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UFC: le 10 title shot più immeritate di sempre

Il sogno di qualsiasi fighter di arti marziali miste è di conquistare la cintura dell’organizzazione leader del settore, quella UFC. Per arrivare ad indossare il titolo c’è bisogno che la promotion ti dia la possibilità: la title shot.

Non sono mai stati stabiliti dei criteri per ricevere questa occasione titolata, ma sicuramente la creazione dei ranking – avvenuta neanche dieci anni fa’ – ha facilitato il compito dei matchmaker UFC. Solitamente a combattere per l’oro sono i combattenti presenti almeno nelle prime cinque posizioni della propria divisione oppure nei rari casi in cui un campione attuale tenta di conquistare la cintura di un’altra categoria di peso.

Tuttavia, non mancano i casi in cui l’assegnazione della title shot è stata soggetta a numerose critiche da parte della comunità delle MMA. Parliamo di combattenti che per l’opinione comune non meritavano di ricevere quell’opportunità per diversi motivi che andremo a vedere in questo articolo.

UFC: LE 10 TITLE SHOT PIU’ IMMERITATE

UFC, quasi trent’anni di storia dell’organizzazione, tantissimi scontri titolati con fighter meritevoli di ricevere quell’occasione, ma anche alcune title shot davvero forzate. Ecco a voi le 10 title shot più immeritate in UFC

10) Chael Sonnen vs Jon Jones a UFC 159

Una vecchia foto con Chael Sonnen e Jon Jones
Una vecchia foto con Chael Sonnen e Jon Jones

Il 27 aprile 2013 tra l’incredulità generale Chael Sonnen sale dentro la gabbia di UFC 159 per cercare di strappare a Jon Jones la cintura dei massimi leggeri. Un’occasione che il padrino non si era guadagnato per nulla dato che aveva appena perso contro Anderson Silva per il titolo dei pesi medi e, peraltro, aveva disputato soltanto un incontro nella divisione al limite dei 93 kg, ma nel lontano 2005 e perdendo per sottomissione.

È palese che l’unico motivo per il quale Dana White e co hanno deciso di mandare per il titolo Chael Sonnen è soltanto per la popolarità che l’American Gangster ha acquisito nel corso degli ultimi tempi. Il personaggio di bad boy di Sonnen creato soprattutto nella rivalità contro il brasiliano Silva, ha permesso di scavalcare gli altri atleti al limite delle 205 libbre.

9) Dan Henderson vs Michael Bisping a UFC 204

Michael Bisping e Dan Henderson in una conferenza stampa UFC
Michael Bisping e Dan Henderson in una conferenza stampa UFC

Michael Bisping aveva appena scioccato il mondo vincendo il titolo dei pesi medi ai danni di Luke Rockhold accettando di sostituire l’infortunato Chris Weidman con sole due settimane di tempo. UFC si è trovata come campione un personaggio con un certo seguito e, approfittando delle assenze dell’ex campione Rockhold e dell’infortunato Weidman, decide di opporre all’inglese il quarantaseienne Dan Henderson.

L’organizzazione spinse molto sul fatto che si sarebbe trattato di un rematch (nel primo scontro vinse Henderson con uno dei ko più brutali e famosi della storia delle MMA) e sul fatto che, in caso di vittoria di “Hendo”, esso sarebbe diventato il campione più anziano della storia della UFC (46 anni appunto).

Non fu certo una title shot meritatissima dato che Yoel Romero era appena tornato dalla squalifica da parte di USADA e Jacare Souza aveva recuperato dall’infortunio subito. Dana White decise di accontentare la richiesta di Bisping e l’8 ottobre 2016 Dan Henderson sfidò Michael Bisping per il titolo dei pesi medi, nonostante l’americano veniva da una striscia di una sola vittoria ottenuta contro Hector Lombard proprio a UFC 199, evento in cui l’inglese Bisping diventò campione del mondo.

8) Michael Chandler vs Charles Oliveira

Il face to face tra Charles Oliveira e Michael Chandler
Il face to face tra Charles Oliveira e Michael Chandler

Con il ritiro da imbattuto dell’ex campione dei pesi leggeri UFC Khabib Nurmagomed, UFC si è trova senza nessun fighter con la cintura della divisione al limite delle 155 libbre. il match per l’erede del daghestano viene fissato il 15 maggio 2021. Se da una parte non ci sono dubbi che l’uomo che merita più di tutti l’occasione è il brasiliano Oliveira, non si può dire la stessa cosa sull’avversario.

Michael Chandler ha certamente fatto un grandissimo debutto battendo al primo round per knockout Dan Hooker, ma da qui ad assegnargli la title shot è sicuramente una forzatura. Se togliamo dai pretendenti alla cintura Dustin Poirier e Conor McGregor impegnati con la trilogia, rimangono altri due fighter che meritavano più di Chandler la title shot.

Justin Gaethje in UFC aveva sicuramente fatto di più dell’ex campione Bellator, così come era sacrosanto assegnare per la prima volta un match titolato a Tony Ferguson per la carriera che “El Cucuy” ha disputato nell’organizzazione. Sarebbe stato un rematch nel caso di Ferguson, ma ripetiamo che sarebbe stato un giusto premio alla carriera.

