La Pallavolo femminile azzurra perde 3-0 contro la Serbia, con un ultimo set chiuso sul 21-25 da un attacco della Boskovic. Paradossalmente, pur essendo un risultato migliore rispetto a quello di Rio 2016, questo è un fiasco perfino peggiore.
Dopo cinque anni si pensava che il gruppo fosse cresciuto e pronto a fare bene. Magari non fino a vincere, ma almeno a lottare per il podio. Ci saranno molte cose da rivedere anche sul fronte femminile. Intanto la pallavolo chiude mestamente i suoi Giochi con “zero tituli”.
Una Pallavolo femminile azzurra inconsistente
La Pallavolo femminile azzurra ha mostrato un’inconsistenza che è risieduta anche nell’ incapacità di dare seguito ai buoni momenti (anzi, all’unico buon momento fin qui vissuto). Il 13-9 non è una rampa di lancio ma il momento in cui si smette di giocare e si ricasca nei vizi visti fino ad allora: la Serbia piazza un parziale di 5-0 e la Nazionale rosa torna con la testa sotto l’acqua, in piena apnea.
La Egonu continua a sbagliare o a non tirare le bordate di cui è capace: 15-17, anzi a 18 perché alla Serbia vanno pure i punti di fortuna nati da carambole sui nastri. La “bomba” out della Egonu per il 16-20 è un po’ il manifesto della sconfitta in arrivo e della conseguente eliminazione.
Non va tirata però la croce addosso solo a Paola, perché oggi è stata tutta la squadra a non funzionare: non ha ricevuto bene, non ha potuto contrattaccare, ha subito in regia, non ha avuto mai la faccia cattiva: 19-23, il dado è tratto.
Nulla da fare dunque anche per le nostre azzurre, che escono così sconfitte con un netto 3-0 nella sfida per i quarti di finale del volley femminile alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Dopo la formazione maschile quindi, anche la squadra femminile esce dai giochi olimpici: è grande la delusione, considerato che davvero questo gruppo aveva tutte le potenzialità per una medaglia, ma purtroppo non è riuscita a mostrarle oggi con la Serbia che invece con merito passa avanti.