IntervisteOutdoor

Intervista a Moreno Molla: Il ritorno del 6 Nazioni su Sky Sport

Intervista a Moreno Molla: Il ritorno del 6 Nazioni su Sky Sport

Moreno Molla, voce del Rugby per Sky Sport, oltre che della AEW, torna a parlare ai microfoni del gruppo The Shield, questa volta prima dell’inizio del 6 Nazioni, che dopo otto anni torna sui canali della pay TV.

Il 6 Nazioni torna ad essere una esclusiva di Sky Sport dopo otto anni passati tra La7 e Discovery, e il protagonista dell’intervista odierna, Moreno Molla, sarà una delle voci del gruppo in qualità di inviato per la nostra nazionale.

Intervista a Moreno Molla, inviato della nazionale di Rugby per Sky Sport

Che 6 Nazioni dobbiamo aspettarci?

Moreno Molla: “Quello di quest’anno potrebbe essere il 6 Nazioni più competitivo della storia, se pensiamo che Inghilterra, Irlanda, Scozia ed Francia hanno sconfitto bene le squadre dell’emisfero Sud.
Molti vedono il Galles in crisi, ma a Novembre aveva 40 giocatori fuori, ed è riuscito a creare una rosa di livello. Inoltre sono i campioni in carica…

La Scozia ha perso due partite per un margine complessivo totale di 3 punti l’anno scorso, il che fa capire il livello che troveremo da loro quest’anno.

In Irlanda le franchigie sono la loro forza, l’URC è un campionato propedeutico per far sviluppare i giocatori di alto livello, anche i più giovani, senza far affaticare i veterani o semplicemente le stelle, controllando il minutaggio, facendo crescere in armonia il movimento.
L’Irlanda però per me non è la favorita perché deve andare a vincere in Francia ed in Inghilterra e queste due partite fuori sono dure.

La Francia ha le partite significative in casa, e sarà difficilissimo fare un pronostico. L’Inghilterra, l’anno scorso è arrivata quinta, ma una frase dell’ex CT Woodward mi ha fatto sorridere perché ha detto che Eddie Jones ha al momento la miglior rosa di sempre e Woodward non è uno che spesso critica facilmente.

Una squadra che ha battuto il Sud Africa ed l’Australia, e non sottovaluterei l’anno orribile, il 2021 dove l’Inghilterra nello sport ha perso praticamente tutto in finale e questa potrebbe essere una leva. Manca Farrell, il che è un problema grosso, ma giocherà Marcus Smith con George Ford come riserva, Slade che gioca primo centro ma è un playmaker, insomma, la loro è una squadra con tanta profondità di rosa.”

Il 6 Nazioni torna in esclusiva sui canali Sky. L’emittente crede nel prodotto del rugby?

Moreno Molla: “Da quando Sky è nato nel 2003 ha sempre creduto nel rugby, dato che dopo aver perso la Serie A ha aperto spazi nel palinsesto. Il Rugby è sempre stato centrale, con le coppe europee ed il Super Rugby. Sky voleva il massimo e quindi il 6 Nazioni, che lo viviamo quasi più del Mondiale, non poteva che essere la scelta giusta.

Sky è stata un punto di riferimento per il Rugby in Italia, ma ai tifosi del nostro paese piace il rugby in tv?

Moreno Molla: “Il rugby non è uno sport italiano, è uno sport che in Italia ha le sue enclavi, tipo il Veneto e molte altre, ma non è il calcio, il tennis o il basket che con il passare del tempo soprattutto con il primo periodo dell’Italia del 6 Nazioni l’Italia si presentava con una nazionale simpatica con volti riconoscibili come i fratelli Bergamasco, Castrogiovanni, Parisse.

Piace ancora? Il rugby non è conosciuto, non lo fai in tutte le scuole, per scelte di terzi non si è neanche andati su canali molto seguiti ed è uscito dal radar degli italiani. Nick Mallett, ex CT azzurro, diceva che non eravamo buoni, non lo so, ma il rugby non è nel nostro DNA.
Per spiegarmi meglio prendo l’esempio dell’Australia, che ha sport nettamente superiori economicamente al Rugby, come l’Aussie Rules Football e il Calcio. Gli atleti, prima di arrivare al Rugby Union, provano a fare carriere in altri sport.
Il nostro problema è che i migliori atleti non sono attratti automaticamente dal rugby e quindi arrivano ragazzi che non sono di primissima qualità.

Infatti è molto intelligente quello che ha fatto Marzio Innocenti, presidente FIR, a creare un percorso formativo insieme alla FIGC con uno scambio di tecnici e magari creare una corsia preferenziale con i ragazzi che mollano il calcio.

Cosa significa commentare la Nazionale ? E quali sono le difficoltà?

