Michael Phelps si è aggiunto al coro delle critiche di coloro che hanno trovato ingiusta la vicenda dei nuotatori cinesi positivi al doping.
Prima delle Olimpiadi di Tokyo 2020, infatti, disputatesi poi nel 2022, ben 23 membri della nazionale cinese di nuoto risultarono positivi al doping ma il caso venne taciuto e alcuni di loro vinsero anche delle medaglie per poi venire smascherati da alcuni reportage giornalistici che fecero luce sulla vicenda.
Ben 13 di quegli atleti, che ovviamente nel frattempo hanno superato altri controlli ma sui quali permane sempre l’ombra del sospetto, hanno preso il via anche a Parigi 2024 e nove hanno vinto medaglie soprattutto in staffetta.
La questione ha suscitato l’indignazione del britannico Adam Peaty al quale ha fatto poi il coro Michael Phelps che ha rincarato la dose.
Michael Phelps è troppo drastico?
Le maggiori critiche da Michael Phelps, sulla scia si quanto affermato da Peaty, giunto quarto in staffetta in una gara vinta dai Cinesi, riguardano il fatto che gli atleti di diversi Paesi vengano testati in modi e tempi diversi lasciando spazio a ingiustizie e squilibri.
“Quello che va fatto è che tutti i soggetti interessati si riuniscano e trovino il modo per testare tutti in tutto il mondo allo stesso livello. Punto“, ha detto il vincitore di 23 medaglie d’oro olimpiche che poi ha rincarato la dose affermando “A chi risulta positivo, non dovrebbe mai più essere permesso di competere, serve il ban a vita”
Forse la soluzione proposta da Michael Phelps può apparire troppo drastica ma è indubbio che episodi come quello dei nuotatori cinesi rischiano di minare la credibilità dei Giochi Olimpici.
In the wake of a Chinese doping scandal, 23-time Olympic gold medalist Michael Phelps doubled down on his support for tougher sanctions — including a lifetime ban for anyone who tests positive for a banned substance.
https://t.co/5Nc2acTTxB— WTHR.com (@WTHRcom) August 5, 2024