NotizieBasket

L’NBA All Star Game delude per inconsistenza

L'NBA All Star Game delude per inconsistenza

L’NBA All Star Game di quest’anno era stato preceduto da proclami relativi all’intensità e competitività che sono stati del tutto disattesi.

Nei decenni passati queste partite delle stelle servivano per mettere in mostra l’enorme quantità di talento che la lega professionistica americana di basket possiede e, almeno nel quarto finale del match, pur lasciando spazio allo spettacolo, gli atleti tenevano alla vittoria e provavano a rendere il tutto abbastanza competitivo.

Il commissioner NBA Adam Silver si era detto convinto che avremmo assistito ad un buon match, ma, dopo il 211 a 186 finale, frutto di mancanza totale di competitività è apparso anch’egli chiaramente deluso.

L’NBA All Star Game ha ancora senso?

Vedere i migliori giocatori di basket al mondo partecipare all’NBA All Star Game e non provare nemmeno a difendere o rendere il tutto un minimo appassionante solleva molti interrogativi sulla necessità reale di organizzare un simile evento che, di fatto, interrompe la stagione nel pieno del suo svolgimento, e rischia sempre di provocare infortuni.

Lo stesso LeBron James a fine partita ha ammesso di non essere particolarmente orgoglioso dello spettacolo offerto:

“Penso che sia qualcosa su cui ragionare per trovare una soluzione“, ha dichiarato James, che ha stabilito l’ennesimo record di incredibile longevità con la sua ventesima apparizione all’NBA All-Star Game “Ovviamente dal punto di vista del giocatore, è divertente poter fare tutto in libertà. Ma alla fine, data la nostra natura competitiva non piace vedere che ci sia una facilità tale nelle segnature”.

Il team dell’Est, uscito vincitore, ha messo a referto il punteggio più alto mai registrato con 211 punti, ma, tale record, non è stato festeggiato in quanto chiaro sintomo dell’inconsistenza di uno show che ha annoiato tutti.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da NBA (@nba)