Charles Barkley, ex giocatore dei Phoenix Suns, ha discusso su NBA on TNT delle accuse di razzismo e misoginia che hanno colpito Robert Sarver, presidente della franchigia americana. In particolare, Barkley ha assicurato che la moglie di Sarver, Penny, non dovrebbe inviare messaggi agli ex dipendenti della squadra.
Le dichiarazioni di Charles Barkley
“Non può farlo. Questa è un’indagine ufficiale. Non può chiamare lei i testimoni. È sbagliato al 100%”, ha dichiarato Charles Barkley, che ha portato i Suns alle finali nel 1993 durante la sua stagione da MVP in NBA.
“Adam Silver (Commissario NBA ndr) deve intervenire immediatamente”, ha continuato Barkley. “Non so cosa sia successo con i Suns, ma quello che so è che Adam Silver deve intervenire il prima possibile e dire a Robert Sarver che lui o sua moglie non possono fare gli avvocati di turno. Non possono parlare con le persone, i testimoni, nel bel mezzo di un’indagine. Questo lo sanno tutti”.
L’emittente ESPN aveva infatti rivelato che Penny Sarver avrebbe inviato alcuni messaggi per telefono e attraverso il suo account Instagram, @pennsar, a tre ex dipendenti dei Suns, i quali li hanno percepiti come dei veri e propri atti intimidatori. D’altra parte, la moglie di Robert Sarver ha confermato di aver inviato dei messaggi, ma ha detto di non averlo fatto per intimidire qualcuno.
Charles Barkley ha detto di aver incontrato Robert Sarver solo “un paio di volte” e che il proprietario della squadra lo ha sempre trattato “cordialmente”. Più tardi nello show, Barkley ha anche dichiarato che coloro che vengono maltrattati sul posto di lavoro dovrebbero denunciare tutto subito, cioè al momento dell’incidente.
“Non puoi dire una cosa del tipo, nah, ho bisogno del mio lavoro”, ha continuato l’ex ala grande statunitense. “Nessuno dovrebbe lavorare in un ambiente ostile. Voglio dire che nessuno dovrebbe farsi trattare così in una situazione di lavoro, non credi? Se, ai miei tempi da giocatore, quel tizio mi avesse detto alcune delle cose che si presume abbia detto, gli avrei dato un pugno in faccia proprio lì sul posto”, ha concluso Charles Barkley.