Oleksandr Usyk e Anthony Joshua si sono affrontati stanotte sul ring di Jeddah, in Arabia Saudita, nel main event dell’evento denominato Rage on The Red Sea.
In palio c’erano le cinture WBA, WBO e IBF che Usyk aveva sottratto a Joshua nel loro precedente match e, in aggiunta, quella di The Ring, resa vacante dal ritiro di Tyson Fury.
Dopo 12 intense e combattute riprese, Oleksandr Usyk si è confermato campione vincendo per decisione non unanime, avendo ottenuto i favori di 2 giudici su 3, ma mettendo di nuovo in luce tutta la sua classe e abilità pugilistica
Oleksandr Usyk vs Anthony Joshua: sunto del match
In molti si aspettavano un match impostato da Joshua sull’aggressività e sull’imposizione della sua maggiore stazza fisica nei confrtonti dell’avversario.
Invece AJ ha accettato di boxare a centro ring con Usyk e, nella prima metà del match, ci è riuscito abbastanza bene, mostrando più varietà di colpi, più cambi di livello ed un ottimo lavoro al corpo, rispetto al primo match.
Tuttavia progressivamente il maggiore movimento, rapidità e capacità di trovare angoli sempre diversi per le sue combinazioni di colpi, hanno iniziato a portare l’inerzia del match verso Oleksandr Usyk che è sembrato, a tratti, dominante.
Nella nona ripresa, però, il campione ucraino tirava un po’ il fiato, forse anche a causa dei molti colpi al corpo portati da Joshua, ed il britannico ne approfittava per mettere a segno vari ganci e montanti al tronco e al viso in quello che è stato, probabilmente, il suo miglior round dei 24 complessivi combattutti contro Usyk.
Il campione in carica, però, tornava in cattedra dalla 10 ripresa e nelle ultime tre frazioni dominava il britannico, alla fine anche visibilmente affaticato.
La conferma di Usyk come campione appariva piuttosto netta ma un giudice vedeva un improbabile 115 – 113 per Joshua regalando un po’ di suspence alla lettura finale del verdetto che, comunque, vedeva Oleksandr Usyk confermarsi campione dei pesi massimi.