Mark Cavendish ha ottenuto la sua quarta vittoria di tappa nel 108esimo Tour de France per un totale di 34 tappe vinte dal 2008, proprio come il detentore del record di vittorie di tappa Eddy Merckx.
Il suo compagno di squadra Michael Morkov e il belga Jasper Philipsen hanno arrotondato il podio alla fine del galoppo di gruppo, mentre Tadej Pogacar ha mantenuto la maglia gialla.
@LeTour 2021: @MarkCavendish CALA IL POKER, POGACAR SEMPRE IN MAGLIA GIALLAhttps://t.co/eWmklUyFh6
— Francesca Monti (@MontiFrancy82) July 9, 2021
Mark Cavendish vince con la Deceuninck-QuickStep
Mark Cavendish non si ferma più al Tour de France 2021. Dopo aver conquistato già tre tappe, il velocista della Deceuninck-QuickStep si è imposto anche sul traguardo di Carcassonne e ha ottenuto così la sua 34esima vittoria alla Grande Boucle, eguagliando in questo modo lo storico record di successi di Eddy Merckx.
La squadra belga festeggia anche il secondo posto di Michael Morkov, ultimo uomo del britannico, che è riuscito ad anticipare di un soffio Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix), autore dell’ennesimo piazzamento in questo Tour. Nessun problema per la Maglia Gialla Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che mantiene la testa della classifica alla vigilia delle tappe pirenaiche.
Dopo la vittoria di Nils Politt di ieri, avvenuta in fuga, le prime fasi di corsa mostrano nuovamente che sono in tanti a volerci provare. Tra questi c’è anche Chris Froome (Israel Start-Up Nation), con il solito Thomas De Gendt (Lotto Soudal) che non manca di farsi notare in testa. A fare sempre buona guardia ci sono gli uomini della Deceuninck – QuickStep, che più volte si infilano nei tentativi di fuga, rendendo difficile organizzare una azione collaborativa. Il tentativo di 19 uomini che si forma dopo una dozzina di chilometri viene così ripreso e davanti sono Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert) e Maximilian Walscheid (Qhubeka-Nexthash), ai quali il gruppo inizialmente sembra concedere spazio.
Ad intervenire stavolta sono tuttavia le squadre rimaste fuori dal tentativo precedente, che vanno velocemente a chiudere. Una volta ripresi, Walscheid prova subito a ripartire, ma non ha fortuna, così come vani sono i tentativi immediatamente seguenti. A cogliere l’attimo sono invece Pierre Latour (Team TotalEnergies), Sean Bennett (Qhubeka-NextHash) e Omer Goldstein (Israel Start-Up Nation), che ricevono subito il benestare delle altre squadre, partendo dalla Deceuninck – QuickStep che si schiera compatta davanti per rallentare il gruppo. Per cercare di riscattare le delusioni di un inizio di Tour non proprio entusiasmante, la Intermarché-Wanty-Gobert lancia Georg Zimmermann, che parte quando il distacco è ormai già di 1’45”, ma il gruppo reagisce prontamente.
Mark Cavendish è costantemente in agguato
Alpecin – Fenix e Deceuninck – QuickStep aspettano qualche altro chilometro prima di muoversi, concedendo un massimo di 4’40” all’unico Gran Premio della Montagna di giornata, con Petr Vakoc e Tim Declercq che già nella discesa danno una leggera accelerata per avvicinarsi ai tre attaccanti. Il ritardo scende prima a 3’50”, poi a 3’30” e infine sotto ai tre minuti in prossimità dello sprint intermedio di Fontès, dove transita per primo Omer Goldstein.
Dopo il passaggio del plotone, la situazione torna tranquilla e il margine dei tre attaccanti torna a salire, assestandosi sui tre minuti. Superato il cartello che indica 100 chilometri alla conclusione, però, il plotone accelera nuovamente, tanto che dopo 30 chilometri il vantaggio dei tre di testa è ormai di poco superiore al minuto.
A questo punto, con la strada che inizia anche a essere piuttosto ondulata, sia in gruppo che tra i fuggitivi iniziano le scaramucce. Davanti, infatti, Goldstein e Latour staccano Bennett, mentre dietro provano ad avvantaggiarsi Philippe Gilbert (Lotto Soudal), Alex Aranburu (Astana-Premier Tech) e altri corridori, subito prontamente stoppati da Deceuninck-QuickStep e Alpecin-Fenix.
Proprio in questo frangente di grande nervosismo, una caduta coinvolge numerosi uomini del gruppo, tra i quali Roger Kluge (Lotto Soudal) e, successivamente, Simon Yates e Lucas Hamilton (Team BikeEchange) sono costretti al ritiro. Tra i fuggitivi, invece, le continue scaramucce tra Latour e Goldstein portano il plotone ad avvicinarsi a 30″ . Per qualche chilometro, quindi, la situazione si tranquillizza, perciò prova ad allungare Quentin Pacher (B&B Hotels p/b KTM), che arriva a prendere 1’30” di margine nel momento in cui la Deceuninck-QuickStep rallenta l’andatura per una foratura di Mark Cavendish.
Mark Cavendish sbuca alla fine dietro Morkov
Mark Cavendish si fa portare avanti dalla sua fantastica Deceuninck-QuickStep nel tentativo di vincere la tappa. Intanto, prima di allora, nella quiete momentanea Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert) tenta senza successo di approfittare di questo rallentamento con un allungo che ha vita breve.
Si entra così negli ultimi 35 chilometri con il plotone lanciato all’inseguimento di Pacher, il cui margine scende con l’avvicinarsi del traguardo. A 20 chilometri dalla fine, il francese viene infatti ripreso, ma il plotone prosegue a viaggiare ad alta andatura a causa del vento, che però non provoca fratture e ventagli.
Si arriva così velocemente al finale, dove la Deceuninck-QuickStep è ancora una volta perfetta nel portare Mark Cavendish nelle prime posizioni; un rimescolamento dopo una curva a 700 metri dall’arrivo porta però davanti il Team DSM, dunque Davide Ballerini (Deceuninck-QuickStep) cerca il colpaccio allungando a 450 metri dal traguardo, favorito da un buco fatto dal compagno di squadra Kasper Asgreen. L’italiano viene però ripreso grazie a Ivan Garcia Cortina (Movistar), che tuttavia finisce per lanciare la volata a Morkov e Cavendish, che terminano rispettivamente in seconda e prima posizione.