Gli organizzatori del Rally Dakar hanno confermato che il pilota dilettante Pierre Cherpin è deceduto a seguito della caduta di domenica scorsa. Il francese, 52 anni, è caduto al chilometro 178 nella settima tappa di domenica.
Dopo essere stato trovato privo di sensi, è stato portato d’urgenza all’ospedale di Sakaka per un intervento chirurgico prima di essere messo in coma indotto.
È stato poi trasferito all’ospedale di Jeddah prima del viaggio di ritorno in Francia, ma purtroppo è morto nella notte giovedì e venerdì, prima di tornare in patria.
Morte Pierre Cherpin: l’annuncio dell’ospedale
Nel comunicato diffuso venerdì mattina si legge:
“Durante il suo trasferimento in aereo sanitario da Jeddah alla Francia, Pierre Cherpin è morto per le ferite causate dalla sua caduta durante la settima tappa da Ha’il a Sakaka. Il pilota è caduto al km 178, intorno alle 13:00. I medici lo hanno trovato privo di sensi quando lo hanno raggiunto in elicottero. Portato all’ospedale di Sakaka, il referto medico ha rivelato un grave trauma cranico con perdita di coscienza. Operato d’urgenza in neurochirurgia, da allora è stato tenuto in coma indotto, le sue condizioni sono rimaste stabili negli ultimi giorni. È stato trasportato in aereo da Sakaka all’ospedale di Gedda, da dove sarebbe stato trasferito all’ospedale di Lille”.
Cherpin era alla sua quarta Dakar, la prima nel 2015, in sella a una Husqvarna nella categoria “Original by Motul” per i piloti che correvano senza assistenza esterna.
La dichiarazione della Dakar continua: “Questo 52enne imprenditore e appassionato di vela, non aveva altra ambizione che vivere un’avventura, senza preoccuparsi davvero del podio: ‘Sono un dilettante, non voglio vincere ma scoprire paesaggi che altrimenti non avrei avuto modo di vedere, tutto è emozionante: andare in bici, vivere la tua passione, conoscere te stesso’ . L’intera carovana di Dakar desidera estendere le sue più sincere condoglianze alla sua famiglia, parenti e amici”.
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