Roberto Musi si è ritrovato affianco alla partecipante più giovane della nostra spedizione alla Dakar 2022, la venticinquenne Rebecca Busi, in maniera inaspettata nella categoria Classic e con un Range Rover,
Alla nostra Cristina Cardone, che ringraziamo per le dichiarazioni raccolte, non è una situazione nuova.
Due chiacchiere con Roberto Musi, partecipante alla Dakar 2022 nella categoria Classic
Roberto Musi è impegnato nella Dakar Classic, corre con il numero 734 nel ruolo di navigatore di Rebecca Busi, l’italiana più giovane in gara, con i suoi 25 anni di età.
Riesco a rintracciare al telefono Roberto mentre è già in Arabia.
Cristina Cardone: Sei in gara con Rebecca Busi, l’italiana più giovane alla Dakar 2022, in un team nato quasi per caso. Sembra la trama del mio romanzo “Venti, venti di Dakar“: Perché siete usciti dal libro?
Roberto Musi: (ridendo) Non lo so, dimmelo te.
Cristina Cantone: La Dakar insegna che la realtà supera la fantasia. Raccontaci il tuo ruolo e la tua macchina.
Roberto Musi: Sono contento, è una bella sfida. Nella Classic la navigazione è fondamentale, più della guida. Nella gara di regolarità c’è una velocità imposta, il mio ruolo è quello di leggere il RoadBook e comunicare al pilota le note e la velocità da mantenere. Per Rebecca è una chicca per farsi le ossa, capire le sue potenzialità.
Cristina Cardone: Come ti sei preparato a questa Dakar 2022?
Roberto Musi: Ho preparato l’auto in meno di due mesi. Poi hanno anticipato la consegna delle vetture a Marsiglia. Ho fatto i salti mortali. Sto ancora lavorando, ma la Classic è più gestibile. Quest’anno i mezzi in gara sono davvero tanti. La macchina è perfetta e gli organizzatori sono bravissimi. Quest’anno c’è una nuova app dove arrivano tutte le informazioni, anche l’orario di partenza.
Mentre parliamo scoppia un temporale. Quest’anno pioggia e freddo la fanno da padroni anche nel deserto.