Lerrone Richards e il “nostro” Giovanni De Carolis si sono affrontati la scorsa settimana con il britannico che è riuscito a sconfiggere l’italiano conquistando l’European Super Middleweight Title.
Com’è andato il match tra Richards e De Carolis? Scopriamolo insieme!
Lerrone Richards nella cornice della Manchester Arena ottiene la quindicesima vittoria in altrettanti match disputati e viene decretato vincitore dai giudici
Il britannico mette in difficoltà fin dalle prime riprese dell’incontro Giovanni De Carolis che si mostra incapace di reagire all’efficacia dei colpi del suo avversario.
Lerrone Richards si mostra una furia. Nulla da fare per l’azzurro, in difficoltà fin dalle prime riprese ed incapace di reagire all’efficacia dei colpi del suo avversario. Giovanni De Carolis, pugile pluridecorato, ha il volto segnato dal sacrificio, sui guantoni le lacrime e il sudore accumulati durante un lungo cammino di privazioni, di rinunce, eppure sublimato dagli strepitosi successi tra cui brilla (inevitabilmente) la cintura mondiale conquistata nell’oramai lontano 2016.
Solo sabato notte, però, nell’evento della Manchester Arena, ha dovuto arrendersi alla furia giovanile dell’imbattuto Lerrone Richards: in palio il vacante titolo europeo dei supermedi, che avrebbe permesso all’ex campione italiano di aggiungere alla sua bacheca il trofeo mancante del ciclo e di tentare l’ultimo assalto per il trono massimamente ambito in qualunque carriera professionistica.
Gara a senso unico che ha visto Lerrone in controllo delle operazioni fin da subito e bravo a ribadire la sua superiorità, mai in discussione. Debutto in terra d’Albione da dimenticare per De Carolis, che spreca una ghiotta occasione per rientrare nei giri importanti della boxe continentale. 120-108, 120-108 e 119-109 i cartellini dei giudici.
Lerrone Richards ha investito come un treno l’azzurro a cui mancava solo il titolo Europeo per chiudere il cerchio di una bella storia di boxe
Lerrone Richard, meritoriamente, ai punti, ha conquistato senza troppe difficoltà il titolo EBU della sua categoria. L’esuberanza del britannico non è stata tuttavia sufficiente per lasciare al tappeto De Carolis. Quest’ultimo però nonostante il verdetto (scontato), ha tenuto testa per dodici riprese agli attacchi dell’antagonista, non volendone sapere di desistere e di abbandonare prima del limite la contesa. Una magra soddisfazione? Possibile.
De Carolis è parso decisamente interdetto; non è riuscito a impensierire l’avversario se non nell’ultima delle dodici riprese; mai, nel corso della gara, ha davvero sperato di poter convertire il risultato per sbeffeggiare i pronostici che l’avevano dato sfavorito. Avranno pesato i trentasei anni suonati, l’ampio frangente di astinenza. Vi sono pochi dubbi a riguardo. Al nostro portacolori vanno però riconosciuti l’abnegazione e il coraggio; che -a volte- regalano a chi sa resistere una delle consolazioni più aspre e insieme affascinanti. Quella che incorona, appunto, l’orgoglio tragico dei vinti.