Danilo Petrucci potrebbe, a detta sua, aver già concluso la sua avventura nel Motoamerica, il campionato Superbike statunitense, dopo i fatti avvenuti nell’ultima gara, dove è caduto dopo il traguardo e non è stato soccorso.
Danilo Petrucci non è soddisfatto del Motoamerica
Dopo la Gara 2 disputata in Virginia dove è arrivato terzo, Danilo Petrucci ha concluso la sua corsa per terra, cadendo a causa di una manovra scorretta da parte di un avversario. Nessuno ha soccorso il pilota italiano, che è stato costretto ad andare da solo al centro medico. Le sue dichiarazioni a Mister Helmet sono state chiare:
“Non penso che continuerò. Sono caduto a quasi 300kmh, ho rotolato per 300 metri e nessuno mi è venuto a raccogliere.
Mi hanno detto che non potevano mettere un dottore a ogni curva e ora ho 5 punti sulla caviglia. Fossero stati sul collo, sarei morto. Ho anche una bella abrasione e un gomito rotondo”, ha dichiarato il centauro italiano, che ha infierito sull’organizzazione del campionato.
“Alla Dakar sono caduto due volte e avevo un elicottero sopra. Qui in America secondo la FIM esiste solo una pista omologata per le corse che facciamo. MotoAmerica ha detto che le piste non le ha e che quindi ci devono andare bene queste. Con le balle di paglia, l’asfalto butterato e gli impianti che vanno in tilt. Potrebbe andare quasi bene se ci mettessero del loro come organizzazione e sanzionassero chi non guida correttamente, ma non succede.
Sono arrivato all’ultima curva e per non toccare Mathew Scholtz che aveva allargato, sono andato largo e mi si è chiuso lo sterzo in sesta piena.
Se lo avessi toccato sarebbe stato anche peggio ma certe mosse sono da sanzionare. Ad Atlanta hanno interrotto la gara perché non c’era corrente per le telecamere. Qui invece, stranamente, niente telecamere e niente immagini. Quindi per loro è tutto a posto. Non penso che continuerò. Ho fatto 25 anni di gare e non mi va di farmi male per questo”, ha concluso Danilo Petrucci.
Per Danilo Petrucci è il primo anno nel MotoAmerica e partecipa al campionato in sella a una Ducati Panigale del team Warhorse HSBK Racing Ducati New York, vincendo tre delle sei gare già disputate, le due di Austin, al COTA, e la prima al Road Atlanta.