Uno Steph Curry conscio dei risultati negativi dei suoi Dubs, ammette il difficile periodo della franchigia di San Francisco.
La lunga dinastia dei Golden State Warriors, la squadra capace di vincere tre anelli in quattro anni per poi tornare sul trono nel 2022, sembra un lontano ricordo.
L’estate scorsa uno dei pilastri ha lasciato la franchigia per accasarsi ai Dallas Mavericks, ovvero Klay Thompson, giocatore non più performante come prima. A reggere la barca ci sta provando il solito Curry, ma anche lui non è in grado di fare dei miracoli.
È crisi nera per i Golden State di Steph Curry?
Steph Curry in conferenza stampa rimane spiazzato quando un giornalista gli comunica che hanno un record di 1-20 quando, nel corso della regular season 2024-2025, sono stati in svantaggio:
“Cosa? Non ne ero a conoscenza. Questo è un bel problema che certifica il nostro non saper reagire in modo corretto quando siamo sotto di punteggio. C’è una causa dietro a questo fatto, sta a noi capirla e saperla fronteggiare in maniera positiva”.
Steph Curry fa anche mea culpa dietro i risultati negativi dei Dubs: “Devo riprendermi anche io. I Lakers sono stati bravi a portarci dentro la loro area e siamo andati in difficoltà contro la loro fisicità. Se gioco così male, è difficile vincere”.
L’MVP delle Finals 2022 ha chiuso per la seconda volta in carriera un secondo tempo da incubo da 0 punti. LeBron James ed Anthony Davis hanno preso il sopravvento portando i Lakers alla vittoria.
Steph Curry si assume la responsabilità del brutto periodo dei Golden State Warriors: “È anche colpa mia se non riusciamo a portare a casa i risultati, se non riusciamo ad essere efficaci. Bisogna tornare a lavorare duramente e uscire fuori da questa brutta situazione”.
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