Oleksandr Usyk ha vissuto in prima persona gli orrori della guerra scoppiata nella sua Ucraina, lo scorso 24 febbraio.
Dopo l’invasione delle truppe russe, l’Ucraina si è ritrovata allo stremo tentando di organizzare al meglio la propria difesa.
Con l’introduzione della legge marziale sul reclutamento sono stati milioni gli uomini arruolati.
A questa chiamata alle armi, fra i tanti hanno risposto anche i due campionissimi della boxe: Oleksandr Usyk e Vasyl Lomacenko.
Oleksandr Usyk: Sono tornato per confermarmi campione
Oleksandr Usyk ha sospeso la sua attività sportiva (preparazione per il rematch con Joshua) arruolandosi nella resistenza del proprio paese da riservista, salvo poi decidere di tornare alla propria carriera motivando la scelta così:
“Quando ho fatto visita ai commilitoni feriti, mi hanno chiesto di tornare sul ring, di vincere e aiutare l’Ucraina a rialzarsi”.
Il campione WBA, WBO, IBF aprendo una parentesi molto intima, ha confessato: “Ho temuto per la mia vita. Pregavo tutti i giorni affinché la mia vita e quella degli altri non fosse in pericolo.
La mia famiglia è andata via dall’Ucraina, ma ho ancora tanti amici e i miei connazionali. Voglio tornare a vivere nella mia Ucraina, non appena questo conflitto sarà risolto. Voglio aiutare a ricostruire tutto, attraverso la mia fondazione.”
Tornando infine sul suo prossimo match, del 20 agosto, Usyk ha dichiarato: “Stiamo lavorando sodo, ma solo su me stesso. Non mi sto assolutamente interessando a Joshua, non mi cambia nulla se vuole adottare nuove strategie. Andrò lì per fare il mio dovere.”
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