte del processo di apprendimento di un team che cerca costantemente di estrarre il massimo potenziale dalla propria vettura. “Fa parte del gioco quando cerchi il limite”, ha commentato. “Abbiamo capito cosa è successo e imparato la lezione per evitare che si ripeta in futuro”.
La trasparenza di Leclerc offre uno spaccato interessante sulle sfide tecniche che i team di F1 affrontano ogni weekend, specialmente in formati compressi come quello Sprint e su circuiti con caratteristiche estreme, dove il confine tra massima prestazione e infrazione regolamentare diventa sottilissimo.
Last weekend was really tough. We’ve got to reset and work hard to turn the situation around in Japan and I’m sure we will.
A big thank you though to the amount of support you gave me during the weekend, it always surprise me to have such support in China and it means a lot ❤️ pic.twitter.com/kZIczu22nc— Charles Leclerc (@Charles_Leclerc) March 26, 2025