Tyson Fury non si smentisce mai. Ogni volta che parla ai microfoni nessun filtro e nessun pelo sulla lingua. Anche questa volta, chiamato a fornire il suo commento al controverso posticipo del terzo match contro Wilder causato dalla sua positività al COVID, Tyson non si è tirato indietro.
Il “Gipsy King” ha colto l’occasione per togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa e rispondere a tutti quelli che, seguendo le parole del rivale storico di Fury e manager di Anthony Joshua Eddie Hearn, hanno in questi giorni sollevato più di un dubbio sulla versione ufficiale delle cause del posticipo.
Le parole di Tyson Fury
“Sono l’ultima persona da incolpare. Il mio team è molto ristretto. Le uniche persone di cui non ho potuto controllare i movimenti sono i miei sparring partners e penso di essere stato contagiato da uno di loro. E’ inutile che ci giriamo intorno…questa città è piena zeppa di COVID […] Il nostro secondo match ha fatto registrare il record di incassi al MGM Grand Garden di Las Vegas e, nonostante quello che dicono gli altri, anche per questo match eravamo sulla strada giusta con 15.000 biglietti venduti su 19.000 e con tutto il bordo ring esaurito da tempo a prezzi altissimi […] Deontay ha 36 anni. E’ troppo vecchio per essere migliorato tanto in questi mesi”
Insomma solita spavalderia e parlantina sciolta, ma la pazienza dei fan sta per finire.
A ottobre il “Gipsy King” dovrà sfoderare una performance di livello per riconquistarsi con i fatti la sua credibilità.
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