La Formula 1 tonerà in pista questo fine settimana per il GP dell’Azerbaijan. Ecco cosa dobbiamo aspettarci dalla 7° prova del Mondiale 2021.
Formula 1: caratteristiche del circuito del GP dell’Azerbaijan
Il GP dell’Azerbaijan torna ufficialmente in calendario dopo aver saltato l’edizione dello scorso anno a causa della pandemia da COVID-19. Il circuito, che sorge nella città vecchia della capitale Baku, è un circuito che alterna parti molto veloci e tratti incredibilmente lenti, tratti tipici di Hermann Tilke che lo ha disegnato.
Il tracciato è il più lungo del Mondiale dopo Spa-Franchorchamps con i suoi 6.003 metri e le sue 20 Curve. Le prime 7 sono quasi tutti a 90° con una carreggiata sufficientemente ampia da permettere qualche sorpasso, mentre il lungo serpentone che parte da Curva 8 fino a Curva 16 esalterà la trazione delle monoposto; essendo infatti curve molto lente, un po’ come Monaco, sarà praticamente impossibile effettuare sorpassi ma sarà di vitale importanza rimanere in scia per il lunghissimo rettilineo.
La velocità che si può raggiungere da Curva 16 alla linea del traguardo può raggiungere tranquillamente i 350 km/h dato il fatto che le ultime 4 Curve sono in realtà delle semi-curve che prolungano il serpentone partito da Curva 8. Per i piloti il motore su questa parte del tracciato farà la differenza nel GP dell’Azerbaijan. Ma attenzione anche al bilanciamento della macchina, se infatti si opta per un profilo aerodinamico più scarico si rischia di non affrontare le curve lente alla giusta velocità, mentre con più carico aerodinamico si perde circa mezzo secondo a giro.
Formula 1: chi sono i favoriti per la vittoria del GP dell’Azerbaijan
Alla luce di quanto successo nel GP di Monaco, la Red Bull parte come favorita non solo per la leadership di entrambi i Campionati, sia Piloti che Costruttori, ma anche perché le vetture motorizzate Mercedes hanno ammesso di soffrire molto il carico aerodinamico pesante; non a caso sia Valtteri Bottas che Lewis Hamilton hanno sofferto molto nel principato. Suonerebbe strano vedere la Mercedes in difficoltà anche nel GP dell’Azerbaijan anche perché 3 dei precedenti 4 Gran Premi in questa pista sono stati vinti dalle Freccie d’Argento.
La Ferrari cerca conferme dopo il buon 2° posto di Carlos Sainz nel GP di Monaco. La trazione nelle curve lente potrebbe aiutare la scuderia di Maranello che deve ancora smaltire le scorie della delusione patita da Charles Leclerc; la Ferrari, nell’ultima edizione svolta nel 2019, ha fatto molto bene fin dalle FP1 portando poi in gara i piloti entrambi nella Top 5 del GP dell’Azerbaijan. C’è quindi molta attesa sia per Sainz che per Leclerc.
La Red Bull arriva sulle ali dell’entusiasmo al GP dell’Azerbaijan; l’auto è competitiva, Max Verstappen è il leader della Classifica Piloti e la scuderia è al 1° posto della Classifica Costruttori. Lo stesso Verstappen è arrivato 4° nel 2019 oltre al fatto che Red Bull è stato il Team vincitore di questa gara nel 2017 con Daniel Ricciardo; all’appello, fino ad ora, manca Sergio Perez che arriva però dal 4° posto nel GP di Monaco e, nel 2019, arrivò proprio alle spalle di Verstappen in 5° posizione. Se la Mercedes dovesse ritrovarsi di nuovo in difficoltà, Red Bull ha l’occasione più unica che rara di allungare ulteriormente in classifica.
McLaren arriva al GP dell’Azerbaijan forte del 3° posto nella Classifica Costruttori ma incalzata da vicino dalla Ferrari. Lando Norris si sta dimostrando un pilota in costante crescita ma al Team mancano i punti pesanti che potrebbe portare Daniel Ricciardo; la scuderia di Zak Brown nel 2019 si classificò al 7° ed 8° posto con il pilota inglese e con Carlos Sainz, ma da allora le cose sono notevolmente cambiate. Il motore Mercedes sta aiutando tanto il Team che è chiamato a tamponare la ripresa della Ferrari, puntando su Ricciardo che sa come si vince in Azerbaijan.
Per Aston Martin il GP dell’Azerbaijan è un’incognita; Sebastian Vettel arriva dal 5° posto nel GP di Monaco, è già arrivato a podio a Baku e sta ritrovando la forma perduta. Il pilota ex Ferrari sa come si arriva al podio in questa gara così come il compagno Lance Stroll, che alla prima stagione in Formula 1 centrò il suo primo podio in carriera con la Williams. L’unica incognita rimane il bilanciamento aerodinamico della monoposto, ma se i risultati del GP di Monaco dovessero essere confermati o quantomeno migliorati, il proprietario Lawrence Stroll potrebbe cominciare a sorridere.
Alpine è invece chiama a riprendersi nel GP dell’Azerbaijan dopo il risultato altalenante dell’ultima gara. Esteban Ocon ha corso a Baku per 2 volte sempre con la vecchia BWT-Racing Point (o Force India) arrivando a punti nel 2017 con un 6° posto, salvo poi ritirarsi nel 2018 e non aver partecipato nel 2019; curiosamente, il 6° posto è lo stesso risultato che Fernando Alonso ha fatto registrare nel 2018 quando ancora guidava la McLaren. La scuderia anglo-francese non ha mai avuto molta fortuna in questa gara, ma i risultati di Ocon potrebbero far ribaltare la situazione.
C’è molta attesa un po’ per tutti i piloti, compresa la coppia Alfa Romeo di Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen. L’esperto pilota finlandese ha già raccolto un podio nel GP dell’Azerbaijan e deve riprendersi da un GP di Monaco in chiaro-scuro mentre Antonio Giovinazzi ha recentemente dichiarato che vorrebbe tornare in Q3 a Baku e che si sente molto più a suo agio, complice anche il 10° posto a Monaco; se pensiamo che Alfa Romeo e Ferrari hanno un assetto per certi versi simile, non possiamo che sperare in un altro buon piazzamento del nostro connazionale.
Sia Haas che AlphaTauri sono delle grandissime incognite in avvicinamento al GP dell’Azerbaijan; 3 dei 4 piloti di queste due squadre sono debuttanti assoluti (Mick Schumacher, Nikita Mazepin e Yuki Tsunoda) che non hanno mai affrontato il circuito di Baku su una Formula 1. Date le difficoltà riscontrate in un tracciato simile come quello di Monaco, è molto improbabile vederli in zona punti alla fine della gara anche se i piloti della Haas stanno dimostrando un grande crescita. Per Pierre Gasly, che nel 2019 si ritirò per problemi alla trasmissione, potrebbe trattarsi della gara della redenzione dopo il bel piazzamento nel GP di Monaco davanti a Lewis Hamilton.
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