Danny Ainge, Presidente dei Boston Celtics e leggenda della franchigia, ha deciso di lasciare l’incarico dopo la serie del Primo Turno di playoff persa contro i Brooklyn Nets in cinque gare.
Brad Stevens, attuale head coach dei bostoniani, abbandonerà la panchina per sostituire l’ex guardia sulla scrivania e cercare di sondare il terreno per il nuovo tecnico.
Brad Stevens is reportedly replacing Danny Aingehttps://t.co/uaw0bCts0g
— ted koppy (@TedKoppyNBC) June 2, 2021
Danny Ainge lascia la dirigenza dei Boston Celtics: A lui si deve la creazione del primo Big Three
Dopo diciotto anni dietro alla scrivania del suo ufficio da presidente e General Manager dei Boston Celtics, Danny Ainge, ex guardia verde degli anni ’80, ha deciso di chiudere il suo incarico. La decisione è arrivata all’indomani dell’eliminazione dei Celtics dai Playoff per mano dei Brooklyn Nets, che va a coronare una stagione deludente per una delle franchigie più titolate della NBA.
Fu proprio Danny Ainge, nel suo periodo da General Manager, a creare il primo Big Three dell’era moderna della NBA. Il tutto risale al 2007, quando dopo aver ottenuto un record di 24-58, il secondo peggiore della storia della franchigia, Paul Pierce, stella della squadra, chiese di essere scambiato. Il GM dei Celtics lo convinse a restare, portando in squadra altre due stelle della lega: Kevin Garnett, grazie ad uno scambio con i Minnesota Timberwolves che ha coinvolto sette giocatori, un paio di scelte dei Draft successivi e premi in denaro, ancora oggi lo scambio più grande per un singolo giocatore nella storia della NBA, e Ray Allen, arrivato tramite trade alla notte dell’NBA Draft 2007.
Quell’anno i Boston Celtics riuscirono ad ottenere il miglior record della lega e sconfissero i Los Angeles Lakers in sei gare per ottenere il loro diciassettesimo e, per ora, ultimo titolo della storia della franchigia.
A sostituire Danny Ainge nel ruolo di presidente e General Manager della franchigia sarà Brad Stevens, attuale head coach dei Celtics. Dopo otto anni in panchina, l’ex allenatore di Butler University con due finali nazionali NCAA raggiunte da finalista, lascerà la mansione e dovrà trovare lui stesso colui che guiderà una squadra tra le più celebri della NBA ad una rinascita che dovrà avere un sapore dolce, dopo la pillola amara digerita quest’anno.