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Stefano Paternò merita la chiamata in UFC?

Stefano Paternò merita la chiamata in UFC?

Stefano Paternò dopo un’altra grande vittoria ottenuta merita la chiamata da parte della UFC?

Ci sono fighter di alto livello che per svariate ragioni non riescono ad ottenere le opportunità che meritano. Uno di questi può riguardare il nostro Paternò, atleta classe ’95 della MMA Atletica Boxe di Milano.

Si tratta di un combattente professionista di MMA con un ottimo record di 19 vittorie, 4 sconfitte e 1 pareggio che ha combattuto e vinto incontri in promotion di livello europeo e internazionale come Bellator, Cage Warriors e Venator FC.

Il curriculum di Stefano Paternò è da UFC?

Ripercorriamo la carriera di Stefano Paternò, fighter che da ormai più di un lustro si sta palesando come uno degli italiani più forti al mondo. La prima vittoria importante del fighter di Milano è avvenuta oltre 8 anni fa nel famoso Venator FC 3, l’evento di MMA di gran lunga più prestigioso andato in onda nel nostro paese.

Nella serata di quel 16 maggio 2021 si è preso la rivincita contro Andrea Fusi vincendo per sottomissione nel corso del primo round.

Successivamente, il livello dell’allora 22enne si palesa con le belle vittorie, sempre per finalizzazione, ottenute contro Alessandro Botti, gli ex fighter UFC Danilo Belluardo, Cody McKenzie e il pareggio con Giorgio Pietrini nell’ottobre 2017.

Nel 2018 Stefano Paternò arricchisce il suo curriculum sconfiggendo un altro ex fighter UFC, ovvero John Maguire. A quel punto il fighter di Milano ottiene una grande opportunità nella promotion britannica Cage Warriors dove va a combattere contro Mehrdad Janzemini per la cintura dei pesi welter.

Arriva un altro KO al primo round per Paternò che si prende con forza l’ambito titolo CW. Si vocifera di un interessamento da parte della UFC in cui all’epoca erano presenti i connazionali Marvin Vettori, Alessio Di Chirico, Mara Romero Borella e Carlo Pedersoli Jr.

La chiamata non arriva e Stefano Paternò affronta il temibile Ross Houston per cercare di difendere la cintura Cage Warriors. Un match molto difficile, combattuto, equilibrato e alla fine la spunta Houston per split decision, un verdetto che lascia qualche perplessità.

Ad ogni modo, l’italiano torna nella gabbia ad un anno esatto di distanza, il 12 ottobre 2019, data in cui Bellator sbarca nel bel paese con un evento a Milano. Paternò vince avanti al suo pubblico contro Ashley Reece per decisione unanime.

In seguito, nel settembre 2020 arriva l’inaspettata sconfitta contro Ion Pascu ancora a Bellator e la strada verso la UFC inizia a incepparsi.

Stefano Paternò non molla ripartendo da Venator FC in cui vince e difende il titolo dei pesi welter contro Michelangelo Colangelo e Kevin Hangs. Successivamente batte Ion Surdu a Oktagon 51.

Arriviamo così al 2024, anno in cui il fighter di Milano torna a firmare un contratto con Cage Warriors, promotion in cui 6 anni fa è stato campione a 170 libbre.

Disputa e vince 3 match in otto mesi, tutti per finalizzazione, contro Scottie Stockman, Olli Santalahti e Jorge Bueno dimostrando di essere sempre sul pezzo, di essere un fighter di alto livello e soprattutto di essere pronto per la UFC.

Al termine del match dello scorso 2 novembre di Cage Warriors 179 di Roma, Stefano Paternò lancia l’appello a Dana White per ottenere una volta per tutte la possibilità che merita, quella di combattere in UFC.

Perché Stefano Paternò può competere in UFC?

In UFC combattono generalmente i migliori combattenti al mondo, senza mancare di rispetto ad organizzazioni di fama mondiale come PFL e ONE Championship.

I criteri per essere scelti dalla promotion di Dana White non sono mai stati chiari, ma sicuramente il record conquistato attraverso vittorie di spessore sono una parte fondamentale. Requisito che, abbiamo visto Stefano Paternò possiede in pieno.

Un altro aspetto importante è come arrivano le vittorie. UFC è sempre interessata a combattenti che finalizzano gli avversari, vuole spettacolo e anche qui Paternò possiede le carte in regola dato che ha 16 finalizzazioni su 19 vittorie, di cui ben 11 KO/TKO.

L’età? Beh, onestamente non sembra esserci molta attenzione su questo aspetto visto che non è raro vedere esordire fighter ultratrentenni (e Paternò ha 29 anni, solitamente il prime per un combattente MMA), e neanche la nazionalità rappresenta un ostacolo.

Dunque, alla luce di tutto ciò che abbiamo riportato, pensiamo che i tempi possano essere maturi per vedere Stefano Paternò in UFC, andrebbe a fare compagnia a Manolo Zecchini e al veterano Marvin Vettori.

 

 

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