Angelo Volpe è stato probabilmente protagonista dell’upset dell’anno in GLORY se non in tutto il panorama della Kickboxing mondiale.
Parliamo del successo del fighter italiano a GLORY 94 contro Youssef Boughanem, ex campione WMC, WBC, ISKA, WKN, WAKO, Thai Fight, MAX Muay Thai, IBF, Lumpinee e Rajadamnern stadium. Un campione che saliva sul ring con un record di 168 match vinti, ben 120 dei quali per Ko.
25 anni, in forza al team Fighters di Cerignola dei Maestri Domenico Colucci e Savino Dibisceglia, Angelo Volpe, “The Fox” ha un record da pro di 36– 5-1 con 12 Ko e, contando anche l’attività da dilettante, circa un centinaio di match al suo attivo.
In carriera ha vinto i titoli italiani pro WTKA e KL oltre ai titoli Europeo, Intercontinentale e Mondiale AFSO.
Angelo Volpe ci racconta la sua magnifica vittoria
Di seguito la nostra intervista a Angelo Volpe che ci ha parlato di sè e della sua impresa contro Youssef Boughanem.
ANGELO COMPLIMENTI PER LA VITTORIA, TE L’ASPETTAVI?
“Posso dirti che lo avevamo studiato tanto e avevamo deciso di impostare la nostra strategia sul cardio, puntando sul tenere un ritmo alto perché lui è uno specialista della muay thai, una scelta che ha dato i frutti che ci aspettavamo”
DOPO UN SUCCESSO DEL GENERE TUTTI SI ASPETTANO DI RIVEDERTI PRESTO IN GLORY, COSA PUOI DIRCI?
“Sicuramente sono il primo a volerlo e ne stiamo parlando tramite il mio manager. Non c’è ancora nulla di concluso ma ritengo che sia molto probabile e soprattutto puoi stare certo che ho voglia di arrivare ai vertici mondiali.”
TECNICAMENTE CHE TIPO DI FIGHTER SEI?
“Sono uno che lavora molto più di testa che di forza e istinto. Studio molto l’avversario e cerco di metterlo in difficoltà sfruttando i suoi punti deboli. Se invece parliamo delle tecniche che preferisco sono sicuramente i diretti e le ginocchiate saltate con e quali so colpire veramente duro”.
ERA DAL 2015 CON PETROSYAN CHE NON C’ERA UN ITALIANO IN GLORY, SECONDO TE COM’È LO STATO DI SALUTE DELLA KICKBOXING IN ITALIA?
“Credo che in Italia non manchino i talenti, penso ad esempio a gente come Lorenzo Di Vara o Alessio Malatesta. Stiamo facendo vedere che nel mondo l’Italia c’è. L’unico problema è che purtroppo non ci sono soldi, mancano gli sponsor, e i fighters italiani sono costretti ad andare all’estero a combattere. Dobbiamo tutti, noi atleti in primis, impegnarci per cambiare questa situazione e rendere più visibili gli sport da combattimento”.
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