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UFC e antitrust, approvata la proposta di indennizzo ai fighter

UFC e antitrust, approvata la proposta di indennizzo ai fighter

La UFC ha visto finalmente approvata la sua proposta di indennizzo da parte della Corte USA per l’antitrust.

La promotion era stata oggetto di una class action promossa da alcuni ex combattenti, tra i quali i capofila e portavoce sono stati Cung Le e Nate Quarry, iniziata nel 2014 e inerente il periodo in cui la UFC era di proprietà dei fratelli Fertitta e della società Zuffa.

I lottatori lamentavano pratiche monopolistiche messe in atto dall’organizzazione al fine di sfruttare la propria posizione dominante per imporre agli atleti delle condizioni contrattuali e retributive non eque e vessatorie.

I giudici che in questi anni hanno esaminato il caso e le tante testimonianze degli atleti hanno riconosciuto il fondamento di tali accuse e non hanno accettato le tesi a discolpa portate dai legali della promotion e si sarebbe, quindi, dovuti andare a processo.

Onde evitare un procedimento legale potenzialmente devastante, soprattutto a livello d’immagine, la Zuffa e la UFC hanno proposto un indennizzo economico di 375 milioni di dollari da distribuire tra tutti i fighter che, in quegli anni, hanno fatto parte dell’organizzazione e, dopo un primo respingimento, ieri, il giudice Richard Boulware ha approvato, preliminarmente, la misura compensatoria mettendo, di fatto, fine ad una vicenda ormai decennale.

 

 

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