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Ciclismo su pista: per l’Italia è oro a Tokyo 2020

Ciclismo su pista: per l'Italia è oro a Tokyo 2020

Nel ciclismo su pista non si vinceva questa medaglia scintillante da 61 anni, ed è successo proprio nel momento peggiore per le squadre azzurre a Tokyo, eliminate in serie nell’arco di 48 ore.

Arriva dunque dal ciclismo su pista la sesta medaglia d’oro italiana a Tokyo 2020Filippo Ganna, Simone Consonni, Francesco Lamon e Jonathan Milan conquistano l’alloro a Cinque cerchi battendo il quartetto della Danimarca, aggiornando inoltre il record del mondo già migliorato in semifinale: 3’42”032 il tempo, quasi due decimi meglio dei danesi, che non possono nulla soprattutto davanti a un Ganna spaziale nell’ultimo chilometro.

Peraltro, il quartetto su pista è una squadra che è la somma di un poker di individualità che fanno sistema, ritmando il tempo come fossero un orologio solo. E il tempo, alla fine, è stato prodigioso: 3’42″032, mai nella storia quattro uomini in bici erano andati così forte.

Il ciclismo su pista azzurro vola nella stratosfera

Nel ciclismo su pista i nostri azzurri non hanno pedalato, hanno volato nella stratosfera. L’oro azzurro del quartetto su pista è stato un decollo verticale, noi sempre in vantaggio sui danesi, poi al terzo chilometro (su quattro) una lieve flessione, infine i tre giri dell’uomo treno, cioè Filippo Ganna.

Il suo spaventoso motore ha permesso rimonta e sprint come ieri contro la Nuova Zelanda, due spaventosi record mondiali in altrettanti giorni. Perché Ganna è semplicemente il più forte passista al mondo, il più grande cronoman del pianeta quando la strada è liscia come una pista.

Se c’è invece salita non vale, se c’è salita è una cronometro impura e per tutti i figli e i nipoti di Anquetil (lui era francese, ma pedalava con una coppa di champagne sulla schiena e resta il padre spirituale dei cronoman) è un’altra storia.

“La scelta di preparare la crono su strada e poi quella su pista la rifarei, vista la medaglia che adesso ho al collo”, dice Ganna. “Ma quelli bravi sono stati loro, i miei compagni che mi hanno permesso di arrivare agli ultimi giri con il ritmo giusto, poi si trattava solo di pedalare forte. Continuare con strada e pista? Ve lo dico domani, fatemi dormire un po'”.

Ciclismo su pista: per l'Italia è oro a Tokyo 2020
Ciclismo su pista: per l’Italia è oro a Tokyo 2020

Nel ciclismo su pista ci sono sotto sul podio Danimarca e Australia

Nel Ciclismo su pista era da 61 anni (quando, alle Olimpiadi di Roma 1960, Marino Vigna, Luigi Arienti, Franco Testa e Mario Vallotto conquistarono il metallo più prezioso) che l’Inno di Mameli non accompagnava un podio, un risultato che dà ulteriormente la dimensione dell’impresa dei quattro alfieri azzurri.

Oltre all’Italia campione olimpica e alla Danimarca, che dopo la controversa semifinale è costretta ad accontentarsi della medaglia d’argento, a completare il podio a Cinque cerchi della specialità è l’Australia, che supera nella finale per la medaglia di bronzo una Nuova Zelanda penalizzata da una caduta di Regan Gough, che va a toccare il compagno di squadra Kerby e va a terra poco prima dell’inizio dell’ultimo chilometro, lasciando via libera agli Aussies.

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