Aaron Gordon ha notato sin da subito che raramente vedeva qualcuno che assomigliasse a lui, o tantomeno a sua madre, quando da bambino le faceva visita mentre lavorava nella Silicon Valley come scienziata e ingegnere informatico, e quell’immagine ha portato i Denver Nuggets e la madre del giovane ad avviare un programma con la loro fondazione di famiglia al fine di ispirare i bambini di colore più sfortunati ad entrare nel mondo della tecnologia.
In 2019, Aaron Gordon and his mother decided to use her expertise from 35 years of working as a computer scientist and engineer in Silicon Valley to start CodeOrlando, an immersive STEM experience for children 🖥️https://t.co/1Lfff7ugau
— The Undefeated (@TheUndefeated) October 29, 2021
I gesti di solidarietà di Aaron Gordon e della sua famiglia
“Probabilmente avevo 10 anni e quello che ho notato in seguito, mentre riflettevo, erano tutti uomini bianchi”, ha confessato al sito The Undefeated il cestista, la cui madre è bianca e il padre è di carnagione più scura. “Era una delle poche donne presenti. Stava rompendo un soffitto di vetro da sola. Ma c’erano solo uomini bianchi… e questo non è giusto.”
Aaron Gordon stava giocando per gli Orlando Magic nel 2018 quando lui e la sua famiglia decisero di fondare la Gordon Family Giving Foundation, la cui missione è quella di offrire opportunità attraverso la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e l’educazione matematica a giovani studenti svantaggiati e sottorappresentati.
“Abbiamo fatto un sacco di cose come regali per le vacanze, cose per il Ringraziamento, campi di basket in estate, quel genere di cose”, ha dichiarato Shelly Davis Gordon, madre di Aaron: “Ma Aaron ed io abbiamo sempre parlato di quanto desiderassimo davvero un cambiamento sistemico, e volevamo davvero fare qualcosa che fosse più duraturo di un semplice regalo. Abbiamo parlato molto del suo amore per la tecnologia e delle mie esperienze con essa, e di come il tasso di abbandono del college per i maschi neri sia del 60% […] Ci sono così tante cose che impediscono alle persone di parteciparvi.
Stiamo solo cercando di mostrare a questi ragazzi che c’è un percorso alternativo da quello di armeggiare con i microfoni (nella musica) e dribblare i palloni da basket, o spacciare droga e fare gang bang. Ci sono altri modi per spezzare la maledizione generazionale“, conclude la madre di Aaron Gordon.
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