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NFL, 3 scambi ideali a poche ore dalla trade deadline

NFL, 3 scambi ideali a poche ore dalla trade deadline

In NFL, alle 22:00 italiane di martedì, scadrà il termine per le trade, lasciando poche ore di trattative frenetiche tra le dirigenze delle 32 franchigie.

Storicamente, il periodo di scambi in NFL ha visto pochi movimenti e di scarso rilievo, ma negli ultimi anni la situazione è cambiata. Grazie allo spostamento della deadline e a una crescente flessibilità nei contratti, il numero e il peso degli scambi sono aumentati significativamente.

L’idea che le squadre evitino trade a stagione in corso è ormai superata, come dimostrano le recenti cessioni di giocatori di grande calibro come DeAndre Hopkins e Davante Adams. Questi cambiamenti riflettono una nuova strategia nelle dirigenze, dove la possibilità di aggiustare il roster durante l’anno sta diventando sempre più importante per competere.

In NFL, la necessità di rispettare le regole di scambio, che vietano transazioni puramente economiche, rende ogni accordo una sfida complessa, dove l’equilibrio tra giocatori, contratti e scelte al draft è cruciale. Ecco i tre scambi ideali che potrebbero avvenire prima della scadenza, con un’analisi di come ciascuno potrebbe cambiare le sorti delle squadre coinvolte.

Tyreek Hill ai Chargers per una seconda scelta condizionale

Jim Harbaugh ha portato la sua impronta inconfondibile nei Chargers, costruendo una squadra basata su maggiore fisicità in attacco e difesa, più gioco di corsa e solidità difensiva.

La formula sta dando risultati, nonostante i dieci anni di lontananza dall’NFL: dopo nove settimane, i Bolts si trovano al secondo posto in AFC West con un record di 5-3 e una concreta possibilità di raggiungere i playoff già al primo anno del nuovo progetto.

Tuttavia, l’attacco ha ancora delle lacune. Per quanto la “cura Harbaugh” abbia permesso a JK Dobbins di mantenersi finalmente in salute e dato nuova fiducia a Quentin Johnston, ricostruito dopo le dure – e spesso giustificate – critiche subite nel suo anno da rookie, all’attacco dei Chargers manca una pedina.

Justin Herbert si sta affermando come uno dei migliori cinque quarterback della lega, dimostrandosi un esecutore impeccabile, anche se senza l’exploit statistico. Manca tuttavia il supporto necessario per fare il salto di qualità su quel lato del campo.

Qui entra in gioco Tyreek Hill. A 30 anni, Hill arriva da due stagioni travolgenti a Miami, con oltre 3.500 yard e 20 touchdown, ma i Dolphins vedono affievolirsi le loro speranze di playoff dopo il grave infortunio di Tua Tagovailoa subito in week 2.

Una trade permetterebbe a Miami di liberarsi del pesante ingaggio del ricevitore e di eventuali tensioni dovute all’esito della stagione, ottenendo in cambio una preziosa seconda scelta per colmare le lacune di un roster meno brillante rispetto agli anni passati.

Per Hill, inoltre, questa trade significherebbe il ritorno in AFC West, con l’opportunità di sfidare due volte all’anno i Kansas City Chiefs, sua ex squadra e dominatrice della division.

Per i Chargers, invece, l’acquisizione di Hill sarebbe la mossa ideale per insidiare realisticamente il predominio di Kansas City, grazie a un attacco che diventerebbe più versatile e pericoloso: solidamente orientato al gioco di corsa, ma capace di trasformarsi in uno dei reparti offensivi più dinamici ed esplosivi della NFL.

 

Myles Garrett ai Falcons per due prime scelte

La stagione dei Cleveland Browns sembra ormai segnata: con un record di 2-7, le speranze di playoff sono ridotte al lumicino. La squadra dovrebbe vincere tutte le partite restanti, affrontando avversarie del calibro di Chiefs, Ravens, Dolphins e Bengals da qui a fine stagione, un’impresa quasi impossibile.

Ma il vero problema per Cleveland si prospetta a medio-lungo termine. La franchigia è vincolata al pesante contratto interamente garantito di Deshaun Watson, che ha ancora due anni di durata.

