Sergio Perez, visti gli ultimi deludenti risultati in F1, non è più al sicuro di mantenere il ruolo di seconda guida in Red Bull.
Cosa sta succedendo a Sergio Perez? Questa è la domanda. Il pilota messicano sta incamerando risultati negativi su negativi e sembra non riuscire ad uscire dal tunnel. Il confronto con Max è alquanto sconcertante, visto che l’olandese riesce a stare al passo con gli altri.
Di certo, non stiamo parlando di uno dei migliori di sempre, ma questo sicuramente non è Sergio Perez. Nonostante non sia veloce come Max, gli scorsi anni è riuscito comunque a tenere testa e a vincere anche qualche gara. Quest’anno invece, diverse volte, non è riuscito nemmeno ad accedere nel Q2.
E se i risultati parlano chiaro, quello che non si capisce, è il rinnovo che ha firmato due mesi fa con Red Bull. Un rinnovo che ha permesso a Sergio Perez, di confermarsi un pilota Red Bull per i prossimi 2 anni. Il rinnovo c’è, ma la sicurezza di tenere il posto, non è più quella di prima.
Chi al posto di Sergio Perez?
Tutto il mondo conosce come opera il mondo Red Bull, e stando ai precedenti, Sergio Perez potrebbe perdere il posto, prima di quanto uno possa pensare.
Ci sono tanti piloti che farebbero carte false pur di aggiudicarsi un posto nella scuderia austriaca. Principalmente chi naviga nell’orbita Red Bull sono i piloti Tsunoda e Ricciardo. L’australiano sembra il favorito per un posto per il prossimo anno, anche se alla luce dei suoi risultati e quelli del suo compagno, non parrebbe così scontato.
I casi di Albon e Kvyat insegnano che se non si raggiungono gli obbiettivi, Red Bull ti manda via prima del dovuto. Potrebbe succedere la stessa cosa con Sergio Perez. Quello che serve a Red Bull è un pilota che sia in grado di fare da scudiero per Max e di garantire punti importanti per i costruttori.
E questo, è tutto quello che non sta facendo Sergio Perez. Quindi ora il messicano dovrà avere più attenzione e cercare di ritrovare quantomeno la velocità necessaria, per garantire dei punti in ogni fine settimana di gara. Già dal prossimo GP in Ungheria, si avranno le idee più chiare.
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