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Jarrell Miller è stato arrestato a Hollywood in Florida

Jarrell Miller è stato arrestato a Hollywood in Florida

Jarrell Miller sembrava essere tornato finalmente sulla retta via e aver ripreso le fila della sua carriera pugilistica ma è caduto di nuovo.

Ieri la ESPN ha riportato la notizia che Big Baby sarebbe stato arrestato in Florida, a Hollywood, per essersi impossessato con la forza di un’auto e aver aggredito e malmenato il conducente pur senza utilizzare armi.

Il pugile è stato condotto dagli agenti di polizia presso la prigione della Contea di Broward dove si trova ancora detenuto con la cauzione fissata a 30mila dollari.

Non sono stati rilasciati ulteriori dettagli sulle circostanze che hanno portato Miller ad agire in maniera così dissennata e non è chiaro se il fighter fosse in stato di ebrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.

Jarrell Miller dal ring di Riyadh alla prigione

Solo il 23 Dicembre scorso, Jarrell Miller era finalmente tornato sotto i riflettori di un evento molto importante come The Day of Reckoning in Arabia Saudita.

In quella strepitosa card che aveva visto salire sul ring campioni del calibro di Dmitry Bivol, Anthony Joshua, Joseph Parker e Deontay Wilder, Big Baby aveva affrontato Daniel Dubois venendo sconfitto per KO alla decima ripresa ma mostrando, a tratti, le sua abilità che lo avevano reso, in passato, uno dei talenti più interessanti del panorama mondiale.

Presentatosi al peso, in Arabia Saudita, a 150kg molti osservatori avevano ipotizzato che, una volta rimessosi in forma, Miller avrebbe potuto dire ancora la sua ma, ora, è giunta questa ulteriore battuta d’arresto che pone altri importanti interrogativi.

Il momento di svolta della carriera di Jarrell Miller giunse nel 2018 quando era già stato fissato un suo incontro per il titolo contro l’allora campione Anthony Joshua. Lo statunitense, purtroppo, risultò positivo ai controlli antidoping e venne fermato per un lungo periodo, lasciando via libera al messicano Andy Ruiz che stupì il mondo mandando al tappeto il campione.

Da lì una difficile risalita e la conversione all’Islam, funzionale anche ad entrare nelle grazie dei promoter sauditi che sembravano volerlo utilizzare con costanza nelle loro card, vedremo, ora, come si svilupperà questa vicenda legale.

 

 

 

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