Il GP dell’Azerbaijan non potrà essere anticipato per via di altri impegni presi dalla città di Baku nel periodo estivo.
GP dell’Azerbaijan: le dichiarazioni del comitato organizzatore
Con la promozione del GP di Turchia al posto del GP del Canada che si svolgerà il 13 Giugno, i Team di Formula 1 dovranno rimanere fuori dai loro paesi per un’ulteriore settimana in quanto ci sarà subito dopo il GP dell’Azerbaijan.
Recentemente la Turchia è entrata nella lista nera dei paesi potenzialmente pericolosi per la pandemia da COVID-19 e, come conseguenza, chiunque rientra nel Regno Unito deve sottoporsi ad una quarantena fiduciaria di 10 giorni in un hotel predisposto dall’ NHS; questo ha portato ad alcune speculazioni riguardo ad un possibile cambio di date tra Turchia ed Azerbaijan, ma questa opzione è stata prontamente smentita dal Direttore del Circuito di Baku Arif Rahimov.
A causa, infatti, dello spostamento di EURO 2020 a quest’estate, nella capitale del paese si svolgerà il 12 Giugno Galles-Svizzera; se venisse spostato il GP, ci si troverebbe di fronte ad una situazione potenzialmente pericolosa per la salute dei partecipanti.
Rahimov ha dichiarato: “Ovviamente ci abbiamo pensato, ma il calendario non può assolutamente cambiare. Abbiamo dovuto arrangiare tutto all’ultimo, spostare il GP al 13 Giugno con i Campionati Europei in corso congestionerebbe troppo la città di Baku e non possiamo permetterlo. Quest’anno non possiamo essere troppo flessibili; non ci fosse stato quest’altro evento, saremmo stati più che felici.”
Così come altri eventi della Formula 1, anche il GP dell’Azerbaijan si terrà a porte chiuse. Arif Rahimov ha aggiunto: “Abbiamo fatto tanto negli anni passati per il pubblico, c’erano almeno 3 concerti durante l’evento oltre ai vari party; purtroppo sotto la pandemia abbiamo dovuto prendere delle decisioni per salvaguardare tutti quanti, specialmente i nostri investitori. Il personale che sarà presente all’evento dovrà utilizzare le normali precauzioni come indossare mascherine, igienizzarsi le mani ed in generale seguire tutte le direttive dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non sarà poi troppo complicato, ma sicuramente differente.”
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