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VENATOR FC 12 – Main event Review

VENATOR FC 12 – Main event Review

Venator FC 12 è appena andato in archivio. Si spengono le luci del “Palaterme” di Montecatini Terme, che ha ospitato l’evento della promotion di Frank Merenda.

E’ stata una card molto godibile, con KO spettacolari il cui eco è risuonato oltre oceano.

In questo editoriale analizziamo gli spunti di riflessione relativi all’evento appena trascorso.

STEFANO PATERNO’ A VENATOR – La UFC non è più un sogno nel cassetto

Stefano Paternò si conferma campione dei pesi welter. Al fighter della MMA Atletica Boxe è stato sufficiente meno di un round per avere la meglio sul tedesco Kevin Hangs.

Come evidenziato nella preview era un match che Paternò non poteva sbagliare. Hangs sulla carta rappresentava un match con coefficiente di difficoltà minore rispetto a Colangelo.

Ai microfoni di “The Shield of Sports” il campione ha affermato come ormai la UFC sia decisamente qualcosa più che un semplice sogno. Stefano merita grandi palcoscenici sin dal 2018 e solo due brutti infortuni hanno rallentato il percorso di questo atleta.

 

 

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MICHELANGELO COLANGELO – The Italian Job

Michelangelo Colangelo era l’altro main eventer dell’ultimo evento Venator. Il fighter pugliese nel maggio scorso perse per decisione unanime contro Stefano Paternò lasciando all’ex campione Cage Warriors il titolo di Campione dei pesi welter.

“The Farmer” ha deciso di scendere di categoria di peso, optando per un passaggio intermedio a 163 libbre. Il catchweight bout ha visto Colangelo opposto ad Herczyk (4-3).

“The Italian Stallion” si è trovato di fronte un avversario mai finalizzato in carriera ma che dai filmati disponibili sul web assolutamente alla sua portata. Poco più di 60 secondi sono bastati all’atleta della Manchester Top Team per far valere la sua manifesta superiorità.

Well done: è ora? Il fighter classe 1991 ora dovrebbe puntare ad avversari che possano dar contezza effettiva del suo livello. Colangelo è migliorato molto e il coefficiente di difficoltà dovrebbe essere direttamente proporzionale alle sue skills.

 

 

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MANOLO ZECCHINI – L’angelo veneziano vola sempre più in alto

Manolo Zecchini infligge un severissimo KO ad Abou Tounkara. L’angelo veneziano spegne la luce al fighter francese con una flying knee ad inizio secondo round.

La spettacolarità di esecuzione del gesto tecnico del buon Manolo è stato riportato da mmafighting.com.

Ciò denota due cose: la prima è relativa alla bontà dell’accordo con Ufc Fight Pass. La seconda è data da una finalizzazione che porta Zecchini a due vittorie su due nella categoria dei pesi piuma.

Tounkara non era un match-up facile in ragione delle sue capacità e soprattutto in virtù di una sconfitta effettiva maturata ad oggi (le altre due arrivarono per infortunio).

Manolo ha mantenuto la promessa fatta a “The Real Fight Talk Show”. Ha promesso spettacolo e ha concluso il match con un gran KO.

 

 

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GIACOMO SANTORO – Il cuore non basta

Giacomo Santoro esce sconfitto dallo scontro con Kiru “Singh” Sahota. Il fighter indiano vince per decisione unanime al termine di 15 minuti intensi.

Se per i primi due protagonisti sopra menzionati ho scritto di match-up agevoli per quanto riguarda Zecchini e Santoro la questione si presentava assai più complicata. Zecchini ha portato il match a casa con una finalizzazione pirotecnica. Santoro dopo un primo round pressochè perfetto ha ceduto il passo nei due round successivi.

L’atleta del Manchester Top Team è parso superiore nello striking e ha fatto suo il match gestendo le distanze e sfruttando come meglio non poteva le differenze in altezza ed in allungo.

Santoro ha combattuto contro un fighter che rappresenta un unicum per la categoria in termini fisici. Ciò non rappresenta attenuante bensì dato oggettivo.

 

 

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MICHAEL PAGANI – Artista del KO

Si scrive Michael Pagani e si legge “Artista del KO”. Il match tra Pagani e Hantig poteva rappresentare una sorta di crocevia. Entrambi prospect ed entrambi imbattuti.

Pagani vince con una fantastica flying knee che stende il fighter della MMA Atletica Boxe. “The Sniper” compie un vero e proprio masterpiece in poco meno di cento secondi. La ginocchiata volante che spegne la luce di Hantig è un concentrato di tecnica, esplosività e occhio per le distanze.

Su Pagani mi espressi in tempi non sospetti definendolo un talento in evoluzione. Da quella previsione sono arrivati due KO: uno più spettacolare dell’altro.

Dylan Hantig non deve in nessun modo uscire ridimensionato dalla contesa. E’ un fighter giovane e promettente e le sconfitte devono essere sempre metabolizzate nell’ottica giusta.

Michael Pagani firma un KO di cui si è parlato oltreoceano. Il titolo dei pesi leggeri potrebbe essere un buon booster per la sua carriera.

 

 

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