Michele Broili, dopo i fatti accaduti due giorni fa, è ora al centro di un’indagine aperta dalla polizia giudiziaria.
Il pugile triestino ha combattuto un incontro valevole per il titolo italiano dei pesi superpiuma, vinto da Hassan Nourdine a Trieste. Il trionfo di quest’ultimo, tuttavia, è stato parzialmente oscurato dalla controversia riguardante i simboli offensivi di stampo nazista tatuati sul corpo di Broili.
La FPI ha subito rilasciato un comunicato in cui condanna gli atti di Michele Broili, contrari a quanto riportato nell’Articolo 5 del Codice di Comportamento Sportivo del CONI. Oltre a delle pesanti sanzioni, la Federazione minaccia anche di squalificarlo.
La polizia giudiziaria è al lavoro per individuare e segnalare eventuali reati del triestino. Successivamente, in base ai risultati, i magistrati della Procura valuteranno se aprire o meno un fascicolo sul caso.
Le parole dell’allenatore di Michele Broili
Denis Conte, allenatore di Broili appartenente all’ASD Ardita Trieste, ha rilasciato delle parole ieri all’ANSA su ciò che è seguito dopo l’incontro per il titolo italiano.
“Non vuole entrare nella questione dei tatuaggi. Parla solo di sport e vuole fare solo sport.
Ieri purtroppo è andata male per il titolo, ovviamente per merito dell’avversario, però oggi lui è giù di morale a livello sportivo.”
Denis Conte ha continuato a parlare di Michele Broili aggiungendo:
“E’ una persona tranquilla, a modo e riservata.
Ogni mattina va a correre alle 04:30, poi svolge l’allenamento con il preparatore atletico alle 11:00 e la sera si allena in palestra.
Il mio pugile si è sempre comportato in maniera sportiva e corretta, rispettando le regole all’interno delle sedici corde e nella vita di ogni giorno.”