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Sebastien Loeb parla della vittoria allo Stage 7 della Dakar

Sebastien Loeb parla della vittoria allo Stage 7 della Dakar

Sebastien Loeb, vincitore della 7° tappa della Dakar 2024, ha parlato non solo del successo di questa mattina ma anche del possibile aiuto di Al-Attiyah per la vittoria finale.

Questa mattina, dopo la giornata di riposo, il cammino della 46° edizione della Dakar in Arabia Saudita è ricominciato con la 7° tappa della RIYADH > AL DUWADIMI.

A vincere lo Stage 7 della giornata odierna è stato Sebastien Loeb, al volante della Prodrive del team Bahrain Raid Xtreme, riducendo sensibilmente il distacco con il leader della classifica generale Carlos Sainz Sr. dell’Audi.

 

Sebastien Loeb: “Non voglio usare l’aiuto di Nasser Al-Attiyah”

Con la 26° vittoria di tappa allo Stage 7, Sebastien Loeb è riuscito a diminuire il distacco da Carlos Sainz Sr. nella classifica generale delle auto per la Dakar 2024.

Grazie a questo successo, e con i problemi tecnici che hanno fatto perdere molto tempo a favoriti come Peterhanesel, Ekstrom ed il campione uscente Al-Attiyah, i due a giocarsi, con molta probabilità, la vittoria finale della 46° edizione della Dakar saranno proprio Loeb e Sainz, considerando che il terzo in classifica, Lucas Moraes è distanziato di oltre un’ora.

Già dopo la maratona di 48 ore, il campione uscente Nasser Al-Attiyah, aveva fatto sapere che, essendo fuori dai giochi avrebbe aiutato Sebastien Loeb nel raggiungere la vittoria finale, ma nelle interviste post Stage 7, il nove volte campione del mondo WRC, ha dichiarato che vorrebbe non avere bisogno dell’aiuto del suo compagno di squadra:

“Non voglio usare l’aiuto di Nasser Al-Attiyah. Se mi fermo e lui deve aiutarmi, allora c’è qualcosa non va bene per il team. Spero di non averne bisogno, ma se ci sono delle forature e lui è vicino, non nascondo che il suo aiuto sarà molto utile.

Mi piace sempre combattere contro Carlos Sainz. So che è molto forte e molto motivato, quindi non sarà facile batterlo.

Ho cercato di spingere sempre, ma senza prendere troppi rischi. Volevo prendermi cura delle gomme, tranne alla fine, dove ho spinto molto sulle rocce. Per il resto siamo stati cauti, perché abbiamo trovato trappole nel roadbook, molte navigazioni e incroci in cui avremmo potuto perdere molto tempo”.