Moreno Molla: “Io sarò inviato, ma il mio parere è semplice. Il commentare dev’essere oggettivo, ma essendo l’Italia ci dev’essere anche un po’ d’amor di patria.
Quindi, quando commentiamo la Nazionale non possiamo essere eccessivamente negativi, rimarcare in maniera eccessiva gli errori non va bene perché ci diamo la zappa tra i piedi, comunque dobbiamo creare sempre un prodotto appetibile allo spettatore.”

Tempo fa su Sky veniva trasmesso il campionato italiano, il Super 10, poi è avvenuto un lento declino, come mai?

Moreno Molla: “Il discorso è semplice, ho iniziato a lavorare nel 2004 a Sky, commentavo il Super 10 ed il campionato era di buon livello. Certo in Europa la situazione non era migliore, ma il campionato era bello. C’era pubblico, e anche Sky sicuramente ha influito, poi piano piano i migliori giocatori sono andati all’estero, anche perché la solidità finanziaria delle società non era cosi stabile e si è presa la strada del Pro 12.

Il che significa che i migliori 60-70 giocatori italiani non erano nel campionato domestico, e giocavano nelle franchigie.
Tornando al discorso di cosa è l’URC, il Leinster ad esempio non ha interesse nel vincere il campionato, loro hanno come obbiettivo la Champions Cup. Prendiamo ad esempio Johnny Sexton, in una partita di quarto di finale di Champions Cup tra Leinster e Saracens, Vittorio Munari (ex telecronista di Sky, oggi a Discovery) paragonava i minutaggi dei due 10, con Owen Farrell che è stato in campo per 1400 minuti complessivi, mentre Sexton è stato in campo per soli 400 minuti.

In Francia è anche peggio. Ecco che i giocatori italiani possono far comodo in Francia, ma dobbiamo ricordare che l’Italia è nel 6 Nazioni e quindi i giocatori italiani anche loro devono essere dosati con il minutaggio.
Prendiamo il Clermont, che da anni fa poaching per andare a prendere i giocatori isolani, per non farsi problemi con i minutaggi.

In sintesi, la scelta del Pro 12 ha influenzato la qualità del campionato italiano. Scelta giusta? Sbagliata? Chissà…”

Quale ricordo da commentatore o giornalista porti nel cuore?

Moreno Molla: “La cosa più bella una discussione con Marc Lievremont, primo anno di presentazione del 6 Nazioni. Lui era il CT della Francia e noi giornalisti avevamo 30 minuti a disposizione con capitano e allenatore di ogni squadra per fare le interviste.
Lui non parlava inglese quindi aveva il traduttore accanto, ed ogni intervista era un supplizio, finita l’ultima intervista, Lievremont felice si rivolge al traduttore dicendo in francese: “Finalmente abbiamo terminato” ed il traduttore gli ha risposto “ No, c’è ancora il giornalista italiano” a quel punto Lievremont ha esclamato in maniera colorita francofona scocciato.

Nel momento che Lievremont ha capito che parlavo francese, ha cambiato completamente comportamento e siamo stati un’ora a conversare di tutto tra rugby, cibo e viaggi.

Un’altra volta, sempre con Lievremont, durante una conferenza stampa non c’era il traduttore, e allora un manager aveva proposto un cuoco di origine marocchina di sostituirsi, allora Lievremont ha fermato tutto dicendo che c’ero io e avrei potuto tradurre per tutti, all’inizio ero restio, perché non volevo commettere errori, poi mi ha tranquillizzato ed è andata molto bene. Il rapporto umano che si crea con certi personaggi del rugby è veramente molto bello.”

Perché seguire il 6 Nazioni Su Sky?

Moreno Molla: “Perché è un torneo con un fascino che a livello sportivo non ha eguali, che esiste più o meno a se stesso da fine 1800 ed ogni anno ferma almeno 6 paesi d’Europa, ci sono quasi sempre gli stadi pieni ed è il gioco più bello del mondo.
Senti la storia del 6 Nazioni, dagli inni alle maglie, fino agli stadi.
Il 6 Nazioni è come la Coppa America, sono eventi a sé stanti dallo sport, hanno una storia a sé, il fascino di una storia che non cambia.”

Ringraziamo ancora Moreno Molla per la disponibilità, augurandogli in bocca al lupo per la sua avventura al 6 Nazioni 2022.

The Shield Of Wrestling è anche sulla carta stampata, puoi trovare tutti i numeri di TSOW Magazine CLICCANDO QUI

Stiamo cercando nuovi elementi per il nostro staff! Ci sono diverse posizioni disponibili: se sei interessato, CLICCA QUI.

Per farti due risate a tema wrestling, segui i nostri amici di Spear Alla Edge su Instagram!

Segui TSOS su FacebookSeguici su Google News