La combinazione tra l’oneroso ingaggio e le prestazioni deludenti di Watson in maglia Browns compromettono realisticamente le possibilità della franchigia di competere anche nei prossimi anni, nonostante un roster dal potenziale di tutto rispetto.

Per i Browns, e soprattutto per i loro giocatori di spicco, sembra quindi inutile continuare a investire su un gruppo che difficilmente sarà competitivo prima di un ricambio generazionale.

L’opzione più logica – per quanto dolorosa per i tifosi di Cleveland che speravano di essersi lasciati alle spalle anni di mediocrità – è quella di alleggerire roster e monte ingaggi per accumulare scelte alte al Draft.

In questo scenario, i Falcons (6-3) emergono come un partner ideale. Atlanta, infatti, non solo è fuori dalla division dei Browns ma addirittura in un’altra conference, eliminando la possibilità di incrociare frequentemente Myles Garrett, qualora venisse scambiato.

Inoltre, i Falcons hanno un roster già competitivo, e l’unica vera lacuna è proprio quella di un pass rusher capace di dominare la linea di scrimmage sull’esterno da affiancare a Grady Jarrett.

Con la recente selezione di Michael Penix Jr., visto come il successore di Kirk Cousins, Atlanta ha inoltre già risolto la questione quarterback a lungo termine, almeno sulla carta. La squadra ora vanta un attacco e una difesa completi, con talento ben distribuito in ogni reparto.

Cedere due scelte del primo giro per Garrett sarebbe certamente un sacrificio, ma calcolato: il suo impatto immediato potrebbe trasformare i Falcons in veri contendenti, e la franchigia manterrebbe comunque tutte le altre scelte, con la possibilità di agire, a quel punto, anche da grande player nel mercato dei free agent.

 

NFL, 3 scambi ideali a poche ore dalla trade deadline
DJ Reed, CB dei New York Jets (Photo Credits: New York Post

 

DJ Reed ai Commanders per una quarta scelta

Nemmeno il più ottimista tra i tifosi di Washington avrebbe potuto immaginare un inizio di stagione simile. In fase di preseason, il roster non sembrava avere abbastanza qualità per garantire più di 4 o 5 vittorie complessive.

L’esplosione di Jayden Daniels, però, ha cambiato tutto: il giovane quarterback ha galvanizzato l’ambiente, valorizzando il talento di giocatori su cui le aspettative erano basse, se non nulle.

I Commanders si sono rivelati la vera sorpresa dell’anno e, con un record di 7-2, guidano la NFC East davanti ai Philadelphia Eagles, che seguono con un record di 6-2.

Sebbene sembra ormai inevitabile vedere Washington giocare a gennaio, Philadelphia resta la favorita sulla carta, con un roster più equilibrato e meglio costruito per la competizione. I Commanders hanno infatti grandi lacune difensive, che potrebbero diventare decisive nelle partite più serrate.

Il merito di questa stagione eccezionale va all’head coach Dan Quinn e all’offensive coordinator Kliff Kingsbury, che sono riusciti a mettere in campo un football complementare, capace di mascherare le debolezze difensive.

Tuttavia, per prolungare questa corsa inaspettata e avere reali ambizioni ai playoff, i Commanders dovrebbero considerare di aggiungere un elemento chiave in difesa.

DJ Reed dei Jets sarebbe il rinforzo ideale. A 28 anni, Reed è tra i cornerback più completi della NFL e possiede l’esperienza e la maturità per inserirsi immediatamente nel contesto di Washington, avendo già militato in squadre come San Francisco, Seattle e New York.

Per i Jets, che hanno vinto giovedì scorso ma restano vicini a un possibile reset, cedere Reed rappresenterebbe un’opportunità strategica: la franchigia potrebbe dover affrontare cambiamenti significativi nella prossima offseason e prepararsi a un cambio generazionale, a meno che non decida di puntare ancora su Aaron Rodgers, nonostante gli scarsi risultati di quest’anno.

Ricevere una quarta scelta per Reed, selezionato originariamente al Draft con una quinta dai 49ers, sarebbe un compromesso vantaggioso per i Jets. Reed è in scadenza di contratto a fine stagione e, visto il livello delle sue prestazioni, si prepara a diventare uno dei top free agent sul mercato.