TT Man: ennesima tragedia nel ritorno del Tourist Trophy dopo 2 anni di assenza a causa pandemia che vede aumentare a 263 il numero delle vittime della storica road race.
A causa della pandemia da Covid-19, nel 2020 e nel 2021 la storica corsa sull’Isola di Man è tornata a dare spettacolo e a far sfrecciare i piloti sulle strade inglesi.
Ma gareggiare a più di 300 Km/h in strade pubbliche, senza barriere di protezione e vie di fuga può portare dei rischi enormi per i piloti e non solo, e il ritorno nel 2022 dopo due anni di pausa ‘forzata’ purtroppo ne è stata la prova, visto che si è assistito alla morte di 3 piloti, che sommati ai precedenti si arriva all’impressionante numero di 263 vittime dalla prima edizione del 1910.
TT Man: le vittime dell’edizione 2022
TT Man: la corsa più affascinante e pericolosa del motociclismo mondiale è tornata dopo due anni di assenza a causa della pandemia da Covid-19 per la gioia degli appassionati.
Ma il Tourist Trophy si porta avanti anche una tragica maledizione, e l’edizione 2022 non è stata di certo da meno dopo che nella giornata di oggi l’organizzazione ha annunciato la morte del veterano Davy Morgan a causa dell’incidente subito nel corso delle qualifiche della Superbike, raggiungendo così a Mark Purslow e Olivier Lavorel nelle vittime di quest’anno.
Mark Purslow
TT Man: Mark Purslow è stata la prima vittima dell’edizione 2022 del Tourist Trophy dopo un incidente avuto nella sessione di qualifiche della Superbike disputata nella giornata di Mercoledì 1 Giugno.
Purslow è caduto durante il terzo giro della sessione nella zona di Ballagarey, prima del quarto miglio, e a causa delle ferite riportate è stato dichiarato il decesso nella serata.
Mark Purslow era originario di Ceredigion, nel Galles, aveva solo 29 anni ed era alla sua seconda apparizione nel TT dopo che nel 2017 ha partecipato nelle classi Supersport e Lightweight.
Oliver Lavorel
TT Man: A pochi giorni dalla morte del ventinovenne gallese Purlsow, il TT del 2022 a avuto a che fare con la seconda tragedia.
A perdere la vita questa volta è stato il francese Oliver Lavorel, passeggero del Sidecar guidato dal connazionale Cesar Chanel.
Lavorel era al debutto al Tourist Trophy e durante i primi chilometri del primo giro della gara, il mezzo su cui era a bordo (insieme al pilota Chanel ndr) è andato a sbattere conto uno dei muri sul lungo rettilineo dell’Ago’s Leap, un tratto pieno di dossi, avvallamenti, tratti sia in salita che in discesa con salti ad altissima velocità.
Alcuni testimoni sul luogo dell’incidente hanno confermato che il Sidecar, dopo il violento impatto contro il muro ha preso fuoco e le fiamme non hanno dato scampo al trentacinquenne francese, mentre il pilota Cesar Chanel è ancora in gravissime condizioni.
Davy Morgan
TT Man: La gara della Supersport di Lunedì 6 Giungo del è stata fatale per il veterano Davy Morgan.
Morgan è di fatto la terza vittima in pochi giorni dell’edizione 2022 del TT Man in meno di una settimana dopo che è rimasto coinvolto in un incidente nella curva del 27° miglio durante il 3° ed ultimo giro.
La gara è stata immediatamente fermata con la bandiera rossa quando i primi 3, Michael Dunlop, Dean Harrison e Peter Hickman avevano già tagliato il traguardo.
Il cinquantaduenne Davy Morgan stava disputato il suo 80° TT dove dal 2002 era una presenza fissa.
Nella sua lunga carriera Morgan poteva vantare di un 7° posto nel Senior TT 2006 e un 5° nella Lightweigh 2008, e ora è diventato la 263° vittima del circuito del Montain Circuit di 60,6 Km dell’Isola di Man.
TT Man: la tragica storia del Tourist Trophy
TT Man: il Tourist Trophy per i motociclisti e gli appassionati di motociclismo non è una semplice gara, ma una vera e propria sfida che i vari piloti decidono di affrontare pur sapendo che stanno rischiando la propria vita nel corso dei 60 chilometri del circuito situato sull’Isola di Man.
Il TT è una delle competizioni più controverse nella storia del Motorsport dato che nella storia centenaria ha avuto a che fare con 263 piloti morti (con i 3 aggiunti di quest’anno) a cui vanno aggiunti 5 spettatori, 2 commissari ed 1 poliziotto.
I politi infatti percorrono il circuito dell’isola di Man sfiorando marciapiedi, muretti, pali e burroni a velocità folli di oltre 200 Km/h.
Il Tourist Trophy va in scena dal 1907 sul percorso del Monatin Course (un circuito stradale, solitamente aperto al traffico) di 60,720 Km (37,73 miglia) che si snoda lungo l’isola nord irlandese.
tutto il TT dura solitamente 2 settimane, dove la prima è dedicata alle prove che si svolgono a giorni alterni nel tardo pomeriggio (salvo condizioni climatiche proibitive), mentre la seconda è dedicata alle gare dove anch’esse si svolgono a giorni alterni ma in tarda mattinata se non nel primo pomeriggio.
Durante le prove i piloti partono due alla volta con ogni coppia distanziata di 10 secondi l’una, mentre per la gara la partenza è singola con i piloti che partono sempre distanziati di 10 secondi.
La spettacolarità di questo evento e la convinzione da parte dei motociclisti e degli appassionati che la considerano come l’unica vera gara del Motorsport fanno diventare il Tourist Trophy come una delle gare più amate nel panorama mondiale.
D’altra parte però, è contestata da molti fan per l‘eccessiva pericolosità dato che quasi tutte le edizioni sono state funestate da incidenti mortali che hanno coinvolto piloti, commissari e spettatori.
L’enorme pericolosità della gara è data dal fatto che i piloti si trovano a sfrecciare con una media di 220 Km/h e con punte di 320 Km/h a pochissimi centimetri da pali della luce, case, muri e alberi
Victor Surridge è il primo pilota a morire nella storia del TT Man quando finì in un canale contro un terrapieno.
Alcuni nomi di spicco tra le 263 vittime troviamo Leslie Graham (campione del mondo 500 nel 1949) e Tom Phillis (campione 125 del 1961).
Gli italiani che hanno perso la vita nella lunghissima storia del Tourist Trophy sono Gilberto Parlotti nel 1972 (motivo della rinuncia di Agostini in quell’anno) e Marco Fatterelli nel 1989.
Fino al 1977 il TT fu una delle tappe del calendario del motomondiale (dal 1949), ma già nel 1973 tutti i piloti si rifiutarono a partecipare alla competizione costringendo così la federazione motociclistica a rimuoverla qualche anno dopo.
Uno dei piloti che hanno più spinto la federazione a togliere il TT come tappa del campionato mondiale fu il 13 volte campione del mondo Giacomo Agostini che successivamente dichiarò: “Ho lottato per farla togliere dal mondiale perchè non credevo fosse giusto correre perchè si è obbligati. Ogni 10 giorni moriva un pilota. Dovevamo interrompere questa serie. Ritengo che il TT sia la gara più pericolosa al mondo oltre che una delle più affascinanti ma sono anche liberale: corre chi lo desidera.”
Un altro nome illustri che hanno perso la vita sul circuito del TT Man sono Robert Dunlop, fratello del leggendario Joey Dunlop, in un edizione dove suo figlio Michael vinse una dei suoi 19 successi a soli 2 giorni dalla tragica morte di Robert.
TT Man: i piloti più vincenti del Tourist Trophy
TT Man: Parlando dei più vincenti della storia del TT Man non possiamo non considerare Joey Dunlop dato che ancora oggi è il pilota più vincente della storia grazie ai suoi 26 successi, seguito pero da un John McGuinness a 23 vittore che ha l’intenzione di superarlo a breve.
Nella top 3 troviamo il nipote di Joey Dunlop, ovvero il giovane classe 1989 Michael Dunlop con 19 successi davanti a Dave Molyneux e Ian Hutchinson.
Tra gli italiani più vincenti troviamo il 13 volte campione del mondo del motomondiale Giacomo Agostini a quota 10, un Agostini che ha sempre odiato questa gara e che (come accennato prima) è stato uno dei piloti che ha spinto di più nel rimuovere il TT Man dal calendario del mondiale.
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