UFCMMA

Robbie Lawler: il lottatore più spietato della UFC si ritira

Robbie Lawler: il lottatore più spietato della UFC si ritira

Robbie Lawler, il lottatore più spietato della storia della UFC si ritira ufficialmente dalle MMA.

Sabato notte ha lasciato il mondo dell’Ultimate Fighting Championship uno dei fighter più amati di tutti i tempi. Tanti lottatori si proclamano come dei guerrieri, ma Lawler lo è stato davvero. È stato un fighter che non ha mai mollato un singolo combattimento, ha sempre dato tutto nella gabbia per sé e per i fan.

La UFC questo glielo ha ampiamente riconosciuto con un grande tributo nella settimana del suo ritiro. Non c’è un singolo individuo nell’ambiente delle MMA che parli male di Robbie Lawler, un ragazzo che ha sempre combattuto per puro piacere personale ed è anche riuscito a salire in cima a questo mondo conquistando il titolo UFC dei pesi welter.

Robbie Lawler: il più grande guerriero della UFC

Robbie Lawler è stato in grado di esaltare la folla quando ha affrontato diversi momenti di difficoltà all’interno del combattimento; questo, perché i fan sapevano che avrebbe trovato il modo di uscirne fuori grazie alla sua incredibile resistenza.

Ricordiamo il minuto di sofferenza in cui Rafael Dos Anjos lo ha colpito con tutte le sue forze, ma l’americano non è crollato. Oppure pensiamo alla mitica battaglia con Rory MacDonald – uno degli incontri più belli della storia – in cui ha rischiato due volte il KO, ma alla fine è riuscito a riprendersi e a vincere egli stesso per Knockout.

Per chi si è appassionato da poco lo invitiamo a guardare i due match contro Johny Hendricks nel 2014, la già citata sfida con Rory MacDonald di UFC 189 del luglio 2015 e la guerra con Carlos Condit nel gennaio 2016 di UFC 195. Sono tutte pietre militari degli sport da combattimento, incontri che sembrano usciti da un videogioco, da un film.

La storica scena in cui i due si guardano minacciosamente al termine della quarta ripresa
La storica scena in cui i due si guardano minacciosamente al termine della quarta ripresa (credits: TheMacLife.com)

Tuttavia, Robbie Lawler non è stato soltanto un guerriero, ma è stato anche un combattente molto intelligente ed estremamente tecnico. Nel corso degli anni ha colmato alla grande la sua debolezza nella takedown defense e verso la metà del decennio passato ha dato il meglio proprio contro i wrestler, bloccando molti takedown.

Lawler circa dieci anni fa ha dichiarato di aver rinunciato allo sparring negli allenamenti per salvaguardare il suo cervello e la sua salute fisica. Sinonimo di intelligenza e scelta difficile dato che ha sempre dichiarato di amare lo sparring. Infatti, il suo vecchio allenatore disse che da giovane Lawler non voleva che suonasse la campana al termine dei round.

È stato anche un esempio di sportività come quando perdonò subito l’arbitro Herb Dean che credeva fosse svenuto nella sottomissione da parte di Ben Askren (un match che ‘Ruthless’ stava vincendo). All’inizio Lawler si arrabbiò, ma subito dopo capì l’errore dell’arbitro.

In molte occasioni ha tirato fuori dal cilindro il colpo del genio mentre si trovava in grossa difficoltà. Non bastano le parole per descrivere cosa è stato Robbie Lawler, per capirlo bisogna semplicemente guardare i suoi incontri; lì troverete tutte le emozioni che ha dato per questo sport.

Thanks Robbie

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Robbie Lawler (@ruthless_rl)