7) Matt Serra vs GSP a UFC 69

Matt Serra riuscì a sfruttare l'incredibile title shot concessagli
Matt Serra riuscì a sfruttare l’incredibile title shot concessagli

Con tutto il bene che si vuole a una leggenda come Matt Serra che ha regalato forse l’upset più grande della storia delle MMA, non si può dire che abbia meritato quella famosa title shot. Serra aveva perso 3 degli ultimi sei incontri in UFC e decide di partecipare al popolare reality della UFC “The Ultimate Fighter”.

Vince la finale per split decision contro Chris Lytle con in palio anche l’occasione per sfidare il campione dei pesi welter. Venne visto più come un premio alla carriera di un Matt Serra con 35 primavere alle spalle e come una vittima sacrificale per il giovane fenomeno canadese Georges St Pierre.

Incredibilmente Matt Serra ribalta la situazione e riesce persino a vincere per knockout contro GSP dopo appena tre minuti dall’inizio dell’incontro. Una grandissima sorpresa e a pensare che non avrebbe dovuto neanche essere lì il buon Serra.

6) Urijah Faber vs Dominick Cruz 3 il UFC 199

Cruz esce vincitore dall'ultimo capitolo della trilogia con Faber
Cruz esce vincitore dall’ultimo capitolo della trilogia con Faber

Dominick Cruz dopo un lungo calvario torna nel gennaio 2016 direttamente per quella cintura che non aveva mai perso nella gabbia e riesce a sconfiggere ai punti il campione TJ Dillashaw. In una divisione ricca di talento come quella dei pesi gallo venne però scelto come primo sfidante alla cintura il veterano Urijah Faber.

Nulla da dire sulla carriera della leggenda dei pesi gallo e piuma Faber che ha scritto pagine di storia fin da quando combatteva nella promotion WEC, ma nel 2016, con anche 37 anni di età e 41 incontri, non era più quello di un tempo.

Non era un top 5, si era appena riscattato da una sconfitta netta subita contro Frankie Edgar vincendo contro Frankie Saenz ai punti, ma ottenne comunque la title shot per il titolo al limite delle 135 libbre. UFC decise di sfruttare la rivalità decennale tra Cruz e Faber, anche perché il campione voleva chiudere la trilogia dato che erano 1-1 nei precedenti due incontri.

Faber gli rinfacciò di essere stato l’unico a batterlo e di poterci riuscire ancora una volta nonostante l’età, ma fu un incontro a senso unico con “The Dominator” che vinse tutte e cinque le riprese confermandosi campione del mondo.

5) Korean Zombie vs Alexander Volkanovski a UFC 273

Il coreano non poté nulla contro la furia dell'australiano
Il coreano non poté nulla contro la furia dell’australiano

Ci spostiamo nella primavera del 2022 in cui venne concessa una discutibile title shot al coreano Chan Sung Jung. Originariamente il campione australiano Alexander Volkanovski avrebbe dovuto affrontare l’ex campione Max Holloway, ma un infortunio capitato a quest’ultimo vide cambiare i piani della UFC.

Nonostante Holloway propose alla UFC di potercela fare qualche mese più tardi, l’organizzazione decise di non posticipare il combattimento e scelse di mandare per la cintura – ovviamente per motivi di business – The Korean Zombie. È un ottimo fighter il coreano, un top five, ma non si può dire che meritasse quella title shot.

Gli ultimi risultati del coreano parlano chiaro: una sconfitta pesante contro Brian Ortega e una vittoria ai punti contro Dan Ige, mentre dall’altra parte c’era un fenomeno imbattuto in UFC che migliorava match dopo match.

Infatti, lo scontro tra i due fu completamene a senso unico; Alexander Volkanovski distrugge in poco più di quindici minuti Korean Zombie senza subire nessun colpo pesante da parte dello sfidante. Uno scenario ampiamente auspicabile.

4) Nick Diaz vs GSP a UFC 158

L'intenso face off tra GSP e Nick Diaz
L’intenso face off tra GSP e Nick Diaz

Probabilmente molti storceranno il naso per questa scelta dato che tutti all’epoca volevano vedere dentro la gabbia due dei fighter più famosi al mondo: Nick Diaz e Georges St Pierre. Da una parte c’era il super campione canadese che sconfiggeva qualsiasi avversario che gli mettevano contro, mentre dall’altra un bad boy americano che era appena tornato in UFC dopo aver scritto pagine di storia nella promotion Strikeforce.

Diaz partì con il piede giusto vincendo la battaglia contro l’ex campione BJ Penn offrendo al pubblico un grande spettacolo nell’ottagono. In seguito, perse il match per la cintura interim dei pesi welter in un altro grande combattimento contro Carlos Condit.

