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Pacquiao, combattente per la gloria degli sfavoriti dal ’95

Dal nostro partner: FIGHT

Alessandro Mariani
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La stella filippina Manny Pacquiao è da poco atterrata negli Stati Uniti per la preparazione del suo match che lo vedrà protagonista il prossimo 21 agosto alla T-Mobile Arena di Las Vegas contro il campione IBF e WBC dei pesi welter Errol Spence. Una volta arrivato in America è stato subito sottoposto a un test VADA random.

Pacquiao si direbbe inossidabile

Pacquiao farà il suo ritorno sul ring dopo due anni dalla sua sorprendente vittoria contro l’allora campione “super” WBA delle 147 libbre, favorito, Keith “One Time” Thurman. Questo tempo di inattività agonistica però, stando alle parole del suo allenatore, sembra non aver intaccato il suo stato di forma fisica e mentale. Difatti dopo aver volato per quasi un giorno intero, ieri mattina Pacquiao ha corso per cinque miglia e fatto mille sit-up per poi arrivare nel pomeriggio al Wild Card Boxing Club di Los Angeles e allenarsi per quasi tre ore.

“Era incredibilmente in forma per essere al suo primo giorno. Ha colpito forte con una buona potenza. Dopo tutti questi anni, sono ancora sbalordito delle ottime condizioni con cui si presenta al training camp. Dopo aver viaggiato per il mondo ieri, ha trascorso un’intera giornata qui a lavoro – guanti, palla veloce, vuoto. La parte migliore è stata alla fine, quando ha alzato la maglietta per mostrarmi la sua ‘tartaruga’ e ha detto: ‘Freddie, sono ancora qui”, le parole di Roach.

Pacquiao chiarisce le cose

Pacquiao sa che questa per lui sarà una sfida molto complicata, vista la differenza di età di quasi dodici anni con The Truth e la pericolosità del suo avversario, tuttavia sembra avere fiducia in se stesso: “Quello contro Errol Spence è un incontro molto difficile per me; forse il più difficile della mia carriera. Ma sono stato uno sfavorito per tutta la mia vita. Ci sono abituato. È per questo che lavoro così duramente. Ma l’amore e le preghiere dei miei concittadini filippini e dei filippini di tutto il mondo mi sostengono e mi ispirano. Combatto per la gloria della nostra nazione e per gli sfavoriti di tutto il mondo!”.

Il pugile filippino Pacquiao non dimentica dunque la fatica e il duro lavoro che dopo sessanta vittorie senza alcuna sconfitta, lo spinsero a diventare un professionista nel 1995. Fu nel 2002 che la sua carriera spiccò il volo, quando si proclamò campione del mondo in tre categorie differenti, diventando il primo filippino a raggiungere tale traguardo.

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