Ducati: Il direttore sportivo annuncia che non ci saranno ordini di scuderia per salvare la stagione.
Paolo Ciabatti, DS del marchio, ha dichiarato che a nove gare dalla fine della stagione, con la scuderia che sta calando e le speranze di titolo in diminuzione, lascerà carta bianca ai propri piloti nel tentativo di riaprire i giochi.
La mossa della casa di Borgo Panigale è di riparare ad errori fatti in passato dalla scuderia nei momenti decisivi della stagione, quando ha sempre subito lo strapotere delle avversarie.
Ducati decide di non dare ordini di scuderia fino a fine stagione
La Ducati, indietro rispetto alle avversarie e che arriva alla pausa estiva con un largo distacco dal primo posto, ha deciso di non dare ordini di scuderia fino alla fine dell’anno, per provare a riaprire i giochi.
“Prima di tutto devo dire che ovviamente al momento ci sono ancora delle gare da disputare. In linea di principio, con qualche eccezione in passato, non ci piacciono gli ordini di scuderia. Ovviamente, se è l’ultima gara e un pilota non ha la possibilità di vincere e l’altro ha la possibilità di vincere, si può pensare a una strategia. Ma questo è un caso eccezionale. Ora non siamo in quella situazione“, ha dichiarato Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati.
“Non daremo ordini di scuderia, l’unica indicazione che diamo ai nostri piloti è di evitare di fare manovre estreme tra di loro. Ricordiamo quanto è successo con Iannone e Dovizioso qualche anno fa in Argentina e vogliamo che cose del genere non si ripetono. L’unica cosa che diciamo ai nostri piloti è di rispettare un po’ di più i piloti della stessa marca, di non tentare manovre estreme, se possibile. Ma per il resto, sono liberi di fare ciò che vogliono e se possono vincere una gara, devono vincere una gara“.
Il pilota Ducati attualmente più in alto in classifica è Johann Zarco, con 114 punti al terzo posto, a cinquantotto lunghezze da Fabio Quartararo, attuale leader della classifica piloti, seguito al quarto e al quinto posto da Francesco Bagnaia, vincitore in tre occasioni, come Enea Bastianini.