Nick sparì dalle scene per un anno, mentre GSP unificò il titolo vincendo proprio contro Carlos Condit. Tuttavia, la sconfitta recente di Diaz non fu un problema per la UFC che decise ugualmente di dare ai fan questa grande battaglia tra Nick Diaz e GSP nel marzo 2013 a UFC 158, sebbene ci fosse Johny Hendricks che scalpitava per la title shot (e che nel match successivo affrontò il canadese dandogli parecchio filo da torcere e anzi, per la maggior parte dei fan Hendricks vinse quel match).

3) Brock Lesnar vs Randy Couture a UFC 91

Brock Lesnar e Randy Couture faccia a faccia in una conferenza UFC
Brock Lesnar e Randy Couture faccia a faccia in una conferenza UFC

In pochi credevano in Brock Lesnar nelle mixed martial arts e anche per il fatto che iniziò l’avventura passati i trent’anni di età. Lesnar debuttò in giappone contro un combattente di basso livello e poi, chiamata dopo chiamata, alla fine riuscì a strappare un contratto con Dana stesso.

Il debutto nell’organizzazione iniziò bene contro un ex campione come Frank Mir in cui Brock perse per una sottomissione banale dovuta alla sua inesperienza. L’incontro successivo fu contro il veterano Heath Herring in cui Brock trionfò per decisione unanime.

A quel punto tutti si aspettavano altri match contro atleti di buon livello per capire la crescita del Lesnar fighter, ma UFC decise incredibilmente di mandarlo subito per il titolo dei pesi massimi contro la leggenda Randy Couture.

Una title shot assurda da assegnare ad un fighter con soli due match in UFC e con una sola vittoria, ma il peso mediatico di un personaggio come Brock Lesnar era troppo grande. La sola presenza di “The Beast” creò un boom di seguito da parte dei fan e l’incontro con Couture venne fissato il 15 novembre 2008 a UFC 91.

Brock era ovviamente lo sfavorito e, invece, scioccò il mondo intero battendo Randy Couture per tko nel corso della seconda ripresa laureandosi campione del mondo. Visto l’esito del combattimento, le lamentele (legittime) per la title shot regalata, svanirono.

2) Tim Elliot vs Demetrious Johnson a TUF 24

Una fase dell'incontro tra Tim Elliott e Demetrious Johnson
Una fase dell’incontro tra Tim Elliott e Demetrious Johnson

Il numero uno dei pesi mosca, il numero uno pound for pound UFC, il fighter più forte del mondo Demetrious Johnson aveva abbattuto qualsiasi contendente alla cintura. A strappare la cintura dalle sue mani ci avevano provato fighter come John Dodson, Joseph Benavidez, la medaglia d’oro olimpica Henry Cejudo, ma nessuno ce l’ha fatta.

UFC si trovava nella scomoda posizione di non riuscire più a trovare avversari per il folletto americano. Infine, la scelta cadde su Tim Elliott. Una scelta discutibile mandare un combattente che qualche anno prima era stato licenziato dalla UFC per aver perso quattro dei sei incontri disputati nell’organizzazione, contro un fenomeno che si è dimostrato due spanne sopra qualsiasi lottatore di 125 libbre.

Elliott fece pure una discreta figura contro Demetrious Johnson resistendo fino ai punti vincendo anche una ripresa (l’esito fu 49-46 per Johnson). Successivamente i risultati palesano ulteriormente come Tim Elliott non è mai stato un top five della divisione visto il record di 5-5 nei successivi dieci incontri in UFC.

1) Jorge Masvidal vs Kamaru Usman II a UFC 261

Lo storico ko di Kamaru Usman ai danni di Jorge Masvidal
Lo storico ko di Kamaru Usman ai danni di Jorge Masvidal

Concludiamo questa classifica delle title shot più immeritate nella storia dell’Ultimate Fighting Championship con un caso recente. La categoria dei pesi welter aveva trovato il suo equilibrio con un campione dominante come Kamaru Usman ancora oggi imbattuto nell’organizzazione.

Ha vinto il titolo nel marzo 2019 e difeso tre volte contro Jorge Masvidal, Colby Covington e Gilbert Burns nel febbraio 2021. Ci si aspettava un rematch con Colby Covington, l’unico fino a quel momento che ha tenuto testa al campione, oppure all’inglese Leon Edwards.

Dana e co scelsero come prossimo sfidante per la cintura al limite delle 170 libbre ancora Jorge Masvidal. Nessuno si aspettava il nome dell’atleta di Miami dato che il suo ultimo match era stato proprio contro Kamaru Usman nel luglio 2020 in cui perse nettamente per decisione unanime.

La motivazione era che per quel match Masvidal accettò con soli 7 giorni di preavviso dato l’infortunio dello sfidante Burns, ma era chiaro che le capacità di Usman fossero totalmente di un altro pianeta rispetto a Masvidal.

Infatti, l’esito del match fu ancora più duro del precedente con Kamaru Usman che infligge il primo knockout vero e proprio della carriera di Jorge Masvidal.

Queste sono state a nostro avviso le dieci title shot più immeritate nella storia della UFC. Siete d’accordo? Fatecelo sapere con un commento.